È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

CORSO BIBLICO SUI SALMI

Ultimo Aggiornamento: 17/11/2012 17:45
Autore
Stampa | Notifica email    
17/11/2012 16:11
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

SALMO 7

IL GIURAMENTO D'UN INNOCENTE PERSEGUITATO: SORGl, JAHWEH! .

 

1 Làmento. Di Davide. Quando egli cantò a Jahweh a

causa delle parole di Kus il Beniaminita.

2 Jahweh, mio Dio, in te mi rifugio:

salvami da chi mi perseguita e liberami,

3 perché egli non mi laceri come un leone,

non mi sbrani senza che alcuno mi liberi.

4 Jahweh, mio Dio, se ho commesso una colpa,

se c'è iniquità sulle mie mani;

5 se ho ripagato il mio amico col male,

se ho spogliato a torto i miei nemici,

6 l'avversario mi insegua e mi raggiunga,

calpesti a terra la mia ,vita

e trascini nella polvere il mio fegato. .

7 Sorgi, Jahweh, nel tuo sdegno ,

levati contro il furore dei nemici,

svegliati, o Dio mio, e ordina il giudizio!

8 L'assemblea dei popoli ti circondi;

dall'alto siediti contro di essa!

9 Giudica i popoli, Jahwéh,

e giudica me secondo la mia giustizia, Jahweh,

secondo la mia innocenza, Altissimo!

10 Poni fine al male degli empi,

rendi stabile il giusto,

tu che scruti reni e cuore, Dio giusto!

11 II mio scudo è l'Altissimo Jahweh ,

che salva i retti di cuore.

12 Dio è giudice giusto,

Dio ogni giorno s'adira.

13 Ecco, torna ad affilare la spada,

a tendere e a puntare il suo arco.

14 Si prepara strumenti di morte,

arroventa le sue frecce.

15 Ecco, l'empio produce iniquità,

concepisce malizia, partorisce menzogna.

16 Scava un pozzo profondo

e cade nella fossa che ha fatto.

17 La sua malizia ricade sul suo capo, la sua violenza gli piomba sulla testa.

18 Loderò Jahweh per la sua giustizia,

canterò il nome di Jahweh Altissimo.

 

SALMO 7 - CONTINUAZIONE

Lettura ed esame della parte centrale del salmo: w. 7-14.

Anzitutto, dopo un breve preludio, leggiamo una serie notevole di appellativi divini,

Dio è chiamato in diversi modi. E' il Dio della fedeltà dell'alleanza, il "mio Dio", il giudice giusto, l'Altissimo, l'Eccelso.

Molto interessante è l'appellativo "l'Altissimo" che si pone in parallelo con "il Signore", il Dio del sacerdote Melchisedek che nella Bibbia (Genesi 14,18) è definito appunto "sacerdote del Dio Altissimo".

E poi abbiamo un Dio trascendente, che è lontano, inarrivabile, irraggiungibile e, però, nello stesso tempo è "elohim saddiq", il "Dio giusto", e "elohim safet saddiq", il Dio giudice giusto.

Tutti questi titoli vogliono dirci che Jahve è Dio potente, grande, irraggiungibile, ma non lontano da noi, perché entra nelle vicende unane per giudicarle. Dio è un mistero che noi non possiamo spiegare, ma che entra nella nostra vita.

Se leggiamo attentamente i salini, scopriamo che tutto 1' Antico Testamento è una preparazione alla venuta di Gesù, al Dio fatto uomo. E' bene sottolineare che nell'A.T. c'è già la percezione di questo evento.

La venuta di Gesù Cristo è la visibilizzazione del nostro Dio, giudice giusto, che entra nella storia dell'uomo. Egli segue le vicende umane nell'evolversi della storia: è il Signore della storia.

L'intervento di Jahve è espresso in due modi.

1 ) positivo: Dio prende le difese del giusto ~

2) negativo: Dio pone fine al male che compiono gli empi.

Quindi 1' attenzione è a favore del giusto e a sfavore dell'empio. E come fa il Signore a giudicare in modo giusto? Dio è onnisciente e vede nel cuore, cosa che 1' uomo non può fare. Il suo sguardo perfora ogni schermo ipocrita.

v.10 "tu che provi mente e cuore, Dio giusto".

L'altra versione del v.10 recita: "Poni fine al male degli empi, rendi stabile il giusto,

tu che scruti reni e cuore, Dio giusto!"

Nella versione della Bibbia di Gerusalemme anziché "reni e cuore" leggiamo "mente e cuore". Con il termine "mente" abbiamo l'astrazione di ciò che significano per gli ebrei i vari organi interni (cuore, reni e fegato).

, Il cuore per gli ebrei è l'uomo stesso che "vede, sente, parla, odia, ringrazia, ripara

s'insuperbisce"; è " 1'organo" che presiede ad ogni funzione, ad ogni sentimento. Tutto

è nel cuore. Se si colpisce il cuore la persona muore. Dal cuore spaccato di Cristo, però, nasce la vita.

Ricordiamo in Gv. 19,34 il significato del sangue e dell'acqua che escono dal cuore di Gesù crocifisso. II sacrificio della vita di Gesù, dell'agnello offerto per la salvezza del mondo, è il sangue; il simbolo dello Spirito, della sua fecondità spirituale, è 1' acqua.

I reni indicano le passioni, le emozioni più superficiali, gli istinti; il fegato indica le passioni e i sentimenti più profondi. II cuore è la ragione, la coscienza, il sentimento. ma nel senso più alto del termine. Allora qui vediamo che i vari organi non hanno solo una funzione fisiologica, ma anche spirituale.

I1 v.12 si conclude con 1' espressione "ogni giorno si accende il suo sdegno", cioè la

sua ira.

L'ira di Jahve darà la possibilità di sistemare tutto ciò che era stato messo fuori posto, perché non si tratta di un comportamento passeggero, ma, secondo il salmo 7, di un atteggiamento costante ("ognigiorno"). Il Signore punisce con, la sua ira per tutto il tempo necessario per riuscire a ristabilire il giusto e a punire 1' iniquo. E' 1' ira di un Dio tenace, persecutore. Infatti da questo salmo esce 1'immagine di Jahve giudice, ma anche di un Dio che ci perseguita con la sua grazia.

Riassumendo, in questi versetti ci sono gli appellativi di Dio, di un Dio che ristabilisce le cose al loro posto. Alla fine 1'ira e la costanza di Jahve permettono di riportare il giusto al suo giusto posto.

 

vv.15-18 -lettura

Vi è accennato il tema dell'autoretribuzione. L'empio cade vittima delle sue stesse trame, che si ritorceranno contro di lui. Egli raccoglie ciò che ha seminato. Sarebbe perciò quasi superfluo 1' intervento di Dio, se Dio non ci fosse.

C'è corrispondenza con uno dei versetti più belli del Magnificat "ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore". La traduzione esatta è: "ha disperso i superbi attraverso i pensieri del loro cuore". Sono gli stessi loro pensieri che disperdono i superbi.

Secondo 1' interpretazione cristiana il peccatore si autopunisce nel momento stesso in cui commette il peccato. Tutto ciò che il salmo espone porta alla quiete, alla gioia, a un Dio che dice: abbandonati a me e io verrò a difenderti.

v.l8 - "Loderò il Signore per la sua giustizia e canterò il nome di Dio, 1' Altissimo.".

La giustizia di Dio è quella che salva e, allora, ciò che conta veramente è la fiducia in Lui. Diamo 1' interpretazione cristiana: il protagonista è Gesù, il giusto calunniato, il giusto che è costretto a ricorrere al giudizio di Dio.

E, per quanto riguarda il discepolo: quale è la giustizia che Dio chiede a noi? Abbiamo la risposta nei capitoli 5,6,7 del Vangelo di Matteo.

 

 

SALMO 8

 

Lettura del salmo secondo la Bibbia di Gerusalemme e secondo un'altra versione (allegata). E' un inno alla creazione. E' una delle composizioni più belle del salterio e andrebbe letto d'estate sotto il cielo stellato.

Commento.

Nel salmo 8 c'è un mirabile intreccio tra Dio, 1' uomo e il cosmo, le tre realtà supreme. Teniamo presente che nella Bibbia non c è una vera e propria trattazione cosmica; 1'universo è visto in modo .semplice: è una creatura di Dio e, quindi, tutto ciò che esiste nel cosmo è creazione divina. A tale proposito vanno letti Genesi 1,2,3 che sono capitoli sapienziali (specialmente il 2 e il 3) come il salmo. Il cosmo solitamente è visto come una creatura di cui Jahve si serve per salvare o punire 1'uomo. Dio con le sue folgori incenerisce gli empi, apre il mare per far passare il . suo popolo e poi lo richiude per sommergere gli egiziani. Il cosmo non è una realtà mutica indipendente dal creatore, ma una realtà soggetta a Dio che la usa secondo i suoi scopi. E' importante questo concetto per capire la differenza grandissima fra la religione ebraica e tutte le altre religioni circostanti dell'epoca. Si tratta della demitizzazione del cosmo.

Nel salmo si accenna anche al rapporto gerarchico tra queste tre realtà: Dio, cosmo, uomo. Paradossalmente 1'essere più piccolo, più insignificante -1'uomo- si colloca al secondo posto, subito dopo Dio, nella scala gerarchica. Colui che viene esaltato non è 1' uomo, perché il protagonista, 1'attore principale del salmo è Jahve. Di fronte al Creatore e alla sua grandezza scaturisce la domanda tipicamente sapienziale: perché 1'uomo è dominatore della terra, perché è grande di fronte al creato? La risposta sarà: 1'uomo è grande perché Jahve è grande.

La struttura del salmo 8.

E' molto semplice. Ci sono due antifone: una all'inizio e un'altra, uguale, alla fine. del salmo. Costituiscono come due parentesi (acclamazione al nome) una delle quali viene aperta e 1'altra chiusa per contenere lo scopo del salmo che è quello di lodare e di magnificare il nome di Dio.

Schema.

Antifona d'inclusione (v.2°): acclamazione al nome

A- Prima scena cosmica: 1' onnipotenza divina e 1' uomo (vv 2b-5)

B- Seconda scena cosmica: il potere umano e Dio (vv. 6-9)

Antifona d'inclusione (v. 10): acclamazione al Nome

La prima scena cosmica (I° movimento) ha. per protagonisti 1' universo e 1' uomo (2b-5); la seconda scena (II° movimento) ha, al contrario, come protagonisti 1- uomo e 1'universo (vv 6-9). Potremmo racchiudere queste due parti con una parentesi graffa e

scrivere a lato, in verticale, .Jahve. Il I° movimento va dal creato all' uomo, il II° movimento dall' uomo al creato, ma dietro tutto c'è Jahve che unisce le due parti. Jahve è l' inizio e la fine.

 

I simbolismi.

l ) Simbolismo cosmico, ossia le immagini cosmiche, come il cielo, la terra e il mare, con due movimenti verticali: uno che sale (uomo-universo) e uno che scende (universo-uomo).

2) Simbolismo splendore-onore con altre immagini. In questo salmo le caratteristiche di .Jahve partecipate al re sono estese ad ogni uomo. Ciascuno di noi partecipa allo splendore e all' onore di Dio. Scopriamo, così, che gli uomini hanno la stessa dignità di fronte a Dio. Ogni uomo, in quanto tale, è uguale agli altri e ha la loro stessa dignità. Sono dà rifuggire, però, le aberrazioni che considerano gli esseri umani tutti uguali, ma in senso deteriore.

3) Simbolismo somatico, immagine del corpo applicati, a Dio e all' uomo. E' bello notare che di Jalme sono citate le dita, le mani; dell' uomo la bocca e i piedi.

4) Simbolismo dinamico. In questo salmo sono citate otto azioni di Jahve: sei sono rivolte all' uomo e due all' universo (creato). Siamo partecipi dell' atteggiamento di Dio che non è certamente di riposo: Dio è movimento continuo, non riposa.

5) Tipologia umana. Riguarda la fragilità dell' uomo con immagini tipiche dell'umanità: i fanciulli, i lattanti e, nello stesso tempo, i vendicatori, la gente cattiva, i nemici.

6) Simbolismo del Nome, la simbologia del nome di Jahve.

Il "Nome" è la persona stessa di Dio annunciata e proclamata in tutto il creato.

Il nome è la tentazione dell' umanità che erige la torre di Babele con 1' intento di costruirsi il "Nome" che sia antagonista di quello di Dio.

Nei versetti 2 e 10 si legge "Signore nostro" che è 1'appellativo solenne e regale per eccellenza (in ebraico "adonénú"). Ma, poi, nei vv2-9, al nome di Jahve è unito quello dell' uomo non più nel contrasto del peccato. I due non sono più antagonisti: uno, Jahve, rende grande 1' altro; 1' uomo con la sua opera rende sempre più visibile :la grandezza di Dio.

Analisi del salmo 8

v.1 "Al maestro di coro. Sul canto: "I torchi". Salmo di Davide".

Il salmo fa riferimento a Davide come a un patronato ideale, ma alcuni elementi presenti nel testo fanno ritenere che sia stato composto in epoca molto antica, forse fra il X° e il VI° secolo a.C.

"I torchi" traduce il termine ebraico "su gittit", ossia l'arpa, la cetra. La parola ebraica indica un' arpa tipica dei Filistei, che veniva costruita nella città di Davide. Potrebbe, perciò, essere un' indicazione per eseguire, per cantare il salmo 8 accompagnandosi con tale strumento.

Secondo un' altra interpretazione potrebbe trattarsi di una melodia filistea. Alcuni studiosi mettono in relazione questa ipotesi con Davide, perché il re aveva una guardia del corpo composta da soldati filistei.

Una terza interpretazione fa risalire "torchio" a "gat". In questo caso si potrebbe trattare di un canto rituale, un canto per la vendemmia. Sappiamo che i gesti più importanti dell' uomo, secondo I' alternarsi delle stagioni, diventavano quasi dei riti religiosi, come avveniva per la vendemmia e la mietitura, ed erano accompagnati da canti rituali. In tal modo i gesti rituali dell' uomo diventavano religiosi.

v.2b e v.10: le due antifone uguali (il tratto iniziale e il tratto finale della grande parentesi). In questi versetti, in questa lode c'è il coinvolgimento di tutta la terra perchè si parla di qualche cosa di totale. L' idea è chiara: tutti gli uomini, tutta la terra devono avere la possibilità di riconoscere, lodare e magnificare Jahve. II salmista, certamente, non pensa che gli egiziani e i babilonesi lodando la propria divintà proclamino la lode di Jahve. Teniamo ben presente che non è valida 1' idea, oggi assai diffusa in certi ambienti, che chiunque veneri un qualsiasi "dio" veneri il nome di Cristo.

Leggiamo il cap. 1 della Lettera di S. Paolo ai Romani, in modo particolare (vv. 20-23) soffermiamoci sul brano che parla dei pagani che potrebbero tranquillamente arrivare a Dio attravero le opere dell' universo, del creato, ma sono vittime della cecità e non solo non arrivano a Lui, ma fanno diventare loro divinità le opere stesse del Creatore.

Questi due versetti (2b e 10) sono molto importanti: si deve attribuire la lode a Jahve , mai all' uomo.

vv. 2b-5

Lettura di due versioni. Risulta ben evidente la diversità dei versetti 2b e 3 nelle due traduzioni, perchè il testo originale è molto corrotto, e, quindi, può dare adito a varie interpretazioni.

v. 2b "la tua maestà vorrei cantare lassù nei cieli". Le due parole fondamentali su cui si regge questo versetto sono:

1 ) tenah, che significa "rendere culto";

2) aser, che potrebbe anche essere letto "sir" (cantare)

Alcuni studiosi leggono assieme questi due termini ottenendo il significato "vorrei adorare", altri "vorrei cantare". Quest'ultima è anche una scelta di assonanza perchè le parole del v. 2b richiamano le parole ebraiche del salmo precedente (7,18).

v_.3 "Con la bocca dei bimbi e dei lattanti affermi la tua potenza..."

Altra traduzione: "balbettando come fanciullo e lattante!..."

Soffermiamoci sui bimbi e sui lattanti, persone deboli che possiamo intendere in senso reale; piccoli che non possono ancora parlare, che sono fragili e deboli. Jahve anche attraverso la loro bocca può essere lodato. Questa espressione, al contrario, può essere intesa in senso spirituale e allora ci rifacciamo al vangelo di Matteo (11,25), a Gesù che dice: "Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perchè hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli". Oppure a quando Gesù dice che chiunque si farà piccolo come i bambini entrerà nel Regno dei cieli. E' 1' infanzia spirituale. La persona umile, consapevole della sua fragilità è quella che, più del1e altre, ha la possibilità di entrare nel Regno dei cieli, di abbandonarsi nelle braccia di Dio.

..

SALMO 8

IL CANTO DI DI0 CREATORE E DELL'UOMO,

CAPOLAVORO DEL CREATO

' Al maestro .del coro. Sulla ghittea. Salmo. Di Davide.

 

2a O Jahweh, nostro Signore,

quant'è glorioso il. tuo Nome

su tutta la terra!

2b La tua maestà vorrei cantare lassù nei cieli

3 balbettando come fanciullo e !attante!

Hai gettato le basi di un baluardo a causa dei tuoi oppositori,

per ridurre al silenzio il nemico e il vendicatore.

4 Certo, quando guardo il tuo cielo, opera delle tue dita,

la luna e gli astri che tu hai fissato,

5 che cos'è mai l'uomo perché te ne ricordi,

l'essere umano perché te ne curi?

6 Eppure I'hai fatto poco meno di un dio,

l'hai coronato di gloria e di magnificenza,

7 I'hai reso signore sull'opera delle tue mani,

tutto hai posto sotto i suoi piedi:

8 tutti i greggi e gli armenti,

tutte le bestie della steppa,

9 gli uccelli del cielo e i pesci de! mare,

sì, tutto quanto solca le vie delle acque!

10 O Jahweh, nostro Signore,

quant'è glorioso il tuo Nome

su tutta la terra!

 

Salmo 8 - continuazione

Riprendiamo il commento al salmo 8, v.3 nel quale si parla di bimbi e lattanti.

Guardiamo alle riprese evangeliche del salmo, soprattutto di questa. parte e rileggiamo Mt 11,25 e 21,15-16: il Vangelo è rivelato non ai forti e ai potenti, ma ai semplici. I bimbi e i lattanti fanno da contrasto con un'altra categoria di persone: gli avversari, i nemici e i ribelli. I bimbi e i lattanti accolgono il Signore e lo lodano; quegli altri che solitamente sono adulti, non lo accolgono.

Facciamo una precisazione terminologica Il testo ebraico tradotto letteralmente va letto "oppositori, nemici e vendicatori" (anziché "ribelli").

Che significato hanno queste parole?

Gli oppositori e i nemici sono coloro che si oppongono a Dio, mentre i vendicatori si arrogano un diritto che è tipico del Signore: La. vendetta. appartiene a Dio.

I vendicatori sono dei superbi che escludono a tal punto il Signore da pensare di mettersi al suo posto, tanto da prendersi i diritti tipici di Dio. Questa. affermazione è carica. di conseguenze pratiche: come intendere, per esempio, la pena..

Perché lo Stato infligge una pena? Per vendicarci oppure per un altro motivo? Quando noi giudichiamo un'altra, persona non ci arroghiamo per caso un giudizio che di Dio?

V. 3b

"affermi la. tua potenza";

altra traduzione "Hai gettato le basi di un baluardo"

Letteralmente: "hai posto le fondamenta. di un bastione, una fortezza".

II salmista dice che Jahve ha messo le basi e ha costruito il firmamento. Nella concezione ebraica il firmamento è una specie di calotta che è situata fra la terra. e il cielo e non permette alle acque superiori di comunicare con quelle inferiori e ricoprire così la terra facendo tornare il caos che c'era. prima della creazione.

Allora, Dio ha posto il firmamento per dire che i suoi nemici, i suoi oppositori e i suoi vendicatori non potranno mai arrivare fino a lui.

Qualcuno ha visto in questa. concezione come nemici e avversari le creature mitiche, ad esempio, Leviatan oppure Behemot, che non erano altro che il coccodrillo e l'ippopotamo, figure mostruose che vengono mitizzate e che sono gli avversari dell'uomo e di Dio e che poi per astrazione sono identificate con il male. Behemot e Leviatan ne sono la personificazione. Non per niente Satana. nel racconto del peccato originale é identificato con un serpente.

Dal brano si può dare questa. interpretazione: Dio crea un baluardo che è il firmamento e tale baluardo non può essere mai superato dai suoi nemici.

 

_V.4 ,

"gli astri" sono fissati, cioè sono resi stabili da Jahve. Con il v.4 comincia l'esaltazione di Dio perché questo è il vero motivo di fondo del salmo.

Un Dio talmente grande che con le sue opere. fa. un lavoro di cesello. Il creatore è così potente. che per fare delle cose tanto perfette gli bastano le dita

Non commuoviamoci contemplando il cielo stellato, ma. commuoviamoci davanti a Dio che l'ha creato con le sue dita, davanti alla sua potenza. e alla sua delicatezza.

 

V.5

"che cos'è l'uomo perché te ne ricordi"

Il verbo "ricordarsi" è importantissimo, perché è uno dei verbi essenziali della. Bibbia. Ci dice. la storicità di Dio e nello stesso tempo è alla base della fede umana.. Pensiamo all'Eucarestia, "fate questo in memoria di me", che è il ricordo di Gesù Cristo, è la. base della nostra fede.

Se Cristo non avesse pronunciato quelle parole non avremmo avuto I'Eucarestia, non ci sarebbe stata la Chiesa. Che cosa è l'uomo? L'uomo è "enos".

Vorrebbe dire letteralmente "realtà malata," e significa la fragilità e la debolezza umana

L'altra parola: "figlio dell'uomo" ("ben' adam") ci richiama la. terra ("adamah") perché "adam" (Adamo) appunto, è tratto dalla terra. ~

Anche qui appare la fragilità. Si vede come il salmista. ci tiene a sottolineare che I'uomo è una realtà. malata, fragile, fatta di terra,.

V.5b

"...perché te ne curi?"

"Curare" significa "visitare, sorvegliare, provare sollecitudine e preoccupazione". Dio prova sollecitudine per I'uomo; è sempre protagonista.

Allora, se Jahve è così grande e cesella con le dita l'universo e si prende cura dell'uomo, le sorprese possono essere tante, come quella che arriva subito dopo, "Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli". (v.6)

V.6a

C'è una questione: nel testo ebraico leggiamo "elohim" che alcuni intendono (come nella, Bibbia di Gerusalemme) come delle creature superiori, quelle che stanno tra Dio e l'uomo, gli angeli, appunto.

Secondo altri studiosi questa, interpretazione non è valida, perché si tratta del salmo della onnipotenza. e della grandezza di Jahve e della piccolezza dell'uomo. Non ha quindi senso introdurre un altro termine di paragone con l'uomo. Costoro vedono "elohim" come un plurale maiestatis, di Dio, e allora. la traduzione sarebbe: "eppure l'hai fatto poco meno di un Dio".

Questa seconda versione pare rispetti meglio il contesto del salmo.

V.6b

"di gloria e di onore" sarebbe: " di gloria e di splendore".

Le due parole "gloria e splendore" sono attributi solo di Dio e sono usate per l'incoronazione del monarca Infatti le parole "lo hai coronato: gli hai dato potere" fanno parte del rito d'incoronazione. Potremmo quasi dire che sono dei termini tecnici per questa grande liturgia d'incoronazione.

L'uomo, tutti gli uomini sono pari al re perché Dio li ha. incoronati re dell'universo. Può sembrare che la figura del re venga così ulteriormente smitizzata perché anche tutti gli altri uomini sono uguali davanti a Dio. Ogni uomo è re e Dio gli ha dato un immenso potere su tutto l'universo. Tutti gli uomini hanno la stessa dignità.

L'uomo, allora, é il Signore dell'universo, ma di un'opera. non sua Da ciò deriva la responsabilità umana. L'universo è dato in gestione all'uomo, ma. è Dio che l'ha. cesellato con le sue dita. Quindi c'è una. visione ben precisa dell'uomo e dell'universo: l'uomo è il signore di una cosa non sua. La. potenza. dell'uomo non è assoluta, non è neppure basata. sui suoi sforzi perché gli è data. prima di tutto da Dio.

Interpretazione cristiana: quest'uomo è Cristo, è lui il nuovo Adamo, l'uomo per eccellenza, che ricompone in sé tutto il creato distruggendo le conseguenze del peccato.

 

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?». Quegli rispose: «E come lo potrei, se nessuno mi istruisce?». At 8,30
 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:30. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com