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RELAZIONI SPIRITUALI

Ultimo Aggiornamento: 07/08/2013 17:47
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07/08/2013 16:43
 
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5. Trascorsero più di sei anni, allora, in cui la misero alla prova in ogni modo: lei versava fiumi di lacrime ed era piena d’angoscia, ma più erano le prove a cui la sottoponevano, più le visioni aumentavano con frequenti sospensioni, sia nell’orazione, sia anche fuori di essa. Si moltiplicavano preghiere e si celebravano Messe perché Dio la conducesse per altre vie, visto che era in preda a un grandissimo timore quando non stava in orazione, anche se in tutto quello che riguardava il servizio di Dio si notavano in lei notevoli progressi e nessuna vanagloria o superbia. Anzi, si vergognava di fronte a quelli che sapevano di queste grazie e le dispiaceva parlarne più che se si fosse trattato di gravi colpe, perché le sembrava che sarebbe stata oggetto di derisione in quanto tali cose, per gli altri, erano fantasie da donnicciole.

6. Circa tredici anni fa, poco più o meno, passò da lì il vescovo di Salamanca, che credo fosse inquisitore a Toledo, come lo era stato qui. Ella fece in modo di parlargli, per rassicurarsi maggiormente, e lo mise al corrente di tutto. Egli le rispose che questo non riguardava il suo ufficio, poiché quanto vedeva e udiva non faceva che confermarla nella fede cattolica in cui, di fatto, è stata ed è sempre salda, con tali ardenti desideri dell’onore di Dio e del bene delle anime, che per salvare una sola di esse si lascerebbe uccidere mille volte. Le consigliò, vedendola così afflitta, di scrivere una lunga relazione della sua vita al maestro Avila, allora vivente, che era un uomo assai esperto in materia di orazione, e poi, in base alla sua risposta, di tranquillizzarsi. Ella obbedì e il maestro le rispose rassicurandola molto. Questa relazione fu esaminata da molti dotti, suoi confessori, che la ritennero molto utile per la vita spirituale; le ordinarono, perciò, di trascriverla e di comporre anche un libricino a parte per dare alcuni consigli alle sue figlie, essendo ella priora.

7. Ciò nonostante, in alcuni momenti non le mancavano timori, sembrandole che anche persone spirituali potessero ingannarsi come lei. Desiderava pertanto trattare con grandi teologi, quand’anche non fossero molto dediti all’orazione, perché tutto quello che voleva sapere era se le cose che le accadevano erano conformi alla sacra Scrittura. A volte si consolava pensando che se ella, per i suoi peccati, meritava di essere ingannata, Dio non avrebbe, però, potuto permettere che lo fossero tante sante persone animate dal desiderio d’illuminarla.
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