Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Domanda sul magistero

Ultimo Aggiornamento: 03/04/2014 22:29
Autore
Stampa | Notifica email    
01/06/2013 16:57
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Il Magistero e gradi dell’insegnamento
La differenza che passa tra l’insegnamento definitivo della Chiesa e l’insegnamento definitorio:
È insegnamento definitorio quello che è proposto dal Papa come dogma di fede oppure è sancito da un concilio ecumenico (magistero straordinario).
Chi non lo accetta è ipso facto scomunicato e da se stesso si mette fuori dalla Comunione ecclesiale.
È insegnamento definitivo quello che non è proposto come dogma di fede, ma è ugualmente infallibile, come si deduce dal Concilio Vaticano II: ““Quantunque i singoli vescovi non godano della prerogativa dell’infallibilità, quanto tuttavia, anche dispersi per il mondo, ma conservanti il vincolo della comunione tra loro e con il Successore di Pietro, nel loro insegnamento autentico circa materie di fede e di morale convengono su una sentenza da ritenersi come definitiva enunciano infallibilmente la dottrina di Cristo” (Lumen Gentium 25).


---------------------------------------------

In base di questo la definizione della chiesa cattolica su che cosa sia la Chiesa di Cristo come per esempio enunciato nella Dominus Iesus:

"Esiste quindi un'unica Chiesa di Cristo, che sussiste nella Chiesa Cattolica, governata dal Successore di Pietro e dai Vescovi in comunione con lui. Le Chiese che, pur non essendo in perfetta comunione con la Chiesa Cattolica, restano unite ad essa per mezzo di strettissimi vincoli, quali la successione apostolica e la valida Eucaristia, sono vere Chiese particolari. Perciò anche in queste Chiese è presente e operante la Chiesa di Cristo, sebbene manchi la piena comunione con la Chiesa cattolica, in quanto non accettano la dottrina cattolica del Primato che, secondo il volere di Dio, il Vescovo di Roma oggettivamente ha ed esercita su tutta la Chiesa. Invece le comunità ecclesiali che non hanno conservato l'Episcopato valido (cioè i protestanti N.d.R.) e la genuina e integra sostanza del mistero eucaristico, non sono Chiese in senso proprio; tuttavia i battezzati in queste comunità sono dal Battesimo incorporati a Cristo e, perciò, sono in una certa comunione, sebbene imperfetta, con la Chiesa. Il Battesimo infatti di per sé tende al completo sviluppo della vita in Cristo mediante l'integra professione di fede, l'Eucaristia e la piena comunione nella Chiesa." (Dominus Iesus 17)

Oppure nella COSTITUZIONE DOGMATICA SULLA CHIESA
LUMEN GENTIUM :

www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_const_19641121_lumen-gentium...

Questa è l'unica Chiesa di Cristo, che nel Simbolo professiamo una, santa, cattolica e apostolica [12] e che il Salvatore nostro, dopo la sua resurrezione, diede da pascere a Pietro (cfr. Gv 21,17), affidandone a lui e agli altri apostoli la diffusione e la guida (cfr. Mt 28,18ss), e costituì per sempre colonna e sostegno della verità (cfr. 1 Tm 3,15). Questa Chiesa, in questo mondo costituita e organizzata come società, sussiste nella Chiesa cattolica, governata dal successore di Pietro e dai vescovi in comunione con lui [13]



-----------

E' un insegnamento definitorio oppure definitivo?
OFFLINE
02/06/2013 11:59
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Cara Cristianalibera,
provo a girare la domanda a chi è più preparato di me in materia, anche perchè non ho capito se trovi contradditorie le proposizioni tra la Dominus e il Concilio.
A me pare che queste proposizioni dicano cose simili e che nella Dominus ci sia qualche precisazione in più rispetto a quanto riporta il Concilio.
In attesa di una eventuale risposta ti saluto fraternamente
OFFLINE
02/06/2013 12:09
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Se non ho capito male tu vorresti sapere se quanto riportato nella Dominus, sia da considerare definitorio o soltanto definitivo, in quanto la proposizione del Concilio sarebbe definitorio.
Posto però che quanto detto dalla Dominus sia solo "definitivo", e non invece "definitorio, puoi precisarci cosa cambierebbe nel valore pratico di quanto in esso espresso?

02/06/2013 12:52
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re:
Credente., 02/06/2013 12:09:

Se non ho capito male tu vorresti sapere se quanto riportato nella Dominus, sia da considerare definitorio o soltanto definitivo, in quanto la proposizione del Concilio sarebbe definitorio.
Posto però che quanto detto dalla Dominus sia solo "definitivo", e non invece "definitorio, puoi precisarci cosa cambierebbe nel valore pratico di quanto in esso espresso?





Mi riferisco più alla lumen gentium che alla Dominus visto che viene chiamato nel sito ufficile del vaticano:
COSTITUZIONE DOGMATICA SULLA CHIESA.

E' importante la differenza tra dottrina definitoria e definitiva in quanto la lumen gentium dice

Chi non lo accetta (Insegnamento definitorio) è ipso facto scomunicato e da se stesso si mette fuori dalla Comunione ecclesiale.





OFFLINE
02/06/2013 15:25
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Cara Cristianalibera,
trattandosi della costituzione dogmatica, quella a cui ti riferisci, è evidente che la proposizione in questione ha valore dirimente e va accettata come infallibile, quindi "definitoria".

Tieni però presente che vi sono dei pronunciamenti di carattere dogmatico che a loro volta possono aver bisogno di ulteriori precisazioni nel corso del tempo. Sottolineo PRECISAZIONI, non modifiche di sostanza dei pronunciamenti stessi.
Ti faccio un esempio:
In un pronunciamento dogmatico si diceva che "fuori della Chiesa non vi è salvezza".
Ma non essendo stato tracciato allora, il confine della Chiesa in questione, successivamente si è ritenuto opportuno precisare, che essa deborda dal semplice alveo della organizzazione visibile.

Quindi, l'esplicitazione della Dominus che tu hai citato, lo vedo come uno di questi casi, in cui non vi è contraddizione ma precisazione di una definizione dogmatica.

Dimmi se ho capito il punto, o se invece volevi sapere altro.
02/06/2013 18:49
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re:
Credente., 02/06/2013 15:25:

Cara Cristianalibera,
trattandosi della costituzione dogmatica, quella a cui ti riferisci, è evidente che la proposizione in questione ha valore dirimente e va accettata come infallibile, quindi "definitoria".

[/POSTQUOTE


Grazie pensavo già che si trattava di dottrina definitoria, ma volevo solo la conferma dell'esperto.



Tieni però presente che vi sono dei pronunciamenti di carattere dogmatico che a loro volta possono aver bisogno di ulteriori precisazioni nel corso del tempo. Sottolineo PRECISAZIONI, non modifiche di sostanza dei pronunciamenti stessi.


ok.



Ti faccio un esempio:
In un pronunciamento dogmatico si diceva che "fuori della Chiesa non vi è salvezza".
Ma non essendo stato tracciato allora, il confine della Chiesa in questione, successivamente si è ritenuto opportuno precisare, che essa deborda dal semplice alveo della organizzazione visibile.



Questo non ho compreso bene.
Cosa sia la chiesa è stata ben definità ed è ciò che ho riportato sopra nella lumen gentium:
"Esiste quindi un'unica Chiesa di Cristo, che sussiste nella Chiesa Cattolica, governata dal Successore di Pietro e dai Vescovi in comunione con lui. Le Chiese che, pur non essendo in perfetta comunione con la Chiesa Cattolica, restano unite ad essa per mezzo di strettissimi vincoli, quali la successione apostolica e la valida Eucaristia, sono vere Chiese particolari. Perciò anche in queste Chiese è presente e operante la Chiesa di Cristo, sebbene manchi la piena comunione con la Chiesa cattolica, in quanto non accettano la dottrina cattolica del Primato che, secondo il volere di Dio, il Vescovo di Roma oggettivamente ha ed esercita su tutta la Chiesa. Invece le comunità ecclesiali che non hanno conservato l'Episcopato valido (cioè i protestanti N.d.R.) e la genuina e integra sostanza del mistero eucaristico, non sono Chiese in senso proprio; tuttavia i battezzati in queste comunità sono dal Battesimo incorporati a Cristo e, perciò, sono in una certa comunione, sebbene imperfetta, con la Chiesa. Il Battesimo infatti di per sé tende al completo sviluppo della vita in Cristo mediante l'integra professione di fede, l'Eucaristia e la piena comunione nella Chiesa."

Dunque il confine è ben marcato cioè entro la chiesa cattolica governata dal sucessore di Pietro.
Ma attraverso il battesimo cristiano somministrato anche in altre chiesa cristiane si è automaticamente integrato in qualche modo in quel confine che è Sancta Romana ecclesia, dunque non completamente fuori dalla chiesa, e non può essere nemmeno tacciato come un eretico perché non è mai completamente appartenuto alla cc, per il semplice motivo che al livello intellettuale e di cuore pobabilmente perché non ha avuti i mezzi necessari non è riuscito a capire che la cc è la depositrice della verità.
Cosi però non è per chi si dichiara cattolico con Pompa Magna accettando la cc come depositrice della verità, ma poi enuncia pubblicamente di avere delle idee diametralmente opposto all'insegnamento definitoria della chiesa, infatti la lumen gentium dice:
Chi non lo accetta è ipso facto scomunicato e da se stesso si mette fuori dalla Comunione ecclesiale.





Quindi, l'esplicitazione della Dominus che tu hai citato, lo vedo come uno di questi casi, in cui non vi è contraddizione ma precisazione di una definizione dogmatica.

Dimmi se ho capito il punto, o se invece volevi sapere altro.]



Sì si, infatti è cosi.




OFFLINE
02/06/2013 22:33
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Dunque il confine è ben marcato cioè entro la chiesa cattolica governata dal sucessore di Pietro.
Ma attraverso il battesimo cristiano somministrato anche in altre chiesa cristiane si è automaticamente integrato in qualche modo in quel confine che è Sancta Romana ecclesia, dunque non completamente fuori dalla chiesa, e non può essere nemmeno tacciato come un eretico perché non è mai completamente appartenuto alla cc, per il semplice motivo che al livello intellettuale e di cuore pobabilmente perché non ha avuti i mezzi necessari non è riuscito a capire che la cc è la depositrice della verità.
Cosi però non è per chi si dichiara cattolico con Pompa Magna accettando la cc come depositrice della verità, ma poi enuncia pubblicamente di avere delle idee diametralmente opposto all'insegnamento definitoria della chiesa, infatti la lumen gentium dice:
Chi non lo accetta è ipso facto scomunicato e da se stesso si mette fuori dalla Comunione ecclesiale.

Cara Cristiana,
possiamo ritenere che è più dentro la Chiesa cattolica chi non sa ma si sforza di vivere le cose che essa in sostanza professa, che non chi in pompa magna come tu dici, ritiene di essere dentro ma non professa e non pratica quello che essa insegna.
Quindi condivido il tuo pensiero. In ogni caso è anche doveroso che chi è nelle condizioni di poter pervenire ad una più perfetta comunione di fede con la Chiesa Cattolica si sforzi di comprendere e di arrivarci, almeno gradualmente, nella misura delle proprie situazioni. Credo che il Signore conosca i nostri tempi e quanto a volte, certe condizioni sono sfavorenti per una adesione piena.
Mi viene da pensare a tal riguardo all'incontro di Gesù con la samaritana.
Quella donna apparteneva a un popolo che si era separato dall'insegnamento dei giudei.
Gesù le ricorda che la salvezza deriva da loro, ma cerca di portarla a comprendere che Dio è Spirito e come tale deve essere adorato al di la dei confini del tempio di gerusalemme che rappresentava il luogo da cui emanava allora la verità di fede.

Qualcosa di analogo sussite anche ora. La Chiesa è portatrice della verità ma Dio attira i suoi figli anche al di la di essa e li porta verso la salvezza.
Ciò nulla toglie alla validità della Chiesa ma anzi ne allarga i confini salvifici.
03/06/2013 11:10
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re:
Credente., 02/06/2013 22:33:

Dunque il confine è ben marcato cioè entro la chiesa cattolica governata dal sucessore di Pietro.
Ma attraverso il battesimo cristiano somministrato anche in altre chiesa cristiane si è automaticamente integrato in qualche modo in quel confine che è Sancta Romana ecclesia, dunque non completamente fuori dalla chiesa, e non può essere nemmeno tacciato come un eretico perché non è mai completamente appartenuto alla cc, per il semplice motivo che al livello intellettuale e di cuore pobabilmente perché non ha avuti i mezzi necessari non è riuscito a capire che la cc è la depositrice della verità.
Cosi però non è per chi si dichiara cattolico con Pompa Magna accettando la cc come depositrice della verità, ma poi enuncia pubblicamente di avere delle idee diametralmente opposto all'insegnamento definitoria della chiesa, infatti la lumen gentium dice:
Chi non lo accetta è ipso facto scomunicato e da se stesso si mette fuori dalla Comunione ecclesiale.

Cara Cristiana,
possiamo ritenere che è più dentro la Chiesa cattolica chi non sa ma si sforza di vivere le cose che essa in sostanza professa, che non chi in pompa magna come tu dici, ritiene di essere dentro ma non professa e non pratica quello che essa insegna.
Quindi condivido il tuo pensiero. In ogni caso è anche doveroso che chi è nelle condizioni di poter pervenire ad una più perfetta comunione di fede con la Chiesa Cattolica si sforzi di comprendere e di arrivarci, almeno gradualmente, nella misura delle proprie situazioni. Credo che il Signore conosca i nostri tempi e quanto a volte, certe condizioni sono sfavorenti per una adesione piena.
Mi viene da pensare a tal riguardo all'incontro di Gesù con la samaritana.
Quella donna apparteneva a un popolo che si era separato dall'insegnamento dei giudei.
Gesù le ricorda che la salvezza deriva da loro, ma cerca di portarla a comprendere che Dio è Spirito e come tale deve essere adorato al di la dei confini del tempio di gerusalemme che rappresentava il luogo da cui emanava allora la verità di fede.

Qualcosa di analogo sussite anche ora. La Chiesa è portatrice della verità ma Dio attira i suoi figli anche al di la di essa e li porta verso la salvezza.
Ciò nulla toglie alla validità della Chiesa ma anzi ne allarga i confini salvifici.




Condivido. [SM=g8920]


OFFLINE
03/06/2013 17:05
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Cara Cristiana,
sarebbe bello ed utile se appena ne avrai l'occasione ci racconti il percorso che hai fatto finora nella strada della fede.
Ho motivo di pensare che sia stato denso di approfondimenti, di contatti con tante persone, di esperienze in diverse realtà confessionali.
Potrebbe essere di aiuto a qualcuno che si trova a fare un cammino analogo.
Ovviamente con molta libertà e solo se ritieni sia opportuno.
Fraternamente. [SM=g7479]
OFFLINE
07/06/2013 18:25
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

A conferma di quanto abbiamo condiviso in questo 3d, ho trovato su wikipedia questo testo, che mi è sembrato molto attinente a quanto abbiamo detto e perciò lo riporto qui:

Rispondendo ai donatisti, eretici dei secoli I-IV, il vescovo di Ippona distingue due livelli della Chiesa:
la Chiesa come società dei santi
la Chiesa come società visibile.
In Sant'Agostino il primo livello di Chiesa designa l'aspetto interiore, ossia quello che si identifica con lo Spirito Santo e unisce in maniera invisibile tutti quelli che vivono secondo lo Spirito. Di questa Chiesa, secondo Agostino, parla Dio nel Cantico dei Cantici 6,9.
La società dei santi, o Ecclesia Spiritualis, non è separata dal corpo più grande e visibile che è la società visibile, o Ecclesia carnalis. Tra le due non ci dovrebbe essere incompatibilità. C'è, però, sicuramente una differenza di livello, nel senso che si può sembrare dentro la Chiesa ed esserne invece, spiritualmente, fuori; come si può essere visibilmente fuori dalla Chiesa e, spiritualmente, dentro. Dice a tal proposito Agostino:
« Quanti lupi che sono dentro l'ovile e quante pecore che sono fuori di esso! »
(Sant'Agostino d'Ippona)
A partire dalla spiegazione di Agostino è possibile fare un passo ulteriore nella ecclesiologia carismatica, evidenziando il suo Spirito ecumenico impareggiabile. Commenta il predicatore della casa pontificia, padre Raniero Cantalamessa:
« Il metro di appartenenza alla Chiesa è dato fondamentalmente dalla carità, cioè dallo Spirito Santo che uno ha, o non ha, e non dai legami puramente giuridici e istituzionali. Tra un'appartenenza puramente visibile alla Chiesa e un'appartenenza spirituale, c'è la stessa differenza che c'è nei sacramenti (per esempio nell'eucaristia) tra chi riceve solo il segno visibile (il pane e il vino consacrati) e chi riceve invece anche la grazia invisibile in esso contenuta (la res sacramenti). Qui sta il motivo della nostra comunione ecumenica con tutti i veri credenti in Cristo, anche al di fuori della nostra Chiesa. C'è dunque una comunione tra tutti i cristiani che non è solo in votis, cioè nei desideri e nel futuro, ma già presente ed effettiva. Come pensare che un fratello protestante o ortodosso (e ne conosciamo tutti degli esempi meravigliosi) che ama Gesù, che soffre per la fede, che ha posto tutta la sua vita al servizio del Regno e che vive nello Spirito, mi sia meno unito del fratello nella Chiesa Cattolica, battezzato ma che si disinteressa completamente di Gesù, della Chiesa, del papa, o se ne interessa solo per criticarli? Eppure, dobbiamo confessare che talvolta è più forte in noi il vincolo visibile e istituzionale che ci lega a tutti i cattolici, che non il vincolo spirituale che ci lega a quei fratelli innamorati di Gesù; la comunione dei sacramenti e più forte della comunione dei santi; i segni più sentiti della realtà. È vero che le due cose – segni e realtà, Chiesa istituzionale e Chiesa invisibile – non devono essere separate, ma dal momento che di fatto, per circostanze storiche, o meglio per il peccato degli uomini, c'è stata tale separazione, noi non possiamo ignorarla. »
(Raniero Cantalamessa)
OFFLINE
29/03/2014 22:19
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Cari amici,
mi sono preso un po di tempo per riaffacciarmi alla com che saluto.... [SM=g7401] e scorrendo i titoli di questa area ho vizto questo titolo per farvi una domanda che mi sta a cuore.

Io sono cattolico però mi faccio quanche domanda e che sottopongo a voi che forse potete aiutarmi .

In particolare mi sono chiesto se i papi che si sono avvicendati sulla cattedra di Pietro si possono ritenere possessori della sua stessa potestà di sciogliere e legare.
Gesù in fondo diede tale potere a Pietro e questo è vero perchè lo troviamo nel Vangelo, non ricordo in quale versetto...
Ma in base a quale criterio dovremmo pensare che Gesù volesse estendere le stesse prerogative anche ad altri?
Ecco, vi sarei grato se vorrete fornirmi qualche chiarimento.
Salutoni a tutti [SM=g7479]
OFFLINE
30/03/2014 21:57
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Caro Liberato,
Per rispondere, secondo il mio intendimento, alla tua domanda, prendo un argomento trattato già in un'altra sezione in un più ampio contesto: (vedi http://credenti.freeforumzone.leonardo.it/d/10676257/Luca-12-41-ss-l-AMMINISTRATORE-E-LE-PERCOSSE/discussione.aspx

In tale argomento avevo inserito una riflessione su un testo biblico, scarsamente esplorato e solitamente dimenticato che permette di chiarire il tuo dubbio:

Esaminiamo  il testo di Luca 12,41 ss
si parla di una figura di sicuro rilievo per la chiesa, che Gesù designa col nome di AMMINISTRATORE
. Rileggiamo il testo evangelico:

"Chi è dunque l’amministratore fedele e prudente che il padrone costituirà a capo dei suoi domestici per dare a ciascuno la sua razione di cibo a suo tempo? Beato quel servo che il padrone al suo arrivo troverà intento a far così…"

 

Per il brano in questione vi è un testo esegetico edito dalle Paoline a cura di Pietro Rossano, di commento al Nuovo Testamento che, riguardo all'AMMINISTRATORE di Lc 12.42 dice: "con chiaro riferimento a Pietro" e la Bibbia di Gerusalemme nella nota relativa a Lc 12.42 dice dell'amministratore:" Si tratta dunque di un servo costituito in autorità sugli altri servi, ciò risponde bene alla domanda di Pietro, dove "noi" si riferisce agli Apostoli.

Leggendo attentamente la Scrittura e confrontando le mie osservazioni con commenti di altri e considerando anche le differenze peculiari tra il testo di Matteo (16,19) e quello di Luca, emergono alcuni dettagli, penso interessanti.

Oltre ai significati di vigilanza, fedeltà , fiducia, perseveranza attribuibili a tutti i credenti in generale, ho rilevato come dicono anche i commenti altrui, che l'intero brano si specifica meglio a partire dalla domanda di Pietro in Lc 12.41.

Nel brano di LC 12.35 ss risulta più evidente la figura del servo nella funzione di AMMINISTRATORE, cosa che non viene messo in rilievo nel brano parallelo di Matteo 24,45 in cui si parla della figura del servo in modo più generico e su cui altri gruppi religiosi preferiscono concentrare la loro attenzione.

Nel testo di Luca 12 al verso 39 il Signore dice:" Cercate di capire: se il padrone di casa conoscesse a che ora viene il ladro..."

L'espressione "padrone di casa" predispone Pietro a rivolgere al Signore la più precisa domanda:

"Signore, questa parabola la dici per noi o per tutti?"

A questo punto la risposta di Gesù non può essere generica come nella parte precedente e introduce la figura dell'AMMINISTRATORE che secondo l’espressione di Gesù, il "padrone PORRÀ A CAPO dei suoi familiari per dare a tempo debito la razione di cibo a ciascuno" (Il cibo da dispensare significa certamente quello spirituale). Quando al verso 43 e al verso 45 dice " QUEL SERVO" è evidente che si riferisce ancora all'AMMINISTRATORE, che resta il soggetto dell’intero brano, il quale sarà beato se sarà trovato al suo lavoro, cioè a svolgere il suo specifico compito di amministratore AL RITORNO DEL SUO PADRONE. Quest’ultima espressione di Gesù mi pare fondamentale per il nostro problema perchè include l'intenzione del Padrone che vi sia un amministratore sopra i suoi domestici al momento del suo ritorno e cioè fino alla fine del mondo. Da notare ancora che questo amministratore è anch'egli un SERVO come pure lo sono gli altri SERVI e SERVE (verso 45) e che egli li potrebbe addirittura maltrattare gli altri conservi proprio in virtù della sua posizione e funzione di AMMINISTRATORE.

Un altro elemento non trascurabile per capire l’utilità della funzione di amministratore per tutto il tempo futuro è l’espressione "per dare a ciascuno a suo tempo la razione di cibo.

La storia ha dimostrato sufficientemente il bisogno della Chiesa di ricevere una guida costante e illuminata dall’alto.

Nel verso 42 il Signore pone la domanda "Chi è dunque l'amministratore?" La risposta a questa domanda la dà Egli stesso in quanto dice: "il PADRONE LO PORRÀ A CAPO", (cioè sarà il Signore stesso a designarlo).

Questo è avvenuto effettivamente a Cesarea di Filippo, quando Gesù (il Padrone) ha consegnato LE CHIAVI AL MAGGIORDOMO DELLA SUA CASA, designando a svolgere tale funzione, specificatamente Pietro, questa volta senza possibilità di fraintendimento e realizzando quanto aveva anticipato sotto forma di parabola. Si tratta però di una parabola (che dal verso 42 appare più come un enunciato esplicito) che occupa buona parte del capitolo 12 e quindi necessariamente deve essere considerata attentamente per capire bene cosa vuole dire. Lo stesso amministratore potrà a sua volta disporre, in virtù della facoltà conferitagli di "sciogliere e legare" anche le modalità per la trasmissione della funzione conferitagli direttamente da Cristo.

Il brano di Lc 12.35-46 è importante soprattutto perchè include, l'idea della successione apostolica e in particolare, della successione dell'amministratore costituito a capo.

E’ evidente che la figura dell’amministratore è da prendere in senso largo e quindi ogni forma di autorità nell’ambito della chiesa può rientrare nell’ottica espressa nel contesto del brano, ma quello che importa è che Gesù indica espressamente che vi siano delle guide nella sua Chiesa, e queste guide vi siano fino al suo RITORNO.


03/04/2014 22:29
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Ti ringrazio per la risposta, caro Credente .

In questi giorni ho letto anche il 3d del link che hai allegato, ci ho riflettuto a lungo, e devo dire che il brano che porti a sostegno non lo avevo considerato.
Però contiene degli elementi interessanti che voglio ancora capire meglio continuando la ricerca per mio conto. Per ora mi basta la tua cortese risposta.

Con fraterna cordialità. [SM=g3228754]
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
QUELLO CHE AVETE UDITO, VOI ANNUNCIATELO DAI TETTI (Mt 10,27)
 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 22:56. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com