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10/08/2013 20:45 | |
Nel suo sviluppo la VITA SPIRITUALE segue il dinamismo della crescita umana, che tende progressivamente alla sua maturazione.
Possiamo sintetizzare questo processo in tre principi:
1. DI INTERIORIZZAZIONE: l’uomo nel cammino spirituale, con il passare degli anni, si fa sempre più riflessivo. Anche se attratto dal mondo che lo circonda, dà sempre meno ascolto alle parole che gli giungono dall’esterno, mentre ascolta sempre più i messaggi che gli giungono dal di dentro. Tende, cioè, ad interiorizzare e unificare la propria vita. In questo itinerario la Parola di Dio diventa il suo costante punto di riferimento: “lampada per i miei passi è la tua Parola, Luce sul mio cammino” ,(Sal. 119,05).
2.DI SPOGLIAZIONE: il veloce alternarsi delle stagioni, lo scorrere implacabile del tempo tolgono gradualmente all’uomo le sue false sicurezze, la sua prestanza fisica, l’influsso sociale. Quando la morte si fa più vicina dalla nascita, le prove dell’esistenza fanno sentire all’uomo che è “un soffio” che passa... Avverte sempre più acutamente la sua precarietà e fugacità in questo mondo, che lo sta portando verso la sua spogliazione totale e radicale. “Nudo uscii dal seno di mia madre e nudo vi ritornerò” (Gb. 1,21)
3. DI ESSENZIALITÀ il passeggero e il caduco fanno sempre meno presa su di lui. Aderisce sempre più alle cose che non deludono e che non tramontano. Egli tende a trattenere soltanto ciò che ha sapore di eternità, perché si rende conto con S. Paolo che:”le cose VISIBILI sono DI UN MOMENTO, quelle INVISIBILI sono ETERNE” (2 Cor. 4,18)
La VITA SPIRITUALE infatti si proietta come DIMENSIONE DEFINITIVA OLTRE LA MORTE e dà perpetuità e stabilità all’edificio interiore. La MORTE vista in questa prospettiva diventa la VERA NASCITA dell’uomo. Mentre la VITA FISICA è sottoposta ad un progressivo ed inevitabile disfacimento, la VITA SPIRITUALE cresce di giorno in giorno. “Per questo non ci scoraggiamo, ma se anche il nostro UOMO ESTERIORE si va disfacendo, quello INTERIORE si rinnova di giorno in giorno” (2 Cor. 4,16).
A conclusione di questo tema così essenziale per orientare e dare senso alla nostra vita “sempre in fuga”, non possiamo non sottolineare il valore del SILENZIO, condizione indispensabile per poter percepire la PRESENZA di Dio. Vivekananda, un illuminato rappresentante dell’induismo moderno e un grande spirito ecumenico scrive:
“Siediti ai bordi dell’aurora
per te si leverà il sole.
Siediti ai bordi della notte
per te scintilleranno le stelle.
Siediti ai bordi del torrente
per te canterà l’usignolo.
Siediti ai bordi del SILENZIO
Dio ti parlerà” |