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TRADUZIONI DELLA BIBBIA

Ultimo Aggiornamento: 04/08/2013 21:22
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04/08/2013 11:04
 
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Bibbia Poliglotta Complutense

Da Wikipedia
 
La prima pagina originale della Bibbia Poliglotta Complutense, raffigurante lo stemma cardinalizio di Cisneros, finanziatore dell'opera.

La Bibbia Poliglotta Complutense è la prima edizione stampatamultilingue dell'intera Bibbia, iniziata e finanziata dal cardinalecastigliano Francisco Jiménez de Cisnerosarcivescovo di Toledo eprimate di Spagna. L'opera, interamente dedicata a papa Leone X, contiene la prima edizione del Nuovo Testamento in greco, laSeptuaginta e il Targum Onkelos. Delle 600 copie totali pubblicate, ce ne sono pervenute soltanto 123.

 

Storia

Con la nascita della stampa a caratteri mobili del tedesco Johann Gutenberg negli anni Cinquanta del XV secolo, subito si approfittò per incrementare la pubblicazione delle Sacre Scritture. Con grandi spese personali, il cardinal Cisneros comprò molti manoscritti e invitò i maggiori teologi dell'epoca a lavorare sull'ambizioso progetto di compilare un'enorme e completa Bibbia multilingue per «far rinascere lo studio decaduto delle Sacre Scritture». Gli studiosi si incontrarono ad Alcalá de Henares (in latino Complutum, da cui l'aggettivo "Complutense") nell'università fondata da Cisneros stesso. I lavori ebbero inizio nell'anno 1502 sotto la direzione di Diego Lopez de Zúñiga, e si sarebbero protratti per oltre 15 anni. Fra gli altri, tre studiosi ebrei convertiti parteciparono a quest'opera. Il biblista Mariano Revilla Rico osserva: " Dei tre ebrei convertiti che parteciparono all'opera del cardinale Francisco Jiménez de Cisneros, il più celebre è Alfonso di Zamora, grammatico, filosofo e talmudista, oltre che studioso di latino, greco, ebraico e aramaico ".

Il Nuovo Testamento fu terminato e stampato nel 1514, tuttavia la sua pubblicazione fu posticipata mentre ancora si lavorava all'edizione dell'Antico Testamento, poiché era intenzione del gruppo di studiosi pubblicare entrambe le parti insieme come un'unica opera. Nel frattempo le dicerie riguardo al lavoro sulla Bibbia Complutense giunsero alle orecchie di Erasmo da Rotterdam, che pubblicò la sua personale edizione stampata del Nuovo Testamento in greco. Erasmo ottenne un privilegio di pubblicazione esclusiva di quattro anni dall'Imperatore Massimiliano I d'Asburgo e da Papa Leone X nel 1516. Il testo di Erasmo venne conosciuto col nome di Textus receptus e le edizioni successive posero le basi per la stesura seicentesca della Bibbia di Re Giacomo.

L'Antico Testamento Complutense fu terminato nel 1517. A causa del privilegio concesso ad Erasmo, la pubblicazione della Complutense fu ritardata fino a quando papa Leone X la sanzionò nel 1520. Si crede tuttavia che non sia stata ampiamente diffusa fino al 1522. Il cardinal Cisneros morì nel novembre del 1517, soltanto cinque mesi prima della fine del lavoro sulla Bibbia, che non vide mai definitivamente pubblicata.

Contenuti 

Francisco Jiménez de Cisneros, ideatore e finanziatore dell'opera

La Bibbia Poliglotta Complutense fu edita in sei volumi. I primi quattro contengono l'Antico Testamento; ogni pagina è divisa in tre colonne di testo verticali e parallele: in ebraico la esterna, la Vulgatalatina nel mezzo e la Septuaginta greca in quella più interna. In ciascuna pagina del Pentateuco, è stato aggiunto il testo inaramaico (il Targum Onkelos) e la sua traduzione in latino nella parte inferiore della pagina. Il quinto volume, contenente il Nuovo Testamento, consiste in colonne parallele in greco, e la Vulgata in latino. Il sesto volume contiene diversi dizionari in ebraico, aramaico e greco, oltre ad appendici e ad aiuti allo studio.

La versione di san Girolamo dell'Antico Testamento è stata posta tra le versioni greca ed ebraica, cosicché la sinagoga e la Chiesa d'Oriente - come è spiegato nella prefazione - siano come i due ladroni crocifissi alla sinistra e alla destra di Cristo (rappresentato appunto dalla Vulgata latina, simbolo della Chiesa cattolica).

Un facsimile a grandezza naturale fu stampato a Valencia tra il1984 e il 1987. È stato riprodotto prendendo come base per i testi della Bibbia (volumi 1-5) la copia conservata alla Compagnia di Gesù a Roma; per la preparazione del raro volume sesto, è stata invece utilizzata la copia conservata alla biblioteca dell'Università di Madrid.

Lo stile di carattere dell'alfabeto greco creato per la Complutense ad opera di Arnaldo Gullen de Brocar, è stata sempre considerata da tipografi quale Robert Proctor come l'apice dello sviluppo tipografico della prima edizione, dopo la quale i manoscritti di Aldo Manuzio su questa basati avranno il monopolio del mercato per i successivi due secoli.

In un libro sulla stampa in greco nel XV secolo, Robert Proctor afferma: " Alla Spagna va il merito di aver prodotto come suo primo carattere tipografico greco quello che senza dubbio è il più bel carattere greco mai inciso "[1]

Struttura particolareggiata dell'opera 

La struttura originale della Bibbia Poliglotta Complutense (pagina tratta dall'Antico Testamento)
« Monumento dell'arte tipografica e della scienza scritturale »
(Giudizio sulla Poliglotta Complutense)

Nei quattro volumi che contenevano le Scritture Ebraiche il testo dellaVulgata era al centro della pagina, il testo ebraico sulla colonna esterna, e quello greco accompagnato da una traduzione latina interlineare sulla colonna interna. A margine erano riportate le radici di molti termini ebraici. In calce ad ogni libro del Pentateuco, inoltre, erano riportati i Targum di Onkelos (parafrasi aramaica del Pentateuco) con una traduzione latina.
Il quinto volume della Poliglotta conteneva le Scritture Greche o Nuovo Testamento. Il testo era predisposto su due colonne, una colonna conteneva il testo greco, l'altra quello latino della Vulgata. Si poteva stabilire la corrispondenza fra i due testi mediante piccole lettere che rinviavano il lettore alla parola equivalente nell'altra colonna. Questo testo greco della Poliglotta fu in assoluto la prima raccolta completa del Nuovo Testamento e solo dopo fece seguito l'edizione compilata da Erasmo da Rotterdam. Il quinto volume fu scrupolosamente così controllato che sfuggirono su migliaia di parole, solo 50 errori di stampa. A motivo di questa accuratezza, critici moderni ritengono la Poliglotta superiore al testo preparato da Erasmo. I caratteri della Poliglotta, inoltre erano di una eleganza che non avevano nulla a che invidiare alla bellezza degli antichi manoscritti onciali. Il sesto volume della Poliglotta conteneva vari ausili per lo studio della Bibbia. In tale volume era contenuto un dizionario ebraico e aramaico, una interpretazione dei nomi greci, ebraici ed aramaici, una grammatica ebraica e un indice latino per il dizionario. La Poliglotta non incluse però una traduzione in spagnolo. Anche se Ximenes si proponeva con questa traduzione della Bibbia di risvegliare lo studio ormai sopito delle Scritture non sembra avesse intenzione di rendere tale Traduzione disponibile a tutti. Il suo pensiero era questo: La parola di Dio deve essere racchiusa in cauti misteri fuori della portata del volgo. Riteneva inoltre che: le Scritture dovessero essere limitate alle tre lingue antiche che Dio consentì venissero incise sull'iscrizione sopra la testa di suo Figlio crocifisso.

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  Il valore giuridico e letterale della Bibbia Martini (Prato, 1720 – Firenze, 1809) 
                La Sacra Bibbia - Secondo la Vulgata - Tradotta in lingua italiana

  l'elemento giuridico                        
La Bibbia Martini è la traduzione ufficiale in italiano della Bibbia Vulgata.
 
Per chi non conosca il latino, leggere la Bibbia Martini è come leggere
il testo della Vulgata
.
La Vulgata sisto-clementina, a sua volta, è la ricostruzione della Volgata di san Girolamo.
Papa Damaso I (382) incaricò Girolamo di tradurre la Bibbia dalle lingue originali.
I libri canonici dell'Antico Testamento furono tradotti dai testi ebraici (de h
ebraicaveritate).

L'ufficialità della Bibbia Martini: i "cinque placet" 

 Il primo nullaosta nasce dall'incarico di tradurre la Vulgata dal latino all'italiano(1757)
Decreto della Sacra congregazione (Addizione alla Quarta Regola dell'Indice) confermato dal Papa Benedetto XIV
Precedentemente era vietata la traduzione della Bibbia nelle lingue nazionali.

 La Vulgata (1592) è ancor oggi la Bibbia ufficiale della messa in latino [Motu proprio, 2007]: 
Recognitio dei Papi: Sisto V e Clemente VIII  (Bibbia sisto-clementina)

 Nel 1775 la Bibbia Martini riceve l'Imprimatur dal Vicario Generale s. Offizio di Torino. 

 Il quarto placet concerne la conformità della traduzione in italiano della Vulgata. 
L'opera fu approvata nella sua interezza da Papa Pio VI, dichiarandola consona alle "Norme dell'Indice".
"Il Breve" fu emanato il 16 aprile 1778 mentre veniva stampata la prima edizione 
(Stamperia Reale di Torino, dal 1769 al 1781).

 Il quinto placet è rappresentato dalla nomina papale di A. Martini ad arcivescovo di Firenze (1782)  
dopo aver completato l'opera.



 La Bibbia Martini è stata la Bibbia cattolica italiana (la Bibbia nazionale)
  per circa duecento anni, sino all'avvento della prima Bibbia CEI 
(1ª ed. 1971).
 Dopo l'introduzione della messa in italiano 
(dal 1965 al 1971 nella vacatio della Bibbia CEI),
   
alcuni brani della liturgia erano tratti dalla Bibbia Martini.

L'abate Antonio Martini fu nominato vescovo di Firenze dopo la traduzione della Vulgata 
 Alcune pagine della prima edizione
8 edizioni nel '700 e 40 edizioni nel secolo successivo
 
Dopo il 1870 le NOTE originali sono state rimosse e sostituite
[Vedi link sottostante]

  l'elemento letterale                          
Nella Bibbia Martini c'è il testo latino della Biblia Vulgata con a fronte la traduzione in italiano. 
Non vi sono brani depennati, né aggiunti.
All'abate Martini stava a cuore la coerenza traduttiva.
Fu dichiarata "testo di lingua" dall'Accademia della Crusca (1885).
Le parole in italiano del 1778 hanno lo stesso significato di oggi,
alla pari del linguaggio dei Promessi Sposi che risale al 1825.

  nel raffronto interlineare              
La Bibbia Martini è l'interfaccia testuale per individuare più facilmente
 
le difformità tra la Vulgata e la Bibbia CEI 
[testo italiano su testo italiano].
In altre parole, la Bibbia Martini è la "prova del in italiano" dentro gli anelli delle Bibbie ufficiali.
 

  non è solo traduzione            
La Bibbia
 Martini non è solo la traduzione della Vulgata (dal latino all'italiano), ma è anche 
il riscontro sui codici in ebraico e in greco. Nella presentazione dell'opera c'è scritto:

"un diligente scrupoloso confronto del greco e dell'ebraico con la stessa Vulgata...
esaminato a parola a parola interamente lo stesso testo
."
Antonio Martini fu assistito dal rabbino Terni per
 il raffronto sui manoscritti in ebraico
e dal teologo Marchini per il raffronto sui manoscritti in greco.
La Bibbia Martini è ricca di note. Le note, contengono citazioni prese e ricavate dai padri della Chiesa.
Pur essendo una "versione indiretta" (dalla Vulgata all'italiano) ogni parola è stata controllata sui manoscritti in ebraico, in greco e aramaico. Ogni libro della Bibbia Martini contiene una collazione sulle variazioni tra i manoscritti e la Vulgata. E qualche volta l'abate Martini corregge il monaco Girolamo.

La pubblicazione dell’opera in 23 volumi (6+17)  Stamperia Reale di Torino
- Nel 1769 fu pubblicato il primo volume (Matteo e Marco).
- Nel 1771 fu completata la pubblicazione del Nuovo Testamento (in 6 tomi).
- Il 20 novembre 1775 giunse l'Imprimatur del Vicario Generale s. Offizio di Torino
- Nel 1776 fu pubblicato il primo tomo dell’Antico Testamento (Torah: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio).
- Il 16 aprile 1778 fu emanato il breve dei Pio VI (Nel tomo IX - Giobbe e i Proverbi).
- Nel 1779 fu pubblicato il tomo XVI: i dodici profeti minori.
- Nel 1781 fu pubblicato l’ultimo libro, il Cantico dei cantici (tomo XVII).
  «Girolamo stabilisce, che ultimo a leggersi di tutti i libri divini sia questo Cantico» (Introduzione al tomo).

L’opera fu finanziata dai Savoia (Carlo Emanuele IV) per diffondere un testo in italiano unificante e nazionale
nel progetto dell'unità d'Italia [Stamperia Reale Torino]. Nel clima di illuminismo moderato, una successiva edizione [Stamperia Arcivescovile, 1782-1792 in 17 tomi] fu finanziata da due editori cattolici privati: «a spese di Gaetano Cambiagi e Francesco Moücke». Ancora una volta il Vaticano è stato assente.

[Modificato da Credente 04/08/2013 12:03]
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Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?». Quegli rispose: «E come lo potrei, se nessuno mi istruisce?». At 8,30
 
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