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IL CREAZIONISMO EVOLUTIVO

Ultimo Aggiornamento: 29/01/2013 18:26
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29/01/2013 18:20
 
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Si può essere sostenitori del creazionismo ed insieme dell'evoluzione?

Creazionismo Evolutivo o Evoluzionismo Teista

 

L'Evoluzionismo Teista, o Creazionismo Evolutivo, riconosce senza eccezioni sia il metodo scientifico che le scoperte della scienza moderna.

Al tempo stesso riconosce l'assoluta razionalità e plausibilità del credere nel Dio cristiano.

L'universo ed il mondo naturale vanno quindi letti con i metodi scientifici, unici deputati a capire veramente la realtà del mondo fisico che ci circonda.

La scienza rende quindi gloria alla potenza di Dio creatore.

 

 

Differenze con il Disegno Intelligente

 

Al contrario di alcune interpretazioni, il Disegno Intelligente (o ID, dall’inglese Intelligent Design) non fa nessuna specifica affermazione teologica. Al contrario, coloro che propongono l’ID argomentano che “determinate caratteristiche dell’universo e degli esseri viventi sono meglio spiegate da una causa intelligente, piuttosto che da un processo indiretto come la selezione naturale”, e che l’esistenza di questa causa intelligente è una ipotesi scientificamente testabile. Inoltre, i teorici del Disegno Intelligente tentano di dimostrare che una causa intelligente è la migliore spiegazione di certi fenomeni come i sistemi irriducibilmente complessi (ad esempio i “flagelli” batterici) le specifiche e complesse informazioni contenute nel DNA.

Il Creazionismo Evolutivo si differenzia dal movimento del Disegno Intelligente nel senso che noi non abbiamo problemi nel riconoscere la scienza moderna tradizionale. La selezione naturale come descritta da Charles Darwin non è contraria al teismo. Similmente, siamo più che soddisfatti di come la biologia evoluzionista ci informa riguardo al meccanismo di creazione, con la piena consapevolezza che tutto ciò che succede ed è successo capita ed è capitato attraverso l’azione di Dio. Celebriamo la creazione come completamente generata da Dio. Ci meravigliamo della sua bellezza e siamo grati di avere il privilegio di sperimentare la creazione stessa.

Ricapitolando, il Creazionismo Evolutivo differisce dal movimento del Disegno Intelligente in tre aspetti:

  1. Siamo scettici riguardo alla possibilità della scienza biologica di provare l’esistenza di un “Disegnatore” intelligente (che noi riteniamo essere il Dio della Bibbia), mentre i sostenitori dell’ID ne sono confidenti
  2. Troviamo non convincenti quei tentativi dei teorici del Disegno Intelligente di dimostrare scientificamente le azioni sovrannaturali operate da Dio nella storia naturale, mentre i sostenitori dell’ID credono di averlo già sufficientemente dimostrato
  3. Non troviamo nessun motivo biblico per vedere i processi naturali (inclusa la selezione naturale) come qualcosa che ha rimosso Dio dal processo della creazione. E’ tutta una Sua opera ed è tutta stata intelligentemente predefinita. Coloro che credono nel movimento ID  per la maggior parte rigettano tutte o alcune delle più importanti conclusioni della teoria dell’evoluzione.
 

Differenze con il Creazionismo

 

Il Creazionismo, senza l'aggettivo "Evolutivo", si riferisce al credere che la vita sulla Terra è il risultato di un intervento sovrannaturale diretto, concordemente con una interpretazione altamente letterale della Genesi.

Ci sono due correnti principali di Creazionisti, coloro che credono che la Terra sia giovane e coloro che credono che sia antica.

I Creazionisti della Terra Giovane (anche denominati YECs, dall’inglese Young Earth Creationists) ritengono che la Terra abbia dai 6.000 ai 10.000 anni, un quadro derivato dalle genealogie presenti nella Bibbia. Gli YECs credono che il modo più fedele di leggere le Sacre Scritture sia sotto la prospettiva di una creazione durata letteralmente 6 giorni, come descritta nel primo capitolo della Genesi, e inoltre credono letteralmente che una alluvione mondiale, come descritta nella Genesi 6-9, sia stata responsabile dell’aspetto geologico della Terra e della presenza di testimonianze fossili. I sostenitori del Creazionismo della Terra Giovane respingono inoltre l’esistenza di un progenitore comune di tutte le specie e credono che la vita sia stata creata, come essa appare ora, da una azione sovrannaturale. Considerano la “macro-evoluzione” (distinta dalla “micro-evoluzione” intraspecifica) come incompatibile con le Sacre Scritture e alcuni addirittura argomentano che si tratta di una minaccia diretta alla Cristianità.

I Creazionisti Evolutivi o Evoluzionisti Teisti non sono d’accordo con il punto di vista dei Creazionisti della Terra Giovane. Questa visione infatti rifiuta le scoperte di quasi tutte le discipline della scienza moderna per arrivare alle sue conclusioni e trascura la rivelazione del magnifico lavoro di creazione da parte di Dio, rivelazione che ci viene donata dalla scienza. Noi riteniamo inoltre che il punto di vista degli YECs nasce da una particolare interpretazione della Genesi, che non tiene conto del complesso contesto culturale e teologico nel quale è stata scritta.

I Creazionisti della Terra Vecchia (anche denominati OECs, dall’inglese Old Earth Creationists) accettano che la Terra e l’universo abbiano miliardi di anni di vita, ma ritengono che questa scoperta sia concorde con una interpretazione alla lettera del primo capitolo della Genesi (spesso interpretando i giorni di creazione come lunghi periodi di tempo oppure immaginando lunghi  momenti di pausa tra un giorno della creazione e l’altro). Gli OECs ritengono che la scienza moderna corrisponda strettamente alla narrazione biblica e difendono l’idea che Dio abbia incluso le moderne idee scientifiche nella Bibbia, talvolta attraverso un linguaggio segreto che sarebbe andato perso a causa della audience delle origini. I sostenitori del Creazionismo della Terra Vecchia non accettano la macro-evoluzione ed un comune progenitore per tutte le forme viventi.

I Creazionisti Evolutivi o Evoluzionisti Teisti sono in disaccordo con il punto di vista dei Creazionisti della Terra Vecchia. Mentre tale visione da un lato accetta il consenso scientifico riguardo all’idea di una Terra molto antica, dall’altro rigetta i ritrovamenti della genetica moderna, della paleontologia, della biologia dello sviluppo, della biologia dell’evoluzione e di molte altre sotto-discipline biologiche che hanno poco senso se considerate in modo separato dalla macro-evoluzione e dalla teoria del progenitore comune. Inoltre noi crediamo che Dio ha scelto di rivelare se stesso nel contesto della visione del mondo, della cultura e del linguaggio degli autori della Bibbia.

 

BioLogos

 

Poiché il termine evoluzione è talvolta associato all’ateismo, un termine spesso usato, soprattutto nel Nord America, per meglio descrive il credere in un Dio che ha scelto di creare il mondo per mezzo dell’evoluzione è BioLogos.

BioLogos deriva dalle parole greche bios (vita) e logos (parola), riferendosi al Vangelo secondo Giovanni 1:1: “Nel principio c’era la Parola, e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio”.

La visione di BioLogos conconrda con l'Evoluzionismo Teista ed in particolare asserisce che sia le Sacre Scritture, sia la scienza moderna rivelano la Verità, e che queste due verità non sono in contraddizione l’una con l’altra.

Mentre da un lato ci sono differenti visioni all’interno della comunità di BioLogos su comericonciliare le verità della scienza con le verità delle Sacre Scritture per quanto riguarda alcuni argomenti specifici (ad esempio in relazione alla storicità della figura di Adamo), BioLogos crede concordemente che la Bibbia sia la Parola di Dio, autorevole  e divinamente ispirata.

BioLogos accetta il moderno consenso scientifico sull’età della Terra e la teoria del progenitore comune, incluso il progenitore comune degli esseri umani.

[Modificato da Credente 29/01/2013 18:26]
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29/01/2013 18:21
 
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Nel creazionismo evolutivo c’è spazio per credere nei miracoli?

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In Breve

 

Dio agisce in vari modi nel mondo naturale. Dio sostiene e governa gli schemi normali del mondo fisico, ma talvolta sceglie di agire al di fuori di tali schemi. Gli schemi normali di Dio sono ciò che gli scienziati descrivono come leggi naturali (ad esempio la gravitazione o la fotosintesi). Le azioni di Dio al di fuori di tali schemi vengono generalmente chiamate azioni sovrannaturali o miracoli (come, ad esempio, far risorgere una persona dai morti). I creazionisti evolutivi credono nei miracoli della Bibbia e credono che Dio possa effettuare miracoli ancora oggi. I creazionisti evolutivi credono anche che Dio sia coinvolto allo stesso modo sia negli schemi regolari e normali dell’universo, sia nei miracoli.

 

 

In Dettaglio

Introduzione

Cos’è un miracolo? Nella Bibbia i miracoli, i segni e i prodigi vengono eseguiti dai profeti, da Gesù e dagli apostoli, in risposta alle preghiere del popolo di Dio. I miracoli biblici non hanno semplicemente lo scopo di stupire coloro che vi assistono, ma servono agli scopi del regno di Dio. Tali miracoli avvengono sempre in un contesto teologico.

Molti atei ritengono che la scienza possa in alcuni casi spiegare in altro modo i miracoli e in altri casi escluderli totalmente. Questa idea la si ritrova nel filosofo scozzese David Hume, che scrisse:

Un miracolo è una violazione delle leggi naturali, e poiché una ferma e inalterabile esperienza ha stabilito la realtà di queste leggi, la prova contro un miracolo, partendo dalla natura stessa del fatto, è totale così come lo è ogni altra argomentazione derivata dall’esperienza.

Hume ha ragione? Le “leggi naturali” provano che semplicemente i miracoli non posso accadere? E se i cristiani accettano la scienza tradizionale, devono anche rifiutarsi di credere nei miracoli della Bibbia? Per cercare di rispondere a queste domande, guardiamo più da vicino i miracoli biblici.

Due tipologie di miracoli

I miracoli possono essere suddivisi in due tipologie: quelli che costituiscono esempi di tempismo provvidenziale (miracoli di tipo 1) e quelli che possono solo essere visti come violazioni dirette del principio fisico di causa ed effetto (miracoli di tipo 2).

Un esempio di un possibile miracolo di tipo 1 potrebbe essere l’attraversamento del fiume Giordano da parte del popolo di Israele:

Appena i portatori dell'arca furono arrivati al Giordano e i piedi dei sacerdoti che portavano l'arca si immersero al limite delle acque - il Giordano infatti durante tutti i giorni della mietitura è gonfio fin sopra tutte le sponde - si fermarono le acque che fluivano dall'alto e stettero come un solo argine a grande distanza, in Adama, la città che è presso Zartan, mentre quelle che scorrevano verso il mare dell'Araba, il Mar Morto, se ne staccarono completamente e il popolo passò di fronte a Gerico. (Giosué 3:15,16)

Colin Humphreys, professore di scienza dei materiali a Cambridge, ha studiato questo miracolo con grande dettaglio e ha notato che il testo fornisce un certo numero di indizi insoliti, incluso il fatto che l’acqua fu tenuta su, molto distante da una particolare città. Egli ha identificato quel luogo con una località dove il Giordano è noto venir temporaneamente bloccato, quando dei forti terremoti causano delle grosse frane (il caso più recente è accaduto nel 1927). Per molti scienziati, il fatto che Dio operi attraverso processi naturali rende i miracoli più accettabili. R. Hooykaas scrive:

Lo scienziato, anche se è un credente, è tenuto a cercare il più possibile di ridurre i miracoli ad eventi normali: il credente, anche se è uno scienziato, trova i miracoli nelle cose più normali.

Naturalmente ciò non toglie che ci fu un tempismo rimarchevole in tale evento. Forse l’attrattiva della suddetta descrizione proviene in parte dal fatto che c’è un diretto legame con l’esperienza, molto diffusa, di “tempismo provvidenziale” degli eventi, che i credenti attribuiscono all’azione di Dio.

Ci sono anche dei miracoli, nella Bibbia, che non sono spiegabili dalla scienza attuale. Forse l’esempio più significativo è la risurrezione di Gesù Cristo. Se non altro, la scienza ha rafforzato l’idea che questo non sia un miracolo di tipo 1. Per esempio, in Giovanni 19:34, leggiamo “ma uno dei soldati gli trafisse il costato con una lancia, e subito ne uscì sangue ed acqua”. La medicina moderna suggerisce che questa è una chiara evidenza che il pericardio, una membrana attorno al cuore, era stato trafitto, confermando così che Gesù era effettivamente morto. Più conosciamo il processo di decadimento che si instaura dopo la morte, meno sembra probabile che Gesù possa essere risorto dai morti in modo naturale. Piuttosto, la scienza rafforza l’idea che, se Gesù effettivamente è risorto dai morti, l’evento deve essere accaduto tramite una iniezione diretta di potere sovrannaturale all’interno della rete di causa ed effetto che sta alla base del nostro mondo fisico. E’ stato un miracolo di tipo 2. Naturalmente la risurrezione è un punto centrale dell’insegnamento cristiano. “E se Gesù non fosse risorto, la nostra predicazione sarebbe vana e vana sarebbe la vostra fede” (Prima lettera ai Corinzi 15:14)

La natura è opera di Dio

I miracoli avvengono sullo sfondo del funzionamento regolare, giorno dopo giorno, dei fenomeni naturali. La Bibbia non descrive solo miracoli, ma anche l’azione normale di Dio nel mondo naturale. Per esempio, nel Salmo 104, che è un grande poema sulla natura, leggiamo: “Egli manda fonti nelle valli, ed esse scorrono fra le montagne” (Salmo 104:10). La prima parte di questo versetto si riferisce all’azione diretta di Dio, mentre il secondo suggerisce che l’acqua scorre grazie alle sue proprietà naturali. Leggendo tutto il Salmo, si nota che il punto di vista cambia in modo fluido, passando ripetutamente da ciò che potremmo chiamare leggi della natura a ciò che potremmo chiamare azione diretta di Dio. Una tale duale descrizione la possiamo trovare varie volte nella Bibbia.

Il Nuovo Testamento è ancora più esplicito. “Il Figlio è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza e sostiene tutto con la potenza della sua parola” (Lettera agli Ebrei 1:3). “Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui” (Lettera ai Colossesi 1:17). In altre parole, se Dio interrompesse la sua opera di sostenimento di tutte le cose, tramite la potenza della sua parola, il mondo smetterebbe di esistere. Ecco perché, quando descrive la natura, la Bibbia cambia prospettiva così facilmente a seconda che stia enfatizzando il comportamento normale dei fenomeni naturali, o che stia sottolineando che la loro origine sta nel sostenimento provvidenziale da parte di Dio. Così, come Sant’Agostino potrebbe dire, “La natura è opera di Dio”.

I pensatori cristiani del Medio Evo si sono confrontati con i miracoli e con l’azione di Dio nel mondo; nel tempo emerse la seguente idea: se la regolarità della natura è la manifestazione del sostenimento operato da Dio, allora ci si aspetterebbe che tale regolarità sia affidabile e consistente, piuttosto che capricciosa. Se così era, il comportamento regolare della natura poteva essere visto come l’“abitudine del Creatore”. I cristiani glorificano Dio studiando queste “leggi della natura”. Si può ragionevolmente sostenere che le suddette conclusioni teologiche hanno aiutato a tracciare la via che ha portato alla nascita della scienza moderna.

Dal momento in cui la “Royal Society of London”, la prima società scientifica del mondo, fu fondata nel 1660, i pensatori cristiani come il poeta metafisico John Donne, allora decano della cattedrale di San Paolo a Londra, poterono scrivere: “le cose ordinarie della Natura sarebbero dei miracoli più grandi dei prodigi, che tanto ammiriamo, se queste avvenissero una sola volta… solo il fatto che avvengano continuamente elimina il sentimento di ammirazione”.

I miracoli e la scienza

Ma allora le leggi naturali rendono impossibili i miracoli? No. Da una prospettiva cristiana, le leggi naturali non limitano e non possono limitare Dio. Le leggi naturali sono semplicemente le descrizioni umane della normale attività di Dio nella natura. Dato che Dio è il creatore e il sostenitore di tutte le leggi fisiche, Egli ha chiaramente la libertà e la capacità di sospendere tali leggi quando vuole. I miracoli sono semplicemente dei casi in cui Dio sceglie di agire al di fuori dei suoi normali schemi.

Può una spiegazione scientifica di un miracolo renderlo non più tale? No. Come abbiamo visto, alcuni miracoli (tipo 1) hanno già delle spiegazioni scientifiche; sono quei rari, ma possibili, eventi che avvengono con un particolare tempismo. Consideriamo 1 Re 18, in cui Elia prega per la pioggia dopo una lunga siccità. Mentre egli prega, il suo servo vede una piccola nuvola sul Mar Mediterraneo, che presto cresce fino a diventare un forte temporale. Perfino nell’era pre-scientifica, i temporali erano considerati un evento normale del mondo, non un miracolo. Tuttavia il tempismo di quel temporale, dopo una lunga siccità, fu una chiara risposta alla preghiera di Elia; il tempismo preciso e il contesto teologico fanno di quell’evento un miracolo. Dato che i miracoli di tipo 1 possono essere spiegati scientificamente, non è una cosa sconvolgente se uno scienziato trova una spiegazione che fa diventare di tipo 1 un miracolo che era considerato di tipo 2. Questo non riduce il significato spirituale del miracolo per l’audience originale, né implica che Dio fosse meno attivo nel miracolo stesso.

I miracoli e il creazionismo evolutivo

C’è spazio nel creazionismo evolutivo per credere nei miracoli? Sì. I creazionisti evolutivi, come tutti i cristiani, accettano la miracolosa incarnazione e risurrezione di Gesù Cristo. Essi credono che i miracoli Biblici sono successi e che Dio può fare dei miracoli anche ai giorni nostri. Come altri cristiani fanno, essi discutono sul fatto che certi miracoli Biblici siano di tipo 1 o di tipo 2, ma questo non è certo un tentativo di escludere il coinvolgimento di Dio nei miracoli.

Questo accettare i miracoli può essere scioccante per gli scienziati non credenti, molti dei quali vedono i miracoli come superstizioni o credenze primitive. Alcuni atei vedono la scienza stessa come un “savoir”, un eroe che salva la società da idee irrazionali e da superstizioni pericolose come i miracoli. Rudolph Bultmann, un uomo famoso per i suoi tentativi di demitizzare il Nuovo Testamento, scrisse nel 1961: “Non è possibile usare la luce elettrica e il wireless, e avvalerci delle moderne scoperte mediche e chirurgiche, e allo stesso tempo credere nel mondo di spiriti e di miracoli del Nuovo Testamento”. Eliminando le storie di miracoli dalla Bibbia, Bultmann e i suoi sostenitori speravano di rendere la storia cristiana più accettabile da parte della società moderna. Questo atteggiamento, però, mette le leggi naturali al di sopra di Dio, invece di accettare che il Creatore possa scegliere di sospendere le leggi naturali che Egli stesso ha voluto. Inoltre, demitizzare la Bibbia non è coerente con l’essenza della cristianità. Il credo centrale dei cristiani è uno stupefacente miracolo di tipo 2: la risurrezione di Gesù dai morti. Se si riconosce l’ipotesi cristiana di base e cioè che Dio governa il mondo naturale e che Gesù è risuscitato dai morti, allora i miracoli non ci sorprendono affatto. Il biologo evolutivo di Cambridge Simon Conway Morris nota: “Non mi stupisco di quei [miracoli] riportati, mi stupisco che siano così pochi. Che altro vi aspettate quando il Creatore fa visita alla sua Creazione?”

I creazionisti evolutivi si differenziano da altri cristiani riguardo alla convinzione che Dio abbia effettuato miracoli anche nella storia naturale. I cristiani sono tutti d’accordo nel credere che Dio ha fatto dei miracoli nella storia umana, ma la storia naturale è un ambito diverso. I creazionisti della Terra Giovane credono che Dio abbia creato la terra e la vita in 6 giorni, tramite una sequenza di miracoli di tipo 2. I sostenitori del Disegno Intelligente ritengono che sia evidente che le leggi naturali non sono sufficienti per spiegare lo sviluppo della vita come esiste oggi. I creazionisti evolutivi, invece, ritengono che Dio porti avanti la sua opera di creazione usando degli schemi normali, che possono essere spiegati scientificamente. E questo non perché non credono nei miracoli. Alcuni creazionisti evolutivi sostengono che il contesto della storia naturale sia semplicemente non appropriato per un miracolo: dato che non c’erano persone milioni di anni fa, non c’era alcun motivo teologico di fare segni e prodigi. Altri creazionisti evolutivi non vedono contraddizioni nell’idea che Dio possa aver creato le varie specie tramite miracoli di tipo 2, ma semplicemente non vedono alcuna evidenza scientifica che lo dimostri. L’evidenza indica invece che Dio ha usato una regolare concatenazione di cause ed effetti per generare la vita.

Sono necessari dei miracoli, nella storia naturale, per mostrare la gloria di Dio? No. La gloria di Dio è abbondantemente resa evidente dai processi che capiamo scientificamente, dalla complessità di una cellula alla bellezza di un ammasso stellare. La nostra meraviglia non è diminuita dalle spiegazioni scientifiche; al contrario, la scienza ci permette di dare uno sguardo a come agisce Dio. Infatti, la stessa regolarità del mondo naturale è una testimonianza dell’affidabilità e lealtà di Dio. In Geremia 33, Dio ci invita esplicitamente a guardare agli schemi regolari della natura, “le fisse leggi del cielo e della terra” (Geremia 33:25), come un esempio di quanto Egli sarà fedele alle sue promesse. La gloria di Dio non appare solo nei miracoli. I creazionisti evolutivi incoraggiano tutti i cristiani a celebrare le azioni di Dio, effettuate tramite le leggi naturali, come una piena evidenza del Suo “eterno potere e natura divina” (Lettera ai Romani 1:20).

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