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SCRITTI PATRISTICI PER LA LITURGIA FESTIVA (anno C)

Ultimo Aggiornamento: 12/01/2017 10:17
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26/06/2013 06:30
 
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XIII DOMENICA

 

Letture: 1 Re 19,16b.19-21

Galati 4,31; 5,1.13-18

Luca 9,51-62

 

1. Le scelte di Gesú Cristo

 

Riflettete sul capitolo del Vangelo che il Signore ci ha donato. Abbiamo sentito la diversa condotta del Signore. Uno si offrí per seguirlo ed egli lo riprovò; un altro non osava ed egli lo stimolò; un terzo rimandava e gliene fece una colpa. Il primo disse: "Signore, ti seguirò dovunque andrai" (Lc 9,57). Dove troveresti maggiore prontezza e alacrità e dove troveresti maggiore idoneità di questo, che è pronto a seguire il Signore dovunque andrà? Ti sorprende che il buon Maestro e Signore Gesú Cristo, che invitò i discepoli con la promessa del regno dei cieli, abbia rifiutato uno cosí preparato? Ma, poiché quel Maestro era uno che conosceva il futuro, dobbiamo capire che questo uomo, se avesse seguito Cristo, avrebbe cercato il suo interesse e non quello di Gesú Cristo. Gesú stesso disse: "Non tutti quelli che mi dicono: Signore, Signore, entreranno nel regno dei cieli" (Mt 7,21). E questi era uno di quelli, ma non si conosceva, come lo vedeva il medico. Poiché se sapeva di fingere, se tramava un inganno, non sapeva con chi parlava. Di Gesú, infatti, dice l`Evangelista:"Non aveva bisogno che altri lo informasse intorno a qualcuno; sapeva da sé che cosa fosse in ogni uomo" (Gv 2,25). Che cosa rispose, allora? "Le volpi hanno tane e gli uccelli nidi, ma il Figlio dell`uomo non ha dove posare il capo". Ma dove il Signore non ha posto? Nella tua fede. Le volpi hanno tane nel tuo cuore; sei un ingannatore. Gli uccelli hanno nidi nel tuo cuore; sei superbo. Sei ingannatore e superbo, non mi seguirai. Come può un ingannatore andar dietro alla semplicità?

A un altro, che taceva e non prometteva niente, dice: "Seguimi" (Lc 9,59). Quanto male vide in quello, tanto bene vide in questo. "Signore", vai a dire: Seguimi a uno che non ti pensa? Mi rispondi: Rifiuto quello, perché vedo in lui tane, vi vedo nidi. Ma perché poi vai a infastidire questo? Tu lo stimoli e lui si scusa; lo forzi e non viene, lo esorti e non ti segue. Vedi che ti risponde: "Andrò prima a seppellire mio padre" (Lc 9,59)? La fede del suo cuore si manifestava al Signore; ma la pietà verso il padre gli faceva rimandare l`accettazione dell`invito. Ma il Signore, quando chiama gli uomini per il Vangelo, non vuole che s`interponga nessuna scusa di ordine temporale. Ma qui si tratta della legge di Dio, e il Signore stesso rimproverò i Giudei perché distruggevano i comandamenti di Dio, e anche Paolo dice. "Questo è il primo comandamento confermato da una promessa". Quale? "Onora tuo padre e tua madre" (Ef 6,2). E` certo Parola di Dio. Dunque, questo giovane voleva obbedire a Dio, seppellendo il padre. Ma si tratta di tempo, luogo e circostanze. Il padre dev`essere onorato e Dio dev`essere obbedito. Il padre dev`essere amato, ma Dio Creatore dev`esser preferito. Io, dice il Signore, ti chiamo per il Vangelo: mi sei necessario per un`altra cosa; questa è piú grande di quella che vuoi fare tu. "Lascia che i morti seppelliscano i loro morti" (Lc 9,60). Tuo padre è morto; ci son degli altri morti per seppellire i morti. Chi son questi morti che seppelliscono i morti? Può un morto esser seppellito da altri morti? Come possono fasciare, se sono morti? Come piangono, come portano al sepolcro, se son morti? Fasciano, piangono e portano, e son morti, perché sono infedeli.

Ha voluto insegnarci ciò che è scritto nel Cantico dei Cantici: "Mettete in ordine in me la carità" (Ct 2,4). Cos`è questo:"Mettete in ordine la carità"? Fate una graduatoria e date a ciascuno ciò che gli è dovuto. Non mettete prima ciò che sta indietro. Amate i genitori, ma mettete Dio al di sopra dei genitori. Pensate alla madre dei Maccabei:"Figlio, non so come apparisti nel mio ventre". Vi ho concepiti, vi ho partoriti; ma non vi ho fatti io. Ascoltate lui, allora; lui è da piú di me. Non vi preoccupate che io rimanga senza di voi. Cosí disse e fu obbedita (2Mac 7). Ciò che questa madre insegnò ai figli, il Signore Gesú Cristo lo insegnò a quel tale cui disse: "Seguimi".

Un terzo discepolo ancora, senza che nessuno lo invitasse, venne fuori e disse: "Ti seguirò, Signore; ma prima vado a dirlo a quelli che stanno a casa" (Lc 9,61). Il senso dovrebbe essere: Vado a dirlo ai miei, perché, come di solito avviene, non si mettano a cercarmi. Ma il Signore: "Nessuno che si guardi indietro, dopo aver messo mano all`aratro, è buono per il regno dei cieli" (Lc 9,62). Ti chiama l`Oriente e tu guardi l`Occidente. La lezione di questa pagina è che il Signore scelse chi volle lui.

 

(Agostino, Sermo 100, 1-3)

 

 

2. Le condizioni poste da Gesù per diventare suoi discepoli

 

"Colui che mette mano all`aratro e poi si gira indietro non è adatto per il Regno di Dio" (Lc 9,62). Colui che svolge con cura questo lavoro della natura e guida l`aratro e i buoi secondo le regole umane, non smette mai di guardare davanti a sé; non guarda mai all`indietro perché un tal modo di lavorare non sarebbe farlo con cura, non potrebbe camminare avanti a sé, i suoi solchi non sarebbero aperti in linea diritta, e i buoi non procederebbero innanzi; e questo, per quanto si tratti di lavoro materiale e chi lo vede appartenga del pari all`ordine corporale. Ora, il lavoro del mio discepolo è diverso dall`altro, cosí come un mondo differisce dall`altro, e una vita dall`altra, e gli esseri immortali dai mortali, e Dio dagli uomini. Se dunque assumi il giogo della mia disciplina nella tua anima e nel tuo corpo, svolgi con cura il lavoro dei miei precetti...

Molti si fanno discepoli per fregiarsi del nome di Cristo e non per onorare Cristo; si lasciano ingaggiare da lui per rimanere nei piaceri corporei e non per portare le austerità dei suoi comandamenti. Altri si avvicinano a questa regola che esige rinuncia, spinti dal desiderio di Mammona, e per acquistare fuori dal mondo quello che non possono avere standovi dentro. Attraverso quell`unico discepolo di cui parla il Vangelo del nostro Salvatore, Gesú ha stigmatizzato questo pensiero iniquo in tutti gli altri: "Maestro, ti seguirò dovunque andrai; e Gesú gli rispose: Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell`uomo non ha dove posare il capo" (Mt 8,20; Lc 9,58). Lungi da me, discepolo d`iniquità! Io non posso darti quello che tu desideri e tu non puoi ricevere quello che io ti do; conosco ciò che chiedi e io non ti do ciò che cerchi; hai creduto di venire a me per amore della ricchezza; sei andato a cercare le tenebre nella luce, la povertà nel possesso autentico, e la morte nella vita; tu vuoi acquistare venendo a me quanto io chiedo a tutti di lasciare per seguirmi; la porta per la quale sei spinto ad entrare per seguirmi è la stessa per la quale voglio farti uscire. Ecco perché non ti accolgo. Io sono povero per la mia condizione pubblica, e, per tal motivo, non detengo pubbliche ricchezze da elargire nel mondo in cui sono venuto. Io sono visto come uno straniero e non ho né casa né tetto, e chi vuole essere mio discepolo eredita da me la povertà: perché vuoi acquistare da me ciò che ti faccio rinunciare a possedere?

 

(Filosseno di Mabbug, Hom., 9, 306-307.312-313)

 

 

3. Come seguire Gesù

 

E se egli rimprovera i discepoli che volevano far discendere il fuoco su coloro che non avevano voluto accogliere Cristo (cf. Lc 9,55), questo ci indica che non sempre si devono colpire coloro che hanno peccato: spesso giova di piú la clemenza, sia a te, perché fortifica la tua pazienza, sia al colpevole, perché lo spinge a correggersi.

Ma il Signore agisce mirabilmente in tutte le sue opere. Egli non accoglie colui che si offre con presunzione, mentre non si adira contro coloro che, senza nessun riguardo, respingono il Signore. Egli vuole cosí dimostrare che la virtù perfetta non ha alcun desiderio di vendetta, che non c`è alcun posto per la collera laddove c`è la pienezza della carità, e che, infine, non bisogna respingere la debolezza ma aiutarla.

L`indignazione stia lungi dalle anime pie, il desiderio della vendetta sia lontano dalle anime grandi; e altrettanto lontano stia dai sapienti l`amicizia sconsiderata e l`incauta semplicità. Perciò egli dice a quello: «Le volpi hanno tane»; il suo ossequio non è accettato perché non è trovato effettivo. Con circospezione si usi dell`ospitalità della fede, nel timore che aprendo agli infedeli l`intimità deUa nostra dimora si finisca col cadere, per la nostra imprevidente credulità, nella rete della cattiva fede altrui.

 

(Ambrogio, In Luc., 7, 27 s.)

 

 

4. La sequela di Gesù (Lc 9,59-62)

 

Non ho ascoltato la voce che vivifica

che non permette di seppellire il padre;

ma ancora sono morto con la morte

per le opere di morte del Maligno.

All`aratro della parola posi mano,

però non come il lavoratore;

egli, infatti, non si gira indietro

ma verso il solco che gli sta davanti.

 

Da parte mia, il consiglio dall`alto ho trascurato

la retta via che conduce al cielo;

di nuovo alla terra vile mi son volto,

dalla qual m`avevi tratto con la tua venuta.

 

Ora, nuovamente elevami,

verso di Te nel ciel dei cieli io ascenda;

non permettermi di rivolgermi al Nemico,

per tema che non mi getti nelle tenebre.

 

(Nerses Snorhalí, Jesus, 502-505)

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