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Dibattendo su interpretazioni bibliche divergenti

Ultimo Aggiornamento: 09/01/2013 15:21
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07/01/2013 00:24
 
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Cosa vuol dire che il termine "sacerdote" viene usato in due modi? Un sacerdote è un sacerdote, non c'è sacerdote A e sacerdote B. Questa distinzione tra clero e laici che fai tu non esiste nella Bibbia. Nell’Antico Patto, i fedeli dovevano accostarsi a Dio mediante i sacerdoti. I sacerdoti facevano da mediatori fra il popolo e Dio. I sacerdoti offrivano sacrifici a Dio in favore del popolo. Forse ti sfugge che questo non è più necessario. A motivo del sacrificio di Cristo, ora noi possiamo accostarci al trono di Dio con piena fiducia (Ebrei 4:16). Il velo del tempio che si squarciò in due alla morte di Gesù simboleggiava la distruzione del muro di divisione fra Dio e l’umanità. Noi possiamo accostarci a Dio direttamente, da soli, senza il bisogno di un mediatore umano. Perché? Perché Gesù Cristo è il nostro grande Sommo Sacerdote (Ebrei 4:14-15; 10:21) e l’unico mediatore fra noi e Dio (1 Timoteo 2:15). Il Nuovo Testamento insegna che devono esserci anziani (1 Timoteo 3), diaconi (1 Timoteo 3), vescovi (Tito 1:6-9) e pastori (Efesini 4:11), ma non sacerdoti.

Secondo il ministerio sacerdotale istituito da Dio nell'Antico Testamento, i sacerdoti erano abilitati ad offrire i sacrifici a Dio, erano chiamati a svolgere un'attività di intercessione a favore del popolo, erano depositari e maestri della Legge. Alla luce del Nuovo Testamento, queste sono prerogative di tutti i credenti. Infatti in Gesù è stato abolito il sacerdozio levitico, come è ampiamente spiegato nell'Epistola agli Ebrei, giacchè tutte le disposizioni della Legge erano solo "figura" profetica della realtà spirituale che in Cristo si è realizzata (Eb. 10:1,9).

Oggi tutti i credenti sono chiamati ad offrire sacrifici a Dio: "Per mezzo di Gesù, dunque, offriamo continuamente a Dio un sacrificio di lode: cioè il frutto di labbra che confessano il Suo nome" (Eb. 13:15).

Oggi tutti i credenti sono chiamati a svolgere attività di intercessione: "... pregate gli uni per gli altri affinchè siate guariti; la preghiera del giusto ha una grande efficacia" (Giac. 5:16).

Oggi tutti i credenti sono chiamati a prendere parte attiva al culto, con un contributo personale autonomo, secondo il dono ricevuto da Dio: "Infatti tutti potete profetare a uno a uno, perchè tutti imparino e tutti siano incoraggiati" (1 Cor. 14:31).

Oggi tutti i credenti sono chiamati ad essere fonte di ammaestramento ed esortazione reciproca: "... esortatevi a vicenda ogni giorno..." (Eb. 3:13).

Oggi tutti i credenti sono chiamati ad essere testimoni della verità, evangelisti e predicatori della fede in Cristo che salva, senza bisogno di conseguire un diploma di teologia: "Voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perchè proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa" (1 Piet. 2:9).

E' vero che alcuni credenti hanno ricevuto da Dio un ministerio particolare: "E' Lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori" (Ef. 4:11), ma questo non fa di loro una categoria a parte.

Per quanto riguarda il versetto di Giovanni 20:23 tu dici che sia Dio a rimetterli ma nella realtà è come se si dicesse il contrario. Se per l'assoluzione c'è bisogno del prete che ti dice che sei assolto non dipende più da Dio ma dal prete... Se il prete non ti confessa Dio non ti ha perdonato? Tra l'altro Giovanni 20:23 non accenna minimamente alla confessione dei peccati. Pure gli scribi lo sapevano questo infatti quando sentirono che Gesù disse a quel paralitico: "Figliuolo, sta’ di buon animo, i tuoi peccati ti sono rimessi" (Matt. 9:2), dissero: "Perché parla costui in questa maniera? Egli bestemmia! Chi può rimettere i peccati, se non un solo, cioè Dio?" (Mar. 2:7). Essi però non riconoscendo in Gesù Cristo l’Iddio d’Israele, sbagliarono nell’affermare che egli bestemmiava. Ma Gesù dimostrò loro di avere il potere di rimettere i peccati, e perciò di essere Dio, dicendo al paralitico di alzarsi, di prendere il suo lettuccio e di andarsene a casa sua (cfr. Mar. 2:9-12)
[Modificato da Perdonato 07/01/2013 00:28]
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