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LA DIREZIONE SPIRITUALE

Ultimo Aggiornamento: 12/01/2019 21:14
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10/08/2012 17:24
 
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Difficoltà nella Direzione Spirituale


Tra le difficoltà della direzione spirituale c'è l'IDENTIFICAZIONE PROIETTIVA:

questo atteggiamento è classico dell'adolescente:

Vado dal direttore perché la pensi come me - coscientemente o inconsciamente è questo il tentativo di controllo da parte del giovane (ma anche gli "adulti" fanno così); inoltre ciascuno di noi tende a PROIETTARE nell'altro il proprio PESO psichico.. ciò è normale perché l'organismo tende a difendersi.

    In base a queste dinamiche proiettive uno cerca un direttore spirituale a propria immagine e somiglianza.. e questo com'è normale, tende a non far crescere la persona ma farla cristallizzare nelle sue problematiche.
 

La PROIEZIONE può essere di due tipi:

        ‑ supplementare

        ‑ complementare


  dunque la proiezione distorce la realtà e blocca la comunicazione e la crescita; volendo fare un es. di meccanismo di identificazione proiettiva:

        suora super‑ impegnata con i poveri contro i superiori che non la capiscono (inconsciamente lei si identifica con i poveri)

In tal caso bisogna aiutare la persona a tirar fuori tutto il suo io evitando ogni fuga o sterile difesa... per fare alcuni es. di persone che fuggono:

           ‑ i super‑sicuri che non hanno mai problemi          

           ‑ i tranquilli

           ‑ i troppo pii e troppo casti

           - i neo convertiti

           - i super-entusiasti


questi soggetti davanti ad una seria direzione spirituale tendono ad essere aggressivi, oppure a fuggire, tendono ad obbedire solo a se stessi oppure cercano la compiacenza della guida. Se la guida cerca le lodi ci casca e ha confermato l'isteria del diretto.


Altra problematica che troviamo a livello psicologico è la TRASFERENZA:

          la trasferenza è dovuta ad un rapporto che alla persona gli è stato affidato dall'infanzia; per esempio con la figura del padre... se la desatellizzazione non è stata superata il diretto trasferirà tutta l'energia di non-amore che ha verso la figura paterna verso il direttore, aggredendo, mancando di rispetto, "scalpitando" come fanno i figli in eta immatura ed adolescenziale verso il proprio genitore...

il diretto cerca nel direttore questa dinamica, sviando così da una seria ricerca della volontà di Dio..di gratificazione in gratificazione... 

in realtà il rapporto diretto direttore non è di tipo amicale ma è per la crescita e la promozione trascendente del soggetto.

 

Le aspettative irrealistiche della guida sulla Direzione Spirituale


Una delle aspettative irrealistiche della DS è quella di immaginarla come un sistema magico per vivere la vita e magari fuggirla;

 . un'altra è quella di guardare il cammino  della DS come uno schema che si ripete;

 . c'è chi immagina la DS come una specie di decollo obbligatorio ed una crescita progressiva;

 . c'è chi la immagina come un sacramento ex‑opere‑operato indipendente dai difetti e dagli errori di chi guida o è guidato;



Chi è la persona che richiede la D.S.?

E' una persona innanzitutto, non è pertanto un caso da studiare, come dice la Redemptor Hominis al nø 14 "...quest'uomo è la 1a strada che percorre la Chiesa...".

Nella storia della persona vanno colte le realtà che non la umanizzano alla statura di Gesù Cristo; và aiutata pertanto a diversi livelli perché raggiunga l'obiettivo della sua vocazione in un dialogo costante con Dio.

In effetti la persona vive in sé diverse lotte ma l'unica lotta lecita che è chiamata ad avere è quella contro il Dio vivente (G.S. 10, Rm.7 - la persona infatti è un dinamismo ma è anche entropia psichico-spirituale)

 

 

Le aspettative errate da parte di chi si avvicina alla DS:

         . l'approccio immaturo alla DS è dovuto all'assolutizzazione di queste dinamiche:

           * c'è chi cerca solo un sollievo temporaneo da un problema immediato;

           * c'è chi cerca solo sicurezza per la decisione vocazionale che deve  prendere rinunciando alla sua autonomia proprio perché il direttore è un tipo sicuro e decisionista;

           * c'è chi cerca solo dipendenza affettiva o operativa mascherata con la sottomissione spirituale e la venerazione del direttore... tale dipendenza può essere cosciente o incosciente;

           * c'è chi cerca garanzie anziché rischi... una vita tranquilla con punti fermi senza particolari difficoltà, fallimenti o frustrazioni;

           * c'è chi cerca conoscenza e non cambiamento, vuole conoscersi ma non cambiare;

 

           queste sono tutte aspettative da chiarire subito, perché diventano delle resistenze al cambiamento; il rischio è che si lavori a vuoto e non si cammini.

 


Alcuni elementi che possono predire una buona riuscita della DS:            

         * perché il cammino progredisca la persona deve avere un minimo di consistenza interna: la aree di incoerenza tra i bisogni psicologici inconsci  dissonanti;

         * la persona deve avere la seria intenzione di voler lavorare su di se, non perder tempo a giudicare gli altri o a preoccuparsi di problemi istituzionali ed ecclesiali;

         * il desiderio di lavorare su di se deve essere maggiore della paura di confidarsi;

         * è necessaria dell'energia per poter lavorare con sistematicità e metodo su se stessi;

         * è necessaria la capacità di sacrificio che permetta di resistere alle frustrazioni di fronte alla scoperte in se stessi o all'abbandono di atteggiamenti e pregiudizi a cui si è attaccati;

         * è necessario saper guardare lontano, credere negli ideali,  essere capaci di rischio per riuscire ad uscire da se stessi

        e per donarsi agli altri;

         * una buona alleanza con la persona che guida è la condizione migliore per progredire lungo le vie dello Spirito.

 

  

La visione dell'uomo della guida spirituale e le conseguenze pedagogiche:

        * c'è la guida spirituale pessimista, la quale pensa che il giovane sia guidato dalle passioni negative, quindi fragile, debole.. per tanto il direttore fa la chioccia, è paternale e autoritaria,

        * c'è la guida spirituale ottimista.. essa pensa che il giovane sia libero da tutto, con tante capacità, tendente naturalmente al bene, responsabile, in crescita spontanea; non lo deve quindi limitare nelle scelte, in ciò che lui sente e decide.. come se nel giovane sia presente una innata e sana spinta alla autorealizzazione...se in lui sono presenti dei valori umani ci si aspetta che automaticamente si apra al radicalismo evangelico;

        * c'è la guida spirituale comportamentista...essa pensa che il giovane in partenza sia tabula‑rasa, quindi basta istruirlo, fargli eseguire i compiti ripetutamente ed egli apprenderà le risposte positive da dare... tale guida si accontenta del conformismo esterno, non guarda alla internalizzazione dei valori da parte del giovane... non si preoccupa della mancanza di autonomia, ma gli basta una buona obbedienza;

        * c'è infine la guida spirituale animata da un sano realismo cristiano frutto di una antropologia cristiana integrale...essa sa che il giovane è fragile, ma ha anche potenzialità innate che possono divenire forza per lo sviluppo umano e cristiano della personalità, ha tendenze emotive dissonanti ma anche neutrali, consce e inconsce... è preoccupato che ci sia la ricerca di un bene reale non apparente.

 

 

 Direzione spirituale con libertà, per imparare la libertà

         * ogni vocazione è il dialogo di due libertà quella del Signore che chiama e quella dell'uomo che risponde..la DS deve facilitare questo incontro di libertà;

        * se si scopre che il nostro rapporto blocca il giovane avere l'umiltà di indirizzarlo da un altro direttore;

       * il direttore deve essere libero di interrompere, se ci si accorge che si sta girando a vuoto o si stanno utilizzando metodi poco efficaci;

        * il direttore deve essere libero di dire ciò che è importante vocazionalmente al giovane spiacevole o piacevole che sia;

       * liberi perfino dal legame di mutua fiducia che si è venuto a creare, solo un contesto di amore gratuito e distaccato fa capire alla persona la sua identità... solo in questo contesto si matura una libera risposta all'Amore; l'obbedienza deve favorire un'interna disposizione alla libertà;

 

                      in pratica:

             

  •  si sta al calendario prefissato e non agli umori personali;
  •  si è puntuali;
  •  ci si impegna reciprocamente al segreto e alla confidenzialità assoluta;
  •  si rifiutano regali o offerte;
  •  non si fa Direzione Spirituale per telefono;
  •  non si parla mai per mezzo di altri.
  •  c'è vita di preghiera del Diretto e del Direttore
  •  gradualità nei problemi usuali e particolari
  •  riservatezza
  •  portare alla rinuncia valoriale per Gesù Cristo
  •  fare il punto della situazione
  •  la preghiera del Direttore e del Diretto
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Ro 10,17 La fede dipende dunque dalla predicazione e la predicazione a sua volta si attua per la parola di Cristo.
 
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