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Ultimo Aggiornamento: 25/04/2013 12:23
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19/03/2013 13:45
 
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Supremazia fondata su una roccia divina

San Leone Magno - il cui pontificato, tra gli anni 440 e 461, costituisce un interessante punto di inflessione nella storia del primato petrino - si riferiva alla Chiesa di Roma come magistra (maestra) e non aveva dubbio alcuno riguardo l'autorità del Papa sul concilio.

In nome di questa autorità confermò la dottrina definita dal Concilio di Calcedonia (451), iniziando così una pratica che sarà mantenuta dai suoi successori e considerata come necessaria per conferire validità a qualunque concilio ecumenico. 10 La sua nota Epistola dogmatica11 fu acclamata con empiti di entusiasmo dai Padri riuniti a Calcedonia, quasi tutti orientali, con la famosa sentenza: "Questo ha detto Pietro attraverso Leone!".12

Ora, San Leone Magno sviluppa il concetto di sovranità petrina assumendo proprio come base il già citato versetto di San Matteo: "Io ti dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherai la mia Chiesa; le porte dell'inferno non prevarranno contro di essa" (Mt 16, 18). Egli evidenzia il fatto che questa dichiarazione del Divino Maestro si applica effettivamente alla Sede Romana e che il Papa, come Successore di Pietro, ha la missione specialissima di guidare e governare la Chiesa universale, come pure il diritto di intervenire e prendere decisioni sulle questioni ecclesiastiche delle Chiese locali.

Purtroppo, fatti storici indicano, a partire dal secolo VII, un latente rifiuto del primato di giurisdizione universale del Vescovo di Roma da parte di alcuni leader della Chiesa d'Oriente, pur riconoscendo in generale l'autorità papale in materia dottrinale.13 L'esaltazione degli animi avrebbe avuto come triste sbocco lo scisma del 1054.


Fondamento biblico del primato petrino

San Pietro occupa una posizione preminente nel Nuovo Testamento, dove è menzionato 114 volte nei Vangeli e 57 volte negli Atti degli Apostoli.

Parla a nome di tutti gli Apostoli (Lc 12, 41, Mt 19, 27, Mc 10, 28, Lc 18, 28), risponde per loro (Gv 6, 68, Mt 16, 16, Mc 8, 29) e agisce per tutti (Mt 14, 28, Mc 8, 32, Mt 16, 22, Lc 22, 8, Gv 18, 10). Altre volte gli evangelisti si riferiscono agli Apostoli dicendo "Pietro e i suoi" (Mc 1, 36, Lc 8, 45; 9, 32, Mc 16, 7, At 2, 14.37). Gesù lo elegge dopo aver fatto un grande miracolo (Lc 5, 1-11); Si serve della sua barca per predicare alle moltitudini (Lc 5, 3); alloggia in casa sua (Mc 1, 29); lo associa a Sé nel pagamento del tributo (Mt 17, 23-26); lo sceglie, con Giacomo e Giovanni, per assistere alla resurrezione della figlia di Giairo (Mc 5, 37), alla trasfigurazione (Mc 9, 2) e all'agonia nel Getsemani (Mc 14, 33); è il primo a cui appare resuscitato (Lc 24, 34). È l'unico dei Dodici che l'angelo nomina affinché sia loro comunicato il messaggio della Pasqua (Mc 16,7). San Giovanni aspetta l'arrivo di San Pietro, per lasciarlo entrare per primo nel Sepolcro di Gesù (Gv 20, 2-8).

Dopo l'Ascensione e la Pentecoste, vediamo San Pietro esercitare l'autorità massima nella Chiesa. Completa il Collegio Apostolico con l'elezione di San Mattia (At 1, 5ss); parla in nome degli Apostoli nel giorno di Pentecoste (At 2, 14ss); difende davanti alle autorità giudaiche il diritto degli Apostoli di predicare la Fede in Cristo (At 4, 8-12); condanna Anania e Safira (At 5, 1-11); è ispirato ad aprire le porte della Chiesa anche ai pagani, con la conversione del centurione Cornelio At 10, 47); presiede il Concilio di Gerusalemme (At 15, 6ss); tutta la Chiesa pregava per la sua liberazione, quando fu incarcerato per ordine di Erode (At 12, 5).

D'altra parte, San Paolo segnala in modo preminente l'importanza di San Pietro come capo della Chiesa. Dopo il suo soggiorno in Arabia, si dirige a Gerusalemme per vederlo (Gal 1, 18); riconosce in lui una delle colonne della Chiesa (Gal 2, 9); lo colloca come il primo tra i testimoni delle apparizioni di Cristo resuscitato (Cor 15, 5); anche quando gli si oppone "a viso aperto" ad Antiochia, agisce come chi riconosce la sua autorità, pertanto, conferma in qualche modo il suo primato (Gal 2, 11-14).
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MI SARETE TESTIMONI (Atti 1,8)
 
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