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SCRITTI PATRISTICI PER LA LITURGIA FESTIVA (anno C)

Ultimo Aggiornamento: 12/01/2017 10:17
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16/05/2013 06:53
 
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PENTECOSTE

Letture: Atti 2,1-1
1 Corinti 12,3b-7.12-13
Giovanni 20,19-23

1. Gli apostoli vicari di Gesú Cristo

"Disse loro di nuovo: La pace sia con voi" (Gv 20,19).
Spesso raccomanda loro la pace, perché la perfezione della fede cristiana consiste nella pace e nell`amore. Perciò lo stesso discepolo dice: "In questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se vi amerete l`un l`altro. Come il Padre ha mandato me cosí io mando voi" (Gv 13,35). Vi costituisco miei vicari, vi mando in mia vece, vi affido il mio uffiicio; vi mando a insegnare, a predicare, a battezzare, a salvare, a glorificare il mio nome e quello del Padre. Ciò detto soffiò su di loro e disse: Ricevete lo Spirito Santo, l`aiuto del quale vi renderà capaci di portare questo peso. E forse soffiò proprio perché comprendessimo che lo Spirito Santo procede come dal Padre così anche da lui. Qualcuno forse si domanderà se fu in questa circostanza che diede ai suoi discepoli lo Spirito Santo. Si, ma non in quella pienezza in cui lo avrebbe dato poi. Il discorso aperto con la pace continua: "A chi rimetterete i peccati, saranno rimessi; se non li rimetterete, non saranno rimessi" (Gv 20,22). I peccati che rimetterete o col Battesimo o con la Confessione, saranno rimessi; ma quelli che non perdonerete sia per motivo di infedeltà, o per mancanza di penitenza, o per mancanza di sottomissione, non saranno perdonati.

(Bruno di Segni, In Ioan., 3, 21)


2. Lo Spirito è la luce dei credenti

Troni e Dominazioni, Principati e Potestà potrebbero condurre vita beata se non vedessero continuamente il volto del Padre che è nei cieli (cf. Mt 18,10)? Ora, tale visione non può aversi senza lo Spirito. Infatti, se di notte tu allontani da te la candela, i tuoi occhi restano ciechi, le potenze inerti, i valori indistinti, e l`oro, al pari del ferro, verrebbe calpestato per ignoranza.
Analogamente, nell`ordine intellettuale, è impossibile condurre a termine una vita conforme alla legge; cosí come è impossibile, in verità, serbare la disciplina nell`esercito senza un comandante o tenere gli accordi in un coro senza il maestro...
Ben ragionando, se ne può concludere che, anche al tempo in cui farà la sua attesa comparsa dall`alto dei cieli il Signore, lo Spirito Santo vi sarà associato, al dire di taluni; sarà là anche lui nel giorno della rivelazione del Signore (cf. Rm 2,5), quando il beato e unico Sovrano (cf. 1Tm 6,15) giudicherà la terra con giustizia.
In effetti, chi potrebbe essere così ignorante circa i beni che Dio prepara per coloro che ne risultano degni, da non vedere nella corona dei giusti la grazia dello Spirito, allora offerta piú abbondante e piú perfetta, nel momento in cui la gloria spirituale verrà distribuita a ciascuno in rapporto ai suoi atti virtuosi?

(Basilio di Cesarea, De Spiritu Sancto, 16, 38.40)


3. Il potere di perdonare non è personale di Pietro, è della Chiesa

Il Signore Gesú, come sapete, prima della Passione, scelse dei discepoli, che chiamò apostoli. Tra questi solo Pietro meritò di agire a nome di tutta la Chiesa. Per questa rappresentanza di tutta la Chiesa gli fu detto: "Ti darò le chiavi del regno dei cieli" (Mt 16,19). Queste chiavi non furono date a un uomo solo, ma all`unità della Chiesa. Questo mette in evidenza la prerogativa di Pietro, il quale espresse l`universalità e l`unità della Chiesa, quando gli fu detto do a te, ciò che è dato a tutti. Infatti, perché sappiate che tutta la Chiesa ha ricevuto le chiavi del regno dei cieli, sentite che cosa il Signore dice a tutti gli apostoli: "Ricevete lo Spirito Santo. Se rimetterete a qualcuno i suoi peccati, gli saranno rimessi, ma se li riterrete, saranno ritenuti" (Gv 20,22). Questo appartiene alle chiavi di cui fu detto: "Ciò che avrete sciolto in terra, sarà sciolto anche in cielo ciò che avrete legato in terra, rimarrà legato anche in cielo". Ma queste parole furon dette a Pietro. Perché ti renda conto che Pietro rappresentava tutta la Chiesa, senti che cosa sia detto a lui e che cosa a tutti i fedeli: Se un tuo fratello avrà peccato contro di te, rimproveralo da solo a solo. Se non ti darà ascolto, prendi uno o due testimoni; sta scritto, infatti: "Ogni questione la si risolva con la testimonianza di due o tre persone. Se non darà ascolto neanche a questi, deferiscilo alla Chiesa; se non darà ascolto neanche a questa, consideralo come un pagano o un estraneo. Ve lo dico io che quanto avrete legato in terra, sarà legato anche in cielo, e quanto avrete sciolto sulla terra, sarà sciolto anche in cielo" (Mt 18,15ss). La colomba lega e la colomba scioglie; l`edificio che sta sopra la pietra lega e scioglie.
Stiano accorti quelli che sono legati; stiano accorti quelli che sono sciolti. Quelli che sono stati sciolti, badino a non farsi legare; quelli che sono legati, preghino per essere sciolti. "Ognuno è stretto dai vincoli dei suoi peccati" (Pr 5,22); e al di fuori di questa Chiesa non si scioglie niente. A un morto di quattro giorni vien detto: "Lazzaro, vieni fuori"! E quello esce dalla tomba, legato mani e piedi. Il Signore lo sveglia, perché il morto esca dalla tomba; tocca il cuore, perché la confessione del peccato venga fuori. Ma è ancora un po` legato. Il Signore, dunque, dopo che Lazzaro era uscito dalla tomba, ai suoi discepoli, ai quali aveva detto: "Ciò che avrete sciolto sulla terra, sarà sciolto anche in cielo", dice: "Scioglietelo e lasciatelo andare" (Gv 11,43). Da sé solo lo risuscitò, ma lo sciolse per mezzo dei discepoli.
La fortezza della Chiesa è poi significata in Pietro. Seguí il Signore che andava alla sua Passione, e venne fuori la sua debolezza, poiché interrogato da una donnetta, disse che non conosceva il Signore. Eccoti quel grande amante diventato in un istante un rinnegatore. Ritrovò se stesso, colui che aveva cosí orgogliosamente pensato di se stesso. Aveva detto, come sapete: "Signore, starò con te fino alla morte: e se dovrò morire, morrò per te". E il Signore disse al presuntuoso: "Tu rischierai la tua vita per me? "Sentimi bene: Prima che canti il gallo, mi rinnegherai tre volte" (Mt 26,33; Gv 13,37). Le cose andarono come aveva detto il Medico; non avrebbe potuto mai avverarsi ciò che il malato aveva preteso. Ma poi? Il Signore lo guardò. E` scritto cosí, cosí dice il Vangelo: "Il Signore lo guardò, e uscí fuori e pianse amaramente" (Lc 22,61). Uscì fuori, cioè confessò il suo peccato. Pianse amaramente, colui che sapeva amare. All`amarezza del dolore, tenne dietro la dolcezza dell`amore.

(Agostino, Sermo 295, 2-3)


4. La molteplicità delle lingue non è piú necessaria

Che forse non c`è lo Spirito Santo? Chi pensa cosí non è degno di riceverlo. C`è e adesso. Perché, allora, nessuno parla tutte le lingue, come quella volta coloro che ne furono ripieni? Perché? Perché ciò che quel fatto voleva significare, ora si è compiuto. E che cosa è questo? La Chiesa allora era tutta in una sola casa, ricevette lo Spirito Santo: era solo in pochi uomini, ma era nelle lingue di tutto il mondo. Ecco che cosa voleva dire quel fatto. Che quella piccola Chiesa parlasse le lingue di tutte le genti; infatti, che cosa è se non questa realtà di questa nostra Chiesa, che da oriente a occidente parla con le lingue di tutti i popoli? Oggi si avvera ciò che allora si accennava. Sentimmo, vediamo. "Senti, figlia, e vedi" (Sal 44,11); fu detto: Ascolta la promessa, vedine l`adempimento. Il tuo Dio non ti ha ingannato, non ti ha ingannato il tuo Sposo, non ti ha ingannato colui che ti ha fatto la dote col suo sangue; non ti ha ingannato colui che da brutta ti ha fatto bella e da immonda ti ha fatto vergine immacolata. A te stessa tu sei stata promessa; promessa in pochi, adempita in molti.

(Agostino, Sermo 267, 3)


5. La pace frutto della carità

Non è davvero una nobile impresa reclamare la pace a parole e distruggerla a fatti. Si dice di tendere a una cosa e se ne ottiene l`effetto contrario! A parole si dice: andiamo d`accordo!, e di fatto, poi, si esige la sottomissione dell`altro.
La pace la voglio anch`io; e non solo la desidero, ma la imploro! Ma intendo la pace di Cristo, la pace autentica, una pace senza residui di ostilità, una pace che non covi in sé la guerra; non la pace che soggioga gli avversari, ma quella che ci unisce in amicizia!
Perché diamo il nome di pace alla tirannia? Perché non rendiamo ad ogni cosa il suo nome appropriato? C`è odio? Allora diciamo che c`è ostilità! Solo dove c`è carità diciamo che c`è pace! Io la Chiesa non la lacero, no! E neppure mi taglio fuori dalla comunione dei Padri! Fin da quand`ero in fasce, se posso esprimermi cosí, sono stato nutrito col latte del cattolicesimo. E penso che nessuno appartiene di piú alla Chiesa di chi non è mai stato eretico. Non conosco, però, una pace che possa fare a meno della carità, o una comunione che possa prescindere dalla pace. Nel Vangelo leggiamo: "Se stai offrendo la tua offerta all`altare e Ií ti viene in mente che un tuo fratello ha qualcosa contro di te lascia lí l`offerta, davanti all`altare, e va` prima a riconciliarti con tuo fratello; poi ritorna pure a fare la tua offerta" (Mt 5,23-24).
Se quando non siamo in pace non possiamo fare la nostra offerta, pensa tu, a maggior ragione, se possiamo ricevere il Corpo di Cristo! Che razza di coscienza è la mia se rispondo "Amen" dopo aver ricevuto l`Eucaristia di Cristo, mentre invece dubito della carità di chi me la porge?

(Girolamo, Epist, 82, 2)
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