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Obiezioni sulla CHIESA

Ultimo Aggiornamento: 17/07/2019 17:03
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23/08/2012 19:11
 
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Vi sono alcuni che pensano che Cristo non abbia istituito alcuna Chiesa.
Altri ritengono che una Chiesa vi debba essere ma sia solo invisibile e conosciuta solo da Cristo.
Altri ritengono che sia una istituzione fondata da Cristo ma che dopo i primi secoli sia venuta meno alla sua fedeltà e quindi sia divenuta apostata.
Altri ritengono che dopo il Concilio Vaticano secondo la Chiesa abbia abbandonato e tradito la sua missione e quindi ora non abbia più credibilità nè validità.
Altri sono convinti che Cristo abbia fondato la Chiesa che invece hanno fondato loro, che presumono sia quella che abbia le stesse credenziali di quella apostolica, come nel caso di tante denominazioni sedicenti cristiane che hanno ciascuno un diverso fondatore, ma senza continuità con la Chiesa apostolica.
Insomma, una ridda di concezioni diverse su cui è opportuno fare chiarezza, alla luce di quanto troviamo al riguardo nella stessa Scrittura
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23/08/2012 19:13
 
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A chi sostiene che Cristo non abbia inteso fondare alcuna Chiesa basti questo versetto:
Mat 16,18 E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa.

Chi sostiene che la primitiva Chiesa abbia apostatato subito dopo la morte degli apostoli consideri quanto segue:

2Te 2,7 Il mistero dell'iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene. 8 Solo allora sarà rivelato l'empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all'apparire della sua venuta, l'iniquo, 9 la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri, 10 e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi. 11 E per questo Dio invia loro una potenza d'inganno perché essi credano alla menzogna 12 e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all'iniquità. 13 Noi però dobbiamo rendere sempre grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza, attraverso l'opera santificatrice dello Spirito e la fede nella verità, 14 chiamandovi a questo con il nostro vangelo, per il possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo. 15 Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così dalla nostra parola come dalla nostra lettera. 16 E lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, 17 conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.

3,1 Per il resto, fratelli, pregate per noi, perché la parola del Signore si diffonda e sia glorificata come lo è anche tra voi 2 e veniamo liberati dagli uomini perversi e malvagi. Non di tutti infatti è la fede. 3 Ma il Signore è fedele; egli vi confermerà e vi custodirà dal maligno. 4 E riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore, che quanto vi ordiniamo già lo facciate e continuiate a farlo. 5 Il Signore diriga i vostri cuori nell'amore di Dio e nella pazienza di Cristo. 6 Vi ordiniamo pertanto, fratelli, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, di tenervi lontani da ogni fratello che si comporta in maniera indisciplinata e non secondo la tradizione che ha ricevuto da noi.>

 Paolo dunque fa rilevare che il mistero dell’iniquità è in atto già da allora ma che vi è qualcuno che lo trattiene, in modo che non abbia il sopravvento e che secondo quanto richiamato in 2Te 2,3 (Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione,)avrà piena diffusione e manifestazione nel tempo della fine.

E’ vero che durante i secoli a venire vi sarebbero state zizzania, lupi rapaci e difficoltà, ma non tali e tanti da pregiudicare tutto il buon grano.

(Notare anche il termine TRADIZIONE , dal greco "paradoseis", quella positiva trasmessa dagli apostoli, proprio nel testo di 2 Tessalonicesi sopra riportato in cui ricorre 2 volte.)

Paolo annunzia come dichiarazione esplicita dello Spirito che "nei tempi avvenire alcuni apostateranno dalla fede", e in 2Timoteo 3:1 dice che "negli ultimi giorni verranno dei tempi difficili". Gesù stesso predisse che molti falsi profeti sorgerebbero e sedurrebbero molti, e che l'iniquità abbonderebbe Matteo 24:11. Inoltre nella parabola del giudice iniquo, egli fa questa domanda: "Ma quando il Figliuol dell'uomo verrà, troverà egli la fede sulla terra?" Questo fa capire che Paolo avesse parlato ai Tessalonicesi di una vasta apostasia dal Dio vivente, dal Cristo, dalla verità e dal bene, come di una delle grandi manifestazioni del male che dovevano prodursi poco tempo prima del ritorno di Cristo. Di quell'apostasia della cristianità degli ultimi tempi, l'uomo del peccato sarà non l'originatore, ma il rappresentante e lo strumento più subdolo. Dice letteralmente: "e non sia stato rivelato l'uomo..." cioè non sia emerso alla luce dal seno dell'apostasia generale, non sia apparso sulla scena della storia l'uomo del peccato. Questa espressione come la seguente è un ebraismo che caratterizza il personaggio in questione come la suprema incarnazione del peccato.

A questa conclusione portano anche molte altre espressioni della Scrittura come ad esempio:

2Ti 1,12 È questa la causa dei mali che soffro, ma non me ne vergogno: so infatti a chi ho creduto e son convinto che egli è capace di conservare il mio deposito fino a quel giorno.

Paolo dunque si dice convinto che il deposito sarà conservato fino alla fine e che quindi i credenti l’avranno sempre a disposizione per potersi orientare nel loro cammino cristiano.
Si noti che Paolo parla di DEPOSITO e non di sola Scrittura. Il Deposito comprende anche le Scritture ma non soltanto quelle.

Consideriamo quanto ancora si evince dalle parole di Gesù stesso:

In Mt 5,14 troviamo:

Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, 15 né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa.

Mentre per alcuni vi sarebbe addirittura un periodo di secoli in cui la luce della vera fede non avrebbe rifulso e quindi Cristo che aveva promesso la sua assistenza non avrebbe fatto nulla per preservare la sua chiesa dalle porte degli inferi che invece sarebbero prevalsi e l’apostasia sarebbe dilagata portandola alla totale confusione. Ne consegue l'assurdo perchè Cristo viene da essi di fatto considerato un falso profeta e incapace di mantenere le promesse fatte. 

Leggiamo ancora:

Mt13,31 Un'altra parabola espose loro: "Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. 32 Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami"

Gesù dice che il regno dei cieli, di cui i credenti diventano parte, crescerà e si forticherà nel tempo, tanto da dar riparo a tutti. Come si potrebbe pensare che si sia avverata questa immagine profetica della crescita vigorosa della pianta, se vi fosse stata una generale apostasia dalla verità nel corso del tempo, subito dopo la morte degli apostoli per alcuni, o nel III secolo per altri o nel XVI sec per altri ancora? Anche questa parabola profetica avrebbe fallito.

Nel corso del tempo sono apparsi già molti anticristi come ci conferma anche Giovanni nella sua lettera, molte eresie e molti errori. Ma occorre fare distinzione tra pastori e mercenari, tra lupi e pecore, tra cristiani e anticristiani. Nello scenario plurisecolare di questa complessa realtà che è la Chiesa, si sono avvicendate tutte queste figure antitetiche e non si può fare di tutt’erba un fascio. Sappiamo però che la Chiesa è una realtà anche visibile e portatrice di una FEDE ben precisa gelosamente difesa e custodita, accompagnata anche da frutti copiosi e da grandi opere di carità durante i secoli. E i parassiti e  le persone immorali non si trovano solo nella Chiesa Cattolica. 

Ora chiediamoci:

Da quale Chiesa e da quale vera fede gli uomini del tempo finale apostateranno in modo massiccio?

La  risposta a questo quesito è che purtroppo tanti, pensando che sia apostata la vera Chiesa, diventino apostati proprio essi stessi seguendo qualcuna delle tante correnti che hanno fatto della indipendenza morale o religiosa, della ribellione, della fede fai da te,oppure del progressismo sfrenato, del recupero delle vecchie eresie, della indifferenza o dell’incoerenza apertamente anticristiana, il loro stile di vita e di pensiero.
Ecco l'apostasia vera e massiccia a cui rischia di andare incontro il nostro tempo configurando lo scenario profetizzato da Paolo in 2 Tess cap 2

[Modificato da Credente 23/08/2012 19:58]
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23/08/2012 19:16
 
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LA CHIESA NON SOLO E' IMPORTANTE MA FONDAMENTALE PER LA SALVEZZA.

Un credente scrive:


Vorrei sapere se questo testo è stato definito ex-cathedra dalla
Chiesa nel concilio di Firenze.
Se è ex-cathedra e dunque INFALLIBILE come si armonizza con le
definizioni di possibilità salvifiche fuori dalla Chiesa del Concilio
Vaticano II ?


Concilio di Firenze, Sessione XI, 4 febbraio 1442

"" La sacrosanta chiesa romana crede fermamente, confessa e predica che
nessuno di quelli che sono fuori dalla chiesa cattolica, non solo pagani, ma
anche giudei o eretici o scismatici, possano acquistare la vita eterna, ma
che andranno nel fuoco eterno, preparato per il demonio e per i suoi angeli
(Mt 25, 41), se prima della fine della vita non saranno stati aggregati ad
essa; e che è tanto importante l'unità del corpo della chiesa, che solo a
quelli che rimangono in essa giovano per la salvezza i sacramenti
ecclesiastici, i digiuni e le altre opere di pietà, e gli esercizi della
milizia cristiana procurano i premi eterni. Nessuno "per quante elemosine
abbia potuto fare, e perfino se avesse versato il sangue per il nome di
Cristo" si può salvare, qualora non rimanga nel seno e nell'unità della
chiesa cattolica. ""


RISPOSTA:
sul problema della continuità nell'insegnamento della Chiesa
cattolica in merito
al problema " Fuori della Chiesa non c'è salvezza": riferimento al Concilio
di Firenze, Denzinger n.1351.


SCRIVE IL PROFESSOR DON PIETRO CANTONI:

Rispondo brevemente:
1. Ex cathedra = infallibile non è esatto. Anche il magistero ordinario
universale può essere infallibile.
2. Il Vaticano II non contraddice quanto affermato dal concilio di Firenze.
Si tratta di uno sviluppo. Spiega bene il senso il Catechismo della Chiesa
Cattolica ai nn. 846-848.
3. L'aggregazione alla Chiesa può avvenire in vari modi: il battesimo
sacramentale "di acqua" non è l'unico, perché esiste anche un "battesimo di
desiderio".
4. Una lettera del Sant'Uffizio a proposito delle dottrine di padre Leonard
Feeney contribuisce a chiarire il punto. In essa si afferma: "Affinché uno
ottenga la salvezza eterna, non si richiede sempre che sia effettivamente
incorporato nella Chiesa come membro, ma almeno questo: che egli vi aderisca
con il voto e il desiderio. Non è poi necessario che questo voto sia sempre
esplicito, come avviene nei catecumeni, ma dove l'uomo subisce ignoranza
invincibile, Dio accoglie pure un voto implicito: così detto, perché è
contenuto nella buona disposizione dell'animo, per cui la persona vuole la
sua volontà conforme alla volontà di Dio" (Lettera del Sant'Uffizio
all'arcivescovo di Boston, 8 agosto 1949: DS 3870).
5. Lo sviluppo è una verità chiaramente affermata dalle Scritture, quando il
Signore ha detto agli Apostoli: "Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il
momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito
di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera" (Giovanni 16,12-13).
Esso significa che in un tempo successivo il Magistero della Chiesa -
assistito dallo Spirito Santo - può precisare ed approfondire quanto detto
precedentemente, anche andando al di là di quanto avevano capito gli
estensori del documento precedente. Bisogna accuratamente
distinguere sviluppo da contraddizione. C'è contraddizione quanto la nuova
affermazione afferma esattamente ciò che l'altra nega o viceversa. Ora il
Fiorentino dice che per salvarsi bisogna essere incorporati alla Chiesa
Cattolica.
Il Vaticano II non dice che per salvarsi non è necessario essere incorporati
alla Chiesa Cattolica. Dice solo che i livelli di incorporazione alla Chiesa
sono diversi e non si salva solo chi, sapendo che nella Chiesa Cattolica c'è
la pienezza dei mezzi di salvezza, rifiuta questa piena incorporazione. E
questo lo fa per approfondire, cioè per rendere più intelligibile quanto
affermato dalle Scritture là dove si dice che Dio "vuole che tutti gli
uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità" (1Timoteo
2,4). All'Inferno ci può andare solo chi rifiuta con cognizione di causa i
mezzi di salvezza che Dio gli offre.""
( Pietro Cantoni )


AGGIUNGO ALLA RISPOSTA DEL PROF. DON PIETRO CANTONI:

1) Tale sviluppo e approfondimento della Dottrina sulla Chiesa e la salvezza
è già presente nel magistero di San Pio X
Può qualcuno salvarsi fuori della Chiesa Cattolica? Risponde San Pio X nel
suo Catechismo Maggiore:- No, fuori della Chiesa Cattolica, Apostolica,
Romana nessuno può salvarsi, come niuno poté salvarsi dal diluvio fuori dell
'Arca di Noé, che era figura di questa Chiesa-

( San Pio X, Catechismo Maggiore, Ares, Milano 1987, n169, p.48. ).

Ma chi si trovasse, senza sua colpa, fuori della Chiesa, potrebbe
salvarsi? San Pio X risponde: - Chi, trovandosi senza sua colpa, ossia
in buona fede, fuori della Chiesa, avesse ricevuto il Battesimo, o ne avesse
il desiderio almeno implicito; cercasse inoltre sinceramente la verità e
compisse la volontà di Dio come meglio può; benché separato dal corpo della
Chiesa, sarebbe unito all'anima di lei e quindi in via di salute- ( San Pio
X, ivi, n. 171 ).

Dunque, fuori della Chiesa non c'è salvezza ma il concetto di Chiesa deve
essere ampliato perché la Chiesa non possiede solo un corpo visibile ma
anche un'anima e tutti quelli che senza colpa ignorano il Vangelo di Cristo
e la sua Chiesa, ma tuttavia cercano sinceramente Dio come meglio possono,
sono uniti all'anima della Chiesa anche se si trovano fuori del suo corpo.
A questi che, senza colpa, si trovano fuori dalla Chiesa fa riferimento
l'Apostolo Paolo quando scrive:
- Quando i pagani che non hanno la legge ( i comandamenti dati da Dio a
Mosé, ndr ), per natura agiscono secondo la legge, essi, pur non avendo
legge, sono legge a se stessi; essi dimostrano che quanto la legge esige è
scritto nei loro cuori come risulta dalla testimonianza della loro coscienza
e dai loro stessi ragionamenti, che ora li accusano, ora li difendono. Così
avverrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di
Gesù Cristo, secondo il mio vangelo- ( Rm 2, 14-16 ).

2) Nella Chiesa esiste il deposito della verità: questo deposito è
costituito
dalla verità rivelata sostanziale ma la Rivelazione non è offerta già
esplicitata e richiede uno sviluppo di conoscenze che non esime dalla
ricerche e dalle fatiche umane.

Dice Giovanni Paolo II:- La verità rivelata (.) è stata affidata alla
Chiesa una volta per tutte. Essa ha raggiunto il suo compimento in Cristo.
Da qui il profondo significato dell'espressione Paolina " deposito " della
fede ( cfr 1 Tm 6,20 ). Allo stesso tempo tale deposito merita un'ulteriore
spiegazione e una crescente comprensione fintantoché la Chiesa sarà presente
sulla terra-

( Giovanni Paolo II, Il magistero ordinario può essere autenticamente
considerato come l'espressione usuale della infallibilità della Chiesa., O
R)

3) Il Deposito è come una miniera che contiene infiniti tesori che devono
essere pazientemente estratti
Il magistero illumina questo immenso tesoro ma le parti illuminate non sono
mai esaustive
Al di sopra e al di sotto di un aspetto del deposito della fede che vediamo,
esistono altri aspetti che ancora non vediamo.
Le nuove zone del deposito che verranno illuminate nel corso dei secoli si
"aggiungeranno" a quelle già note con le quali saranno in continuità e
serviranno per approfondirle.

4) Il Magistero della
Chiesa Cattolica consiste in
una espressione ordinaria o abituale dell'infallibilità e in una espressione
straordinaria dell'infallibilità.
( CFR Gipovanni Paolo II; Il magistero
ordinario può essere
autenticamente considerato come l'espressione usuale della infallibilità
della Chiesa, udienza ai Vescovi USA, L'Osservatore Romano, 10 novembre
1988, p.7, n. 4, edizione settimanale n.45 ).

5) Il Magistero straordinario consiste in una definizione

Il Mgistero ordinario, invece, non consiste in una "definizione" , tipica
del magistero straordinario ( ex Cathedra).
Il Magistero ordinario è una riflessione e la Chiesa insegna che esso DEVE
essere interpretato in CONTINUITA' con tutti gli insegnamenti precedenti,
con la Sacra Scrittura e la Sacra Tradizione orale.

Solo nella interpretazione fatta in CONTINUITA' con gli insegnamenti
precedenti,, dice la Chiesa, esiste
l'infallibilità del magistero ordinario.
A questa CONTINUITA'si deve OSSEQUIO DELLA VOLONTA' E DELL'INTELLIGENZA
( LUMEN GENTIUM 25 )

Gesù è una persona viva che ci assiste continuamente attraverso la
Chiesa:- molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci
di portarne il peso.

Quando verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta
intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi
annunzierà le cose future - ( Gv 16,12-13 ).

Il Magistero della Chiesa, assistito dallo Spirito, serve per guidare alla
verità tutta intera, cioè serve per approfondire il senso della Parola di
Dio, la cui profondità è insondabile e il cui tesoro è inesauribile.

Dice Gesù: - (.) se un maestro della legge diventa discepolo del regno di
Dio, è come un capofamiglia che dal suo tesoro tira fuori cose vecchie e
cose nuove- ( Mt 13,52 ).

Ripetiamo un concetto fondamentale:- (.) anche se la Rivelazione è
compiuta, non è però completamente esplicitata; toccherà alla fede cristiana
coglierne gradualmente tutta la portata nel corso dei secoli- ( Catechismo
della Chiesa Cattolica n.66 ).

Il magistero estrae dal suo tesoro cose nuove in armonia con quelle già
possedute, quindi AGGIUNGE SENZA CONTRADDIRE

San Pio X e il Vaticano II non dicono che per salvarsi non è necessario
essere incorporati alla Chiesa Cattolica.
Aggiungono, estraendo dal deposito della fede, che i livelli di
incorporazione alla Chiesa sono diversi :

1) non si salva solo chi, sapendo che nella Chiesa Cattolica
c'è la pienezza dei mezzi di salvezza, rifiuta ( sapendolo nel suo
"cuore".... ) questa piena incorporazione

2) non si salva chi , con piena avvertenza e deliberato consenso....,
abbandona la comunione con la Chiesa Cattolica.

3)fuori della Chiesa non c'è salvezza ma il concetto di Chiesa deve
essere ampliato perché la Chiesa non possiede solo un corpo visibile ma
anche un'anima e tutti quelli che senza colpa ignorano il Vangelo di Cristo
e la sua Chiesa, ma tuttavia cercano sinceramente Dio come meglio possono,
sono uniti all'anima della Chiesa anche se si trovano fuori del suo corpo.


4) Il Catechismo della Chiesa Cattolica, approvato e promulgato da Giovanni
Paolo II, il giorno 11 ottobre 1992 - espressamente scritto per i Vescovi
perché serva loro come testo di riferimento sicuro e autentico per l'
insegnamento della dottrina cattolica ( fatto unico nella storia della
Chiesa: il Catechismo Tridentino, infatti, era soltanto ad uso dei
parroci )- approfondisce questi concetti e aggiunge: - benché Dio,
attraverso vie a Lui note, possa portare gli uomini, che senza loro colpa
ignorano il Vangelo, alla fede, senza la quale è impossibile piacergli, è
tuttavia compito imprescindibile della Chiesa, ed insieme sacro diritto,
evangelizzare tutti gli uomini-

( Catechismo della Chiesa Cattolica n. 848 ).

Il Concilio Vaticano II dice che bisogna portare a tutti i popoli l'unica
religione, l'unica Chiesa e l'unica fede. Il Concilio spiega che solo nella
Chiesa Cattolica c'è la pienezza della verità e solo a partire da questa
pienezza è possibile trovare gli elementi di verità presenti nelle altre
religioni e, una volta trovati, è possibile purificarli dalle scorie del
male, sanarli, elevarli, perfezionarli e integrarli nella pienezza della
verità. Per poter dare una testimonianza utile, i cristiani devono prima
conoscere gli uomini in mezzo ai quali vivono e improntare le relazioni con
essi ad un dialogo sincero e comprensivo, devono stringere rapporti di stima
e di amore, riconoscersi come membra di quel gruppo umano in mezzo a cui si
trovano e pendere parte alla vita culturale e sociale.

Devono conoscere bene le tradizioni nazionali e religiose degli altri,
lieti di scoprire e pronti a rispettare quei germi del Verbo che vi si
trovano nascosti

( cfr Concilio Vaticano II, Decreto Ad Gentes sull'attività missionaria
della Chiesa, 7 dicembre 1965, n.8, n.9 e n.11 ).

I cristiani, per poter testimoniare in modo efficace, devono prima di
tutto cercare il dialogo con gli uomini che cercano sinceramente Dio, che
cercano di venerarlo come meglio possono, anche se l'oggetto del loro culto
è sbagliato.

Solo la Chiesa Cattolica si preoccupa di chiamare al dialogo
gli uomini di tutte le religioni perché sa che lo Spirito Santo è vicino a
tutti coloro che cercano sinceramente Dio come meglio possono.

Infatti, il vero Mistero dell'iniquità non consiste nell'esistenza delle
religioni erronee o negli erronei oggetti di culto ma nella morte stessa
della ricerca religiosa che nasce dal desiderio di Dio: il vero Mistero d'
iniquità dice San Paolo è - (.) colui che si contrappone e s'innalza sopra
ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel
tempio di Dio, additando se stesso come Dio - ( 2 Tess, 2,3 ).

In questo consiste l'opera dell'- Anticristo - e la sua stessa essenza: il
Catechismo della Chiesa Cattolica scrive che - la massima impostura
religiosa è quella dell'Anticristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l'
uomo glorifica se stesso al posto di Dio (.)-

( Catechismo della Chiesa Cattolica n.675 )



( Bruto Maria Bruti )
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23/08/2012 20:38
 
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Taluni abbandonano la Chiesa per il fatto che nel corso della storia vi sono stati comportamenti di infedeltà agli insegnamenti di Cristo.
Ma facendo qualche paragone con la storia del popolo eletto, si possono notare alcune cose interessanti.


Davide era ispirato da Dio e scriveva verità che nessuno oggi mette in discussione, eppure questo re e profeta commise peccati molto gravi, di cui egli stesso fece il mea culpa nel salmo 50.
C'è da chiedersi: perchè Dio continuava a ispirargli i salmi se Davide aveva tanto peccato?
Davide scrisse sia prima che dopo aver commessi dei peccati ma il Signore non mancò di assisterlo nella sua verità.
Come mai gli ebrei non si sono dissociati da quanto scritto da un peccatore?

Salomone scrisse i proverbi, il Cantico dei Cantici e forse altri componimenti ispirati eppure anche lui si lasciò trasportare verso l'idolatria.

1Re 11,3 Aveva settecento principesse per mogli e trecento concubine; le sue donne gli pervertirono il cuore.

Tanti altri re di Israele fecero ciò che è male agli occhi di Dio:

Giudic 6,1 Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore e il Signore li mise nelle mani di Madian per sette anni.
2Re 17,17 Fecero passare i loro figli e le loro figlie per il fuoco; praticarono la divinazione e gli incantesimi; si vendettero per compiere ciò che è male agli occhi del Signore, provocandolo a sdegno.

Sono tanti i passi del Vecchio Testamento che riportano i peccati del popolo di Dio, così come non si contano le volte che Dio ha perdonato e riaccolto il suo popolo.

Egli castigava, puniva, correggeva, rimproverava, ma non venne meno alla sua alleanza.

Ecco cosa scriveva il profeta Osea:

Os 11,1 Quando Israele era giovinetto, io l'ho amato e dall'Egitto ho chiamato mio figlio. 2 Ma più li chiamavo, più si allontanavano da me; immolavano vittime ai Baal, agli idoli bruciavano incensi. 3 Ad Efraim io insegnavo a camminare tenendolo per mano, ma essi non compresero che avevo cura di loro. 4 Io li traevo con legami di bontà, con vincoli d'amore; ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia; mi chinavo su di lui per dargli da mangiare. 5 Ritornerà al paese d'Egitto, Assur sarà il suo re, perché non hanno voluto convertirsi. 6 La spada farà strage nelle loro città, sterminerà i loro figli, demolirà le loro fortezze. 7 Il mio popolo è duro a convertirsi: chiamato a guardare in alto nessuno sa sollevare lo sguardo. 8 Come potrei abbandonarti, Efraim, come consegnarti ad altri, Israele? Come potrei trattarti al pari di Admà, ridurti allo stato di Zeboìm? Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione. 9 Non darò sfogo all'ardore della mia ira, non tornerò a distruggere Efraim, perché sono Dio e non uomo; sono il Santo in mezzo a te e non verrò nella mia ira. ....
12,9 Efraim ha detto: «Sono ricco, mi son fatto una fortuna; malgrado tutti i miei guadagni non troveranno motivo di peccato per me». 10 Eppure io sono il Signore tuo Dio fin dal paese d'Egitto. Ti farò ancora abitare sotto le tende come ai giorni del convegno. 11 Io parlerò ai profeti, moltiplicherò le visioni e per mezzo dei profeti parlerò con parabole.

Il Padre non abbandonò il popolo che aveva scelto e con cui aveva stipulato l'Antica Alleanza, anche quando gli era infedele e si allontanava dalla Sua Legge, allo stesso modo possiamo ritenere che il Figlio non abbandona la Chiesa, il nuovo popolo che Egli ha chiamato a sè promettendogli la continua assistenza dello Spirito e la continua Sua presenza, anche quando i singoli uomini che ne fanno parte si comportano in modo più o meno infedele.


Perchè allora dovremmo pensare di dissociarci dalla Chiesa per il fatto che taluni uomini sono stati infedeli e si sono comportati in modo incoerente nel corso di tutti i vari secoli cristiani?
Forse il Signore aveva promesso che la sua Chiesa sarebbe stata impeccabile?
Ma allora come mai Paolo aveva da rimproverare qualcosa a tutte le comunità alle quali scriveva, addirittura allo stesso Pietro ? (Gal.cap2)
Come mai rivolgendosi alle sette Chiese dell'asia, il Signore condannava i comportamenti anomali di ciascuna Chiesa?
La logica deduzione di queste considerazioni è che Dio rimane sempre fedele anche quando gli uomini non lo sono. Egli non rigetta il popolo che si è scelto, anche se è costretto a rimproverare e a castigare coloro che peccano (cf Eb12,6), sapendo che " tutti manchiamo in molte cose" (Giac.3,2).
Egli assiste e guida nella verità anche se taluni uomini di Chiesa dovessero sbagliare nei propri comportamenti.
Se il Signore non ha abbandonato il popolo dell'antica alleanza e in special modo i suoi capi, non abbandonerà neanche il popolo della Nuova alleanza ed i suoi legittimi rappresentanti.

Per questo possiamo essere certi che la Chiesa è stata guidata nella verità attraverso i secoli, nonostante le infedeltà (2Ti 1,12 ).

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12/11/2012 16:01
 
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La Chiesa, la ricchezza e la fame nel mondo…,
ecco le risposte

Quante volte si legge la frase: “Perché la chiesa ostenta tanta ricchezza e oro quando con quella ricchezza che possiede potrebbe sfamare milioni di persone?”. Ecco, per rispondere alle solite banalità anticlericali, di cui sono rimasti vittime anche tanti cattolici, ci serviamo questa volta di un’ottima replica di padre Angelo Bellon apparsa sull’interessante sito web “Amici Domenicani”.  Per chi volesse  approfondire ulteriormente l’argomento, rimandiamo anche a quest’altra risposta.

Ecco la “classica” domanda di una lettrice, Francesca:
«Buon giorno padre, di recente sono stata in vacanza e ad una cattedrale famosa dovevi pagare €4,50 per sederti e sentire la messa, dovevi, se volevi fare l’offerta per accendere una candela, mettere almeno € 70 centesimi (ma Gesù quando predicava chiedeva soldi alle persone che volevano ascoltarlo? non credo). Perché la chiesa ostenta tanta ricchezza e oro quando con quella ricchezza che possiede potrebbe aiutare, sfamare tante persone? (Gesù vestiva di stracci e non indossava oro né viveva in una casa lussuosa). Perché quando ci si sposa bisogna pagare chi suona l’organo, pagare il coro, si devono lasciare i fiori in chiesa e non si possono portare via in quanto il prete ti obbliga a fare così. Se ti vuoi sposare in un’ altra chiesa devi pagare (se Gesù in persona fosse lì presente non penso ci imporrebbe queste cose, ci inviterebbe semmai a fare beneficenza con quei soldi ne si imporrebbe per dei fiori… credo..). Se vuoi che il prete durante la messa dica il nome di un tuo parente defunto devi pagare. Buh. Sottolineo che ci sono delle eccezioni, ad esempio il parroco delle chiesa vicino casa mia ha fatto tante migliorie e lavori alla chiesa con i soldi delle offerte che io sappia mai imposte, non mi sembra conduca una vita lussuoso, o che abbia una grande macchina, e durante l’omelia è un piacere ascoltarlo, sa sempre cosa dire e dice le cose giuste in modo che anche se si dilungasse non ti stancheresti di ascoltarlo. Però anche per lui vale il discorso dei matrimonio o della preghiera in suffragio delle persone defunte»

Padre Angelo ha risposto pazientemente in nove punti chiave:
«Cara Francesca, ho voluto pubblicare questa email anche se è zeppa dei soliti luoghi comuni, in considerazione della tua giovane età e anche perché sei mossa da vero amore per il Signore e per la Chiesa.

1. Ti faccio alcune domande: ma se ad un matrimonio vuoi l’organo, chi lo paga l’organista? E se accendi una candela in Chiesa, chi la compera quella candela? Per un matrimonio viene chiesta o si lascia un’offerta per la chiesa: ti pare una cosa strana? Tu non hai mai chiesto un servizio a diverse persone? E poi: quanto costa un matrimonio per pagare il pranzo agli invitati, per le bomboniere, per mille altre cose superflue solo per allietare la festa? Alla Chiesa, che celebra il matrimonio, talvolta a conti fatti si dà l’un per cento di tutte le spese fatte, e si ha da ridire? Non dico che si debba pagare la benedizione e la grazia santificante che viene data perché sarebbe simonia, ma quanto viene dato attraverso il sacramento è impagabile.
Il popolo che ha fede sa che questo è il momento più grande, più prezioso, più benefico che con quelle nozze si inaugura.
Come vedi, certi discorsi manifestano che di fede non ce n’è!

2. E poi i fiori per chi si portano? Per onorare il Signore, l’immagine di Maria o per portarseli dietro? Ma sono convinto che se uno se li vuole portare via, il sacerdote non ha nessuna difficoltà, anzi… Puoi chiedere alle donne che si dedicano volentieri alle pulizie delle chiese parrocchiali se non ne farebbero volentieri a meno. Sono loro che poi ogni giorno  cambiano l’acqua perché non marciscano in fretta, non mandino cattivo odore, che ad un certo punto li fanno su e li portano via. E stai sicura: fanno tutto gratis.

3. Ci sono cattedrali enormi con opere d’arte, hanno bisogno di luce, di custodi, di gente che pulisca, che a suo tempo hanno bisogno del rifacimento dei tetti o di altre prestazioni. Tanti visitatori pagano andando in museo. Così non trovo eccessivamente strano che si paghi per entrare in una determinata Chiesa, dove pure ci sono delle persone che puliscono, che tengono in ordine…Tuttavia stai pur certa che dappertutto, quando c’è la Messa, non si paga, a meno che uno non entri per fare il turista. In ogni caso, ai parrocchiani, non si fa mai pagare per entrare in Chiesa a pregare o per andare a Messa.

4. Inoltre se la Chiesa vendesse tutte le opere d’arte, che sono segno della fede e della pietà dei nostri padri, una volta sfamata la gente per qualche giorno avresti risolto il problema? Credi proprio che per risolvere i problemi della povertà del mondo sia necessario spogliare le Chiese? Tra l’altro, sarebbe giusto vendere le opere d’arte? E la sovrintendenza permetterebbe che venissero asportate dalle chiese? Ma poi: queste opere d’arte non sono state fatte per edificare la pietà dei fedeli?

5. Infine, non si chiede affatto l’elemosina per dire il nome del defunto, piuttosto si tratta di celebrare la Messa in suo suffragio e in segno di questo si dice il nome. Ma il nome si potrebbe anche non dire perché ciò che conta è il suffragio, il sacrificio di Cristo che viene applicato per la sua anima per liberarlo dal purgatorio.

6. Il problema non è la ricchezza della Chiesa, ma la fede che manca. Quando si pensa che si debba pagare per dire il nome del defunto durante la Messa, vuol dire che non si sa neanche che cosa sia la Messa? Se uno va in Chiesa solo per sentire il nome del defunto stiamo freschi! Non penso che un giovane rinunci a tutto e si faccia sacerdote semplicemente per dire il nome del defunto!

7. Infine hai la testimonianza del tuo parroco. Credi che sia un’eccezione? Vedi, bisognerebbe lasciar perdere tanti luoghi comuni ed essere più realisti. E poi per risolvere la fame nel mondo: non dico di spogliare le case, ma quante spese superflue si fanno settimanalmente da parte dei più e su queste si sta zitti! San Francesco non ha chiestoagli altri di diventare poveri, ma ha voluto lui farsi povero. Questa è la predica più credibile. Gesù non chiedeva soldi, ma accettava quello che gente gli donava, per questo aveva incaricato Giuda di tenere la cassa. Inoltre in nessuna pagina evangelica è scritto che Gesù vestiva di stracci. Anzi si dice che la sua tunica era senza cuciture, tutta d’un pezzo. Sua madre non l’ha vestito di stracci, ma ha fatto senza dubbio del suo meglio. Guardo nel mio convento e mi domando: dov’è la ricchezza e il lusso ostentato? Nelle famiglie più comuni hanno quello che nel nostro convento non c’è.

8. Inoltre, proprio san Francesco per il culto di Dio, per la celebrazione di sacrificio di Cristo sui nostri altari, per contenere il Corpo e il Sangue del Signore voleva che ci fosse il materiale più prezioso. Che cosa c’è di più prezioso per noi del Corpo del Signore che si offre a Dio come vittima di propiziazione per noi sull’altare?

9. Voglio dire un’ultima cosa: penso alla gente che viene in Chiesa anche tutti i giorni. Nessuno dice: vendiamo questo, vendiamo quell’altro. Anzi vedono le necessità della Chiesa: ci sono gli oratori, le scuole materne, le attività caritative, i campi scuola, i poveri e i mendicanti cui ogni giorno si provvede… Questa gente generosamente dà, non chiede di vendere!
E si attira la benedizione di Dio, il quale non si lascia mai vincere in generosità. Solo quelli che non danno mai niente e che hanno paura di mettere nelle mani di Dio qualcosa dei loro beni sollevano obiezioni e si fanno paladini della povertà evangelica. Ripeto: San Francesco non ha fatto così.

Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo»

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16/04/2013 20:50
 
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Ecco come usa i soldi la Chiesa 

Guardia svizzera 
da Documentazione.info

 

Quello dei soldi della Chiesa è un tema che ritorna a più riprese nel dibattito mediatico. Si sente spesso parlare dipatrimoni sconfinati, più o meno realistici, e di gestioni opache del denaro. Meno spesso ci si prende la briga di calcolare il contributo sociale (ed economico) che la maggior parte delle attività legate alla Chiesa mette a disposizione del bene comune. Cerchiamo qui di raccogliere alcuni dati significativi.

 

BILANCIO STATO DEL VATICANO
Si potrebbe partire dal bilancio della Santa Sede: ogni anno è possibile conoscere il bilancio consuntivo del Vaticano, per esempio nel 2009 le entrate sono state di circa 250 milioni di euro e le uscite di circa 254 milioni di euro. Nel 2011 c’è stato un disavanzo di quasi 15 milioni di euro. Cifre che potrebbero impressionare, ma per avere un punto di riferimento, John Allen, noto vaticanista del NCR cita l’Università di Harvard che con i suoi 20.000 studenti ha un bilancio di 3,7 miliardi di dollari (circa 2,8 miliardi di euro), cioè 11 volte il bilancio Vaticano.

 

PATRIMONIO DELLO IOR
Per quanto riguarda lo Ior, l’istituto bancario senza fini di lucro nato nel 1942, recentemente abbiamo fatto notare come il suo intero patrimonio, che raggiunge i 6 miliardi di euro, sia meno della metà del patrimonio dell’uomo più ricco d’Italia. Oltre al fatto che di questi 6 miliardi solo una parte è di proprietà del Vaticano, il resto appartiene a ordini religiosi, diocesi e altri movimenti e organizzazioni cattoliche.

 

ATTIVITA’ IN ITALIA
In Italia la Chiesa riceve con i contributi dell’8xmille circa un miliardo di euro e restituisce almeno 11 miliardi in beni e servizi, ad esempio solo le parrocchie in ambito sociale forniscono aiuti per almeno 260 milioni di euro all’anno (per vedere le singole attività sociali clicca qui). Sempre in Italia è da notare che circa il 70% del patrimonio artisticoè di carattere religioso. Su circa 95.000 chiese, ben 85.000 sono ritenute un bene culturale, così come 1.535 monasteri, 3.000 complessi monumentali, 5.500 biblioteche, 26.000 archivi, 700 collezioni e musei ecclesiastici e migliaia di opere pittoriche e scultoree. Negli ultimi anni la Cei ha destinato annualmente tra i 63 e i 68 milioni di euro alla tutela e il restauro dei beni culturali ecclesiastici.

 

ATTIVITA’ IN SPAGNA
Anche la Chiesa in Spagna con l’8xmille “spagnolo” realizza molto più di quanto riceve, assistendo ogni anno più di 3,5 milioni di persone (circa l’8% della popolazione del paese) in circa 4.900 centri (tra ospedali, case per anziani, centri per emigranti, ecc). Nel 2012 la Conferenza episcopale spagnola ha stanziato 5 milioni di euro alla Caritas per i servizi assistenziali. In generale le attività della Chiesa spagnola procurano entrate economiche notevoli come ad esempio le celebrazioni della Settimana Santa, considerate in 39 località iniziative di Interesse Turistico Nazionale 15 delle quali di Interesse Turistico Internazionale. Ad esempio la Settimana Santa di Cordova, apporta al territorio ogni anno un’attività economica di 42 milioni di euro , mentre quella di Siviglia raggiunge i 240 milioni di euro. Il noto Cammino di Santiago supera i 1.485 milioni di euro (nel 2010 sono stati registrati 270.818 pellegrini di cui solo il 5% non era spinto da motivi religiosi).

 

ATTIVITA’ NEGLI USA
Negli USA, secondo i dati riportati dall’Economist, la Chiesa americana è la più grande organizzazione caritativa del paese. Si contano 630 ospedali cattolici (l’11% del totale), oltre a 6800 scuole e 244 tra college e università. Le iniziative cattoliche di assistenza degli USA danno impiego a 65mila persone e raggiungono più di 10 milioni di persone. Nel 2010 hanno investito al servizio dei poveri 4,7 miliardi di dollari.

 

ATTIVITA’ NEL MONDO
In giro per il mondo è noto che la Chiesa porta avanti non soltanto attività religiose o di culto ma anche numerose iniziative di tipo sociale. A questo proposito è utile osservare quale sia l’impatto economico di queste attività. In particolare in ambito sanitario la Chiesa si occupa del 26% di tutti i servizi sanitari nel mondo, come ha riportato l’Unaids, un’agenzia Onu che si occupa di lotta all’Aids, in un suo documento del 2004. La Caritas internationalis nel 2011 ha svolto programmi internazionali in risposta emergenze umanitarie in favore di più di 2 milioni di persone spendendo 1,3 miliardi di euro e altri 600 milioni per la lotta alla povertà nei diversi paesi. Solo la metà di questi soldi arriva da aiuti internazionali, il resto proviene da donazioni private. Per fare qualche esempio nel gennaio 2011 a seguito di forti monsoni in Sri Lanka che hanno lasciato migliaia di famiglie senza una casa, la Caritas ha dato da mangiare a 15.000 persone oltre a fornire di razioni alimentari 270.000 famiglie, o in Pakistan dopo un’inondazione nell’agosto 2011 la Caritas ha predisposto tende per 8.171 famiglie e ha assistito 250.000 pazientiin centri sanitari. Il Segretariato generale della Caritas, ente che ha sede in Vaticano e che coordina l’attività di tutte le sezioni locali, ha un bilancio di circa 3 milioni di euro.

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17/02/2019 00:32
 
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«La Chiesa di Roma è apostata (?)»:
evangelico sfida un teologo cattolico

Apostasia della Chiesa. Un giovane evangelico ha interrogato il domenicano Angelo Bellon sul presunto tradimento della Chiesa cattolica e sull’autorità della Bibbia. Ecco la risposta.

 

Con una lettera indirizzata a padre Angelo Bellon, teologo domenicano, un ragazzo evangelico pentecostale di 28 anni ha voluto contestare alla Chiesa Cattolica di aver abbandonato la retta dottrina, di aver sostituito la Parola con le proprie tradizioni terrene, di essere sostanzialmente apostata. Questo perché, a suo avviso, la Bibbia è l’unica autorità divina ed è stata sottomessa alla Dottrina della Chiesa.

Sempre a suo parere, la Chiesa di Roma è la replica della dottrina diffusa dai Farisei: usi e costumi spacciati per Parola di Dio. La lettera si conclude con l’invito a “lasciare l’agio” ed a proclamare la Verità. Padre Angelo, il destinatario della lettera, ha articolato così la sua dotta risposta.

 

L’autorità della Tradizione e quella della Bibbia

Prima di tutto,  da dove si evince che “la Bibbia è l’unica autorità divina”? E’ scritto nella stessa Bibbia? La realtà è che la Bibbia è stata trasmessa dalla Tradizione, a sua volta fissata dal Magistero della Chiesa. Ed il Magistero, come dovrebbe essere noto a tutti, si basa sulla Scrittura ed è confermato appunto dalla Tradizione. La Costituzione Dogmatica Dei Verbum del Concilio Vaticano II, dichiara: “È questa Tradizione che fa conoscere alla Chiesa l’intero canone dei libri sacri e nella Chiesa fa più profondamente comprendere e rende ininterrottamente operanti le stesse sacre Scritture”(DV 8). Quindi, è proprio la Tradizione che trasmette integralmente la Parola di Dio, sigillandone il significato e impedendone l’esame personale ed arbitrario. Del resto, proprio la Sacra Scrittura (2 Pietro, 2, 20) prescrive che “nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione” . In sintesi, sia la Sacra Scrittura che la Tradizione sono congiunte fra di loro in quanto originate dalla medesima fonte divina e si orientano, congiuntamente, al medesimo fine.

La Sacra Scrittura è Parola di Dio consegnata ad opera dello Spirito Santo; la Tradizione trasmette la Parola, in origine annunciata da Cristo e confermata dallo Spirito Santo agli apostoli ed ai loro successori perché la conservino fedelmente, la predichino rigorosamente, la diffondano rettamente. “Ne risulta così che la Chiesa attinge la certezza su tutte le cose rivelate non dalla sola Scrittura e che di conseguenza l’una e l’altra devono essere accettate e venerate con pari sentimento di pietà e riverenza” (DV 9). E quindi “la sacra Tradizione e la sacra Scrittura costituiscono un solo sacro deposito della parola di Dio affidato alla Chiesa” (DV 10). E’ dunque compito del Magistero della Chiesa interpretare rettamente la Parola, scritta o trasmessa, e tale ufficio è svolto con l’autorità di Gesù Cristo.

Il teologo domenicano ha anche aggiunto una citazione che riportiamo per intero: “Questa Tradizione di origine apostolica progredisce nella Chiesa con l’assistenza dello Spirito Santo: cresce infatti la comprensione, tanto delle cose quanto delle parole trasmesse, sia con la contemplazione e lo studio dei credenti che le meditano in cuor loro (cfr. Lc 2,19 e 51), sia con la intelligenza data da una più profonda esperienza delle cose spirituali, sia per la predicazione di coloro i quali con la successione episcopale hanno ricevuto un carisma sicuro di verità. Così la Chiesa nel corso dei secoli tende incessantemente alla pienezza della verità divina, finché in essa vengano a compimento le parole di Dio” (DV 8).

Se si negasse questo progresso, si resterebbe costretti nella lettura materiale dei testi ed in una visione del tutto materiale ed umana, ignorando l’opera dello Spirito Santo, la verità intera portata da Lui ed annunciata da Cristo. Solo Pietro ha ricevuto da Cristo l’incarico di confermare i fratelli nella fede (Luca, 22, 31-32) e quindi chiunque altro si ascriva il compito di suffragare o modificare l’integrità della fede è in errore grave. Solo a Pietrospetta comprovare la fede, perché solo lui è la roccia su cui è edificata la Chiesa, solo lui ha le chiavi del Regno, solo lui lega e scioglie sulla terra e nei Cieli. Solo Pietro ed i suoi successori possono tutto questo, ma non per qualità personali particolarmente eccellenti, non per conoscenze acquisite tramite studi approfonditi, non per mezzo di meditazioni particolarmente feconde ma solo ed esclusivamente per il potere che Cristo ha consegnato nelle sue mani ed in quelle di tutti coloro che lo hanno succeduto.

La Dei Verbum, al punto 10, dichiara: “Il quale magistero però non è superiore alla parola di Dio ma la serve, insegnando soltanto ciò che è stato trasmesso, in quanto, per divino mandato e con l’assistenza dello Spirito Santo, piamente ascolta, santamente custodisce e fedelmente esponequella parola, e da questo unico deposito della fede attinge tutto ciò che propone a credere come rivelato da Dio. È chiaro dunque che la sacra Tradizione, la sacra Scrittura e il magistero della Chiesa, per sapientissima disposizione di Dio, sono tra loro talmente connessi e congiunti che nessuna di queste realtà sussiste senza le altre, e tutte insieme, ciascuna a modo proprio, sotto l’azione di un solo Spirito Santo, contribuiscono efficacemente alla salvezza delle anime” Quindi Tradizione, Scrittura e Magistero devono coesistere altrimenti, frammentate l’una dall’altra, cadono.

 

Se il cattolicesimo non è vero, perché Dio ha permesso la menzogna per 1500 anni?

Padre Bellon ha proseguito con alcune argomentazioni logiche: potrebbe mai Cristo averci detto di restare con noi tutti i giorni, fino alla fine del mondo (Mt 28,10) ed aver permesso alla menzogna di installarsi così prepotentemente nella Sua Chiesa, sin dagli esordi? 1500 anni per i protestanti e 2000 per gli evangelici sarebbero stati sperperati nell’impostura? Ed è possibile che San Tommaso e tutti gli altri Dottori della Chiesa abbiano solo parlato di invenzioni umane, soppiantando la Verità?

In ultimo, il consiglio del teologo è stato uno, valido per tutti quelli ancora nelle tenebre: leggere, studiare, documentarsi e giungere a comprendere la Verità. La presunzione di interpretare personalmente la Scrittura è un’antica piaga che, come purtroppo è qui dimostrato, ci affligge tuttora. Per alcuni, duemila anni di Tradizione e Magistero della Chiesa Cattolica contano quanto il loro parere personale e, in tempi in cui tutti insegnano persino al Pontefice come comportarsi, c’è certamente da pregare molto per queste vittime del padre di tutti i peccati: l’orgoglio.


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17/07/2019 17:03
 
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L’8 per mille viene spesso giudicato una forma di sovvenzionamento ingiustificato da parte dello Stato. Stando alle ultime statistiche disponibili la Chiesa a fronte del miliardo di euro che riceve dai contribuenti italiani ne restituisce almeno dieci volte tanto in beni e servizi . A fare i conti è stato il giornalista Giuseppe Rusconi nel suo libro "L'impegno" (Rubettino) in cui è riuscito a quantificare con precisione quanto le attività sociali della Chiesa restituiscono alla sociatà italiana.


 Ecco alcuni numeri:



- Le parrocchie aiutano in ambito sociale per almeno 260 milioni di euro annui



- Le mense per i poveri: sei milioni di pasti annui per 27 milioni di euro


- Banco alimentare e iniziative analoghe: circa 650 milioni di euro annui


- Iniziative diocesane di microcredito contro le nuove povertà: circa 50 milioni di euro annui



- Scuole paritarie cattoliche: risparmio per lo Stato di circa 4,5 miliardi di euro l’anno



- Formazione professionale cattolica: risparmio per lo Stato di circa 370 milioni di euro



- Sanità cattolica: verosimile un risparmio per lo stato di circa 1,2 miliardi annui



- Lotta contro la droga: comunità ecclesiali fanno risparmiare allo Stato circa 800 milioni di euro annui


- Lotta contro l’usura: la Chiesa dà circa 1,2 milioni di euro l’anno alla Consulta anti-usura e alle Fondazioni regionali ad essa collegate


- Volontariato: si può stimare in 2,8 miliardi di euro l’anno l’apporto annuo del volontariato cattolico


- Migranti: circa 2 milioni di euro l’anno.



- Beni culturali ecclesiastici: apporto Chiesa circa 130 milioni di euro l’anno 



- Prestito della speranza: 30 milioni di euro una tantum



- Post-terremoto L’Aquila: 35 milioni di euro in 3 anni


- Post-terremoto Emilia: 13 milioni in otto mesi


- Progetto Policoro (Iniziativa per i giovani disoccupati al sud: la formazione per costruirsi un lavoro attraverso la realizzazione di nuove imprese e cooperative): un milione di euro



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Così non saremo più fanciulli in balìa delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, ingannati dagli uomini con quella astuzia che trascina all'errore. Ef.4,14
 
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