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Eunuchi per il regno dei cieli

Ultimo Aggiornamento: 06/02/2021 12:15
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25/10/2017 15:45
 
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Perché oggi un giovane dovrebbe preferire il celibato alla vita di coppia?



 


Lo spiega lo scrittore tanto amato dai teenager, Alessandro D'Avenia,
che del celibato ha fatto una ragione di vita

Cosa spinge oggi un giovane a restare celibe e dedicare la sua vita a Dio e agli altri? Lo spiega uno degli scrittori più amati dai teenager: Alessandro D’Avenia.

Quarant’anni, insegnante in un liceo milanese, curatore del blog  Prof 2.0, D’Avenia non ha mai nascosto la sua vocazione. Tutt’altro. Ne ha fatto un “cavallo di battaglia”. E la sua lezione sul celibato sarà uno dei temi che affronterà in “Ogni storia è una storia d’amore“, il suo ultimo libro in uscita il 31 ottobre.

“NON RINUNCIO ALL’AMORE”

«L’amore di coppia? Sto bene così — rispondeva al Corriere della Sera (2 giugno) — ho scelto di dedicare la mia vita ai ragazzi, a scuola e nel volontariato. Mantenere il celibato è una decisione che ho maturato nel tempo. Non significa rinunciare all’amore, ma viverlo seguendo altre strade, quelle dove mi porta la mia passione, raccontare e ascoltare storie, a scuola, in teatro, nei libri».

Poi puntualizza: «Non sono un filantropo e basta: la mia vita è piena del rapporto con Dio (ma non ho la vocazione sacerdotale) e il mio amore per lui, in fondo, ha un aspetto sentimentale: senza, non posso vivere».

“NON SONO UN SENTIMENTALISTA”

Al giornalista che prova a stuzzicarlo dicendo che forse la ragazza giusta deve ancora arrivare, lui risponde “inamovibile”. «Sono incantato dalla grazia femminile — la replica — ma Dio che è la fonte di quella grazia mi ha incantato ancora di più. Il mio non è idealismo, né sentimentalismo, né fuga dalla realtà. È un amore profondo, che cresce giorno per giorno e trabocca. E quando hai la fortuna di vivere un amore così, che fai? Te lo tieni stretto».

LE DOMANDE DEI SUOI STUDENTI

I primi a restare perplessi, ammette D’Avenia, sono i suoi studenti: «le loro reazioni vanno dal “che peccato” — e queste sono le ragazze — al “ma non ha voglia di una famiglia sua?”». E a quel punto risponde così: «Li guardo e dico: vi sembra che io non abbia dei figli?».

VIVERE SENZA SESSO

Quando l’argomento ricade sul sesso e come riesca a vivere senza, il prof dice loro, con grande serenità, che «raccontare l’incanto o il disincanto del sesso è raccontare l’amore. Noi facciamo l’amore come amiamo, il sesso rivela com’è la nostra capacità di amare. A volte fare l’amore è semplicemente dare una carezza».

Oggi, al contrario di ciò che si pensa, «vedo poca trasgressione, cioè capacità di andare oltre se stessi, di crescere. Essere fedeli è trasgressivo, essere gentili anche quando si è stanchi, chiedere scusa, sorprendere con un’attenzione inattesa è erotico»


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