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FIAMMA VIVA (s.Giovanni della Croce)

Ultimo Aggiornamento: 03/08/2013 15:40
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03/08/2013 15:30
 
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28. Ecco perché il desiderio e la richiesta di quest’amore non causano pena. Infatti a questo punto l’anima non è più capace di sentirla, perché il suo desiderio è piuttosto soave e pieno di delizie, in conformità con lo spirito e i sensi. Per questo motivo dice nel verso: finiscimi se vuoi, perché la volontà e i suoi appetiti sono ormai un tutt’uno con Dio, al punto che l’anima reputa sua gloria compiere la volontà di Dio. I riflessi di gloria e d’amore, che l’anima intravede nei tocchi divini e che restano alla porta dei suoi angusti limiti, sono tali che essa mostrerebbe poco amore se non chiedesse la perfezione e il compimento dell’amore. Ma c’è di più. L’anima vede che, in quella vigorosa e dilettevole comunicazione dello Sposo, lo Spirito Santo la va provocando e invitando a quell’immensa gloria: gliela presenta davanti agli occhi, meravigliosamente e con sentimenti soavi, suggerendo al suo spirito ciò che dice alla sposa del Cantico dei Cantici: Ecco, il mio Diletto mi parla: «Alzati, amica mia, colomba mia, mia bella, e vieni! Perché, ecco, l’inverno è passato, è cessata la pioggia, se n’è andata; i fiori sono apparsi nei campi, il tempo della potatura è tornato e la voce della tortora ancora si fa sentire nella nostra campagna. Il fico ha messo fuori i primi frutti e le viti fiorite spandono fragranza. Alzati, amica mia, mia bella, e vieni! O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave, il tuo viso è leggiadro» (Ct 2,10-14). L’anima percepisce tutte queste cose e le comprende perfettamente in quel sublime senso di gloria che lo Spirito Santo le comunica. Sono fiamme piene di tenerezza, che manifestano all’anima il desiderio di farla entrare in quella gloria. Stimolata da tali inviti, l’anima risponde in questi termini: finiscimi se vuoi. Con tali parole, rivolge allo Sposo due suppliche che ci sono state insegnate nel vangelo: Adveniat regnum tuum, fiat voluntas tua (Mt 6,10) il che equivale a dire: finisci di darmi questo regno, se vuoi, se cioè questa è la tua volontà. Perché questo avvenga, il velo squarcia a questo dolce incontro.
29. Il velo è ciò che impedisce un’impresa così importante, perché è facile pervenire a Dio, una volta tolti gli ostacoli e squarciati i veli che separano l’anima da Dio. Tre sono i veli che, potendo impedire quest’unione, devono essere squarciati perché essa si realizzi e l’anima giunga al possesso perfetto di Dio: quello temporale, che racchiude tutte le creature; quello naturale, che comprende le operazioni e le inclinazioni puramente naturali; il terzo è quello sensitivo e concerne l’unione dell’anima con il corpo, cioè la vita sensitiva e animale, di cui parla san Paolo in questi termini: Sappiamo che quando verrà disfatta questa nostra abitazione sulla terra, riceveremo una dimora da Dio nei cieli (2Cor 5,1). È necessario squarciare i primi due veli prima che l’anima arrivi al possesso dell’unione con Dio, stato in cui si esige la rinuncia e il distacco da tutte le cose del mondo, come anche la mortificazione di tutti gli appetiti e gli affetti naturali. Attraverso questa purificazione le operazioni dell’anima da naturali sono diventate divine. Tutto ciò è avvenuto compiutamente nell’anima mediante i contatti penosi della fiamma quando essa le procurava ancora dolore. Infatti nella purificazione spirituale, di cui ho parlato sopra, l’anima ha finito di squarciare i due veli, per passare poi all’unione con Dio, dove si trova ora. Resta da rompere solo il terzo velo della vita sensitiva: perciò l’anima parla di velo e non di veli, perché solo questo le rimane da squarciare. Siccome questo velo è molto sottile, leggero e spiritualizzato in seguito all’unione con Dio, la fiamma non lo investe dolorosamente come gli altri due, ma con dolcezza e soavità. Ecco perché l’anima parla di dolce incontro, che è tanto più dolce e delizioso quanto più le sembra che debba squarciare il velo della vita.
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