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Chi garantisce l'origine divina dei Testi sacri e la retta interpretazione?

Ultimo Aggiornamento: 14/09/2014 08:11
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27/05/2012 16:45
 
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Pubblicazione a cura di Carlo Di Pietro

Chi può dare le garanzie della origine divina dei Testi Sacri e della sua retta interpretazione?

Molti si chiedono:
-"Partendo dal presupposto che le Scritture (Antico e Nuovo Testamento, Vangeli e quant'altro) custodiscono la Parola di Dio, unica, univoca e detentrice della Verità, sommo Testo a cui nessun individuo, come la più alta carica della Chiesa può osare contrapporsi, com'è allora possibile che i Cattolici e la relativa Chiesa possano darvi libera interpretazione? I passi parlano chiaro, celarsi dietro "l'interpretazione" è una motivazione che non regge. Non seguire questi precetti, ripeto, ben descritti e che non lasciano spazio a libere interpretazioni, non equivale forse a scagliarsi contro la volontà di Dio, disobbedendo?" - La domanda in sé non è una, ma affronta tanti argomenti e, dato che oggi giorno sono in tanti a contestare anche questo alla Chiesa, vediamo di fornire risposte. Dobbiamo obbedire alla volontà di Dio? Alla Parola di Dio, piuttosto che a quella degli uomini? Certo! La Scrittura ci insegna: ...

... “Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini” (At 5,29). Allora chi mi garantisce questo “presupposto” dal quale dobbiamo partire? Fa comodo partire da qui perché si sa che i cattolici vi credono? Bene, allora comincio a rispondere col porre una domanda. Perché dovremmo partire da questo presupposto? Chi mi garantisce che la Bibbia è veramente l’infallibile Parola di Dio? Tu? I miei antenati? Gli archeologi? Gli studiosi? Tutti uomini che, come tali, possono sbagliare.

Quindi dovrei fidarmi di uno o più uomini (non Dio!!!) che mi dicono che la Bibbia è la Parola di Dio. Poi, partendo da questo atto di fede negli uomini (non in Dio), prendere la Bibbia e crederle come a Parola di Dio. La mia fede dovrebbe poggiare sulla parola di uomini, quindi. Non sia mai!

Allora perché devo credere nella Bibbia? Inoltre, perché devo credere in QUELLA Bibbia?

Non esistono solo i 72 libri canonici, ce ne sono molti altri. Molti sono stati scartati, ritenuti apocrifi, contenenti si anche delle verità, probabilmente perfino cose realmente dette dal Signore e dagli Apostoli; ma non sono libri ispirati, cioè che hanno Dio per autore, non sono testi coperti dall’inerranza, ecc …

Nei secoli sono state innumerevoli le discussioni su quali libri accettare e quali no, sia nell’Antico che nel Nuovo testamento.

Per esempio, Sant’Alfonso Maria de' Liguori nel linguaggio dell'epoca dice:

“Lutero nega tanti libri della scrittura: Giobbe, l'ecclesiaste ed altri riferiti di sopra. Calvino all'incontro gli ammette per veri e divini. Ambedue questi eresiarchi, come dicono i loro seguaci, sono stati messi illuminati da Dio, ambedue hanno avuta la luce interna dallo Spirito santo. A chi dei due dobbiamo noi credere?”

Nella Bibbia che oggi usano buona parte dei protestanti (avventisti, evangelici, ecc …) mancano i "Maccabei" ed altri libri dell’Antico Testamento. I cattolici ed altri li ritengono invece divini.

Per non parlare del Nuovo Testamento: alcuni volevano includere l’apocalisse di Paolo e quella di Pietro, la lettera di Barnaba, gli atti di Paolo ed il Pastore d’Erma: poi furono scartati.

Altri volevano scartare L’apocalisse di Giovanni, ma fu inclusa.

Così per i “vangeli” di Tommaso, di Filippo, della Maddalena.

E così anche per alcune lettere di quelle, invece ora accettate, come la seconda di Pietro e la lettera di Giuda; alcuni le volevano scartare, ma altri poi le ammisero.

Alla fine è sui pareri umani che ci basiamo? La mia fede deve poggiare sui pareri umani? Chi mi garantisce che questa è la Parola di Dio? E se nella Bibbia vi fosse un libro che in realtà non è divino? Che contiene errori? E se ve ne fossero in più di uno? E se tutta (o in parte) fosse non divina, contenente, quindi, verità, ma miste ad errori di uomini?

La tua domanda contiene una contraddizione di fondo: dai per buona la Sacra Scrittura; ma non ti accorgi che senza la Chiesa non avresti nemmeno la Sacra Scrittura!

Così facendo "sputi nel piatto in cui mangi"; il piatto è la Sacra Scrittura, la cuoca è la Chiesa con il suo Magistero e la sua autorità assistita dallo Spirito Santo. Senza la cuoca non avresti neppure il piatto in cui mangi, senza la Chiesa non avresti nemmeno la Scrittura su cui affermi tante volte la necessità di basarsi. Neppure sapremmo quali sono i libri divini e quali no. Neppure sapremmo distinguere con certezza divina i libri ispirati integralmente da quelli apocrifi.

Non avremmo la Sacra Scrittura, ma solo un insieme confuso e dubbioso di reperti storici raccolti da uomini in mezzo a polvere e ragnatele, uomini che come tali possono sbagliare, anche se sono studiosi archeologi provetti; la superbia potrebbe giocare brutti scherzi!

Invece abbiamo la Bibbia; la Chiesa, ispirata infallibilmente dallo Spirito Santo, "la Chiesa, colonna e fondamento della verità", come se Gesù ancora parlasse, ci ha confermato e chiarito, con divina certezza, qual è il canone dei libri divini ispirati:

Nel Concilio di Ippona, del 393, nel Concilio di Cartagine, del 397 e ribadendolo in seguito nel Concilio di Trento.

Sempre la stessa fede, che mai non muta, come si addice a cosa divina; mentre la fede umana muta.

Questo lo hanno capito anche quei “vescovi” ex-anglicani che di recente si sono convertiti alla Chiesa Cattolica, insieme con buona parte dei loro “preti” e fedeli:  hanno visto mutamento nella “fede” anglicana, e, ben consci che se fosse istituzione divina non potrebbe mutare nella Dottrina ufficiale, hanno capito che non è lì l’unità della fede divina, che non muta mai.

Quando il mondo laicista critica la Chiesa Cattolica per il fatto che non si “adatta ai tempi” e rimane sempre incrollabile nella sua immutabile Dottrina, non capisce che in parte le rende un favore, testimoniando, suo malgrado, la divinità incrollabile della sua istituzione, e l’ispirazione dello Spirito Santo.

Cristo non ha detto:

“vi scrivo il Vangelo, poi fate le fotocopie e distribuitelo, ed ognuno si organizzi e se lo interpreti a modo suo”, come invece fanno i protestanti e tutti i cristiani non cattolici, con il metodo del “libero esame”, il "sola Scriptura" inaugurato da Lutero.

Cristo ha istituito “la mia Chiesa” (Mt 16,18ss). a, ad Essa, ha dato l’incarico di predicare. Lo ha fatto, Cristo stesso, promettendole l’assistenza dello Spirito Santo, affinché mai si sarebbe ingannata.

Errori e peccati personali dei suoi membri ce ne sarebbero sempre stati (cominciando da Giuda, da Pietro, ecc …), ma quanto all’insegnamento, mai avrebbe ingannato i fedeli:

“… le porte degli inferi non prevarranno contro di essa …” (Mt 16,18);

“… chi ascolta voi ascolta me …” (Lc 10,16)

Ed ha ammonito che chi non avesse ascoltato la Chiesa avrebbe sbagliato:

"... e se non ascolterà neanche la Chiesa, sia per te come un pagano e un pubblicano ..." (Mt 18,17).

Infatti, bisogna obbedire alla volontà di Dio sempre, non solo a volte.

Guardiamo all'esempio della circoncisione: prima era obbligatoria, ma poi fu sostituita dal battesimo.

L’episodio negli Atti è celebre: l’Antico Testamento non aveva detto nulla a riguardo, circa il fatto se la circoncisione andasse abolita oppure no. Gesù non aveva dato istruzioni, altrimenti gli apostoli non avrebbero avuto alcun dubbio, eppure sorse la questione se si dovevano circoncidere i pagani oppure no.

Come risolverla?

Il Nuovo Testamento (inclusi gli Atti) ancora non era stato scritto.

Dove cercare la verità, dato che la Bibbia completa, come la abbiamo adesso, ancora non esisteva? (sempre ammesso che adesso fossimo d’accordo su quali sono i libri da includervi).

Cristo era già salito al Padre ... A chi chiedere?

Ci pensò la Chiesa, il concilio di Gerusalemme: si riunirono, ognuno disse la sua: parlavano gli uomini, non Dio, non ancora; poi, quando la Chiesa definì in modo definitivo ed universale, non erano solo “uomini” a parlare, ma fu lo Spirito Santo:

“Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi, ...” (cfr. At. 15,28ss).

I cristiani dei primissimi decenni erano i migliori cristiani della storia (questo è pacificamente risaputo e creduto da tutti i cristiani di tutte le confessioni religiose cristiane), ebbene, non avevano ancora il Nuovo Testamento, che ha richiesto decenni per essere scritto ed ultimato. I migliori cristiani non avevano la Bibbia, sembra un’assurdità, ma non è così: c’è la Chiesa che li istruisce. Prima il collegio apostolico, e dopo, morti gli apostoli, i loro immediati successori.

L’episodio del concilio di Gerusalemme citato poco sopra è emblematico.

Quanto all’interpretazione, invece, è proprio il contrario. Sono proprio i cristiani non-cattolici che ne danno la libera interpretazione (il cosiddetto libero esame protestante).

Infatti Lutero inventò il metodo che definì “sola scriptura”: cioè bisognava prendere solo la scrittura, e non anche l’interpretazione che ne dà la Chiesa. Secondo l'eretico, difatti, bisognava prendere solo la Parola di Dio, non le aggiunte degli uomini; purtroppo, così facendo, ha ottenuto l'esatto contrario, ovvero che ogni singolo credente vi aggiunge del suo.

Ebbene, da allora ad oggi sono sorte più di 25.000 "religioni" protestanti diverse, tutte divergenti per uno o più punti nell’interpretazione della Scrittura, perché ognuno la interpreta a modo suo, anziché seguire l’interpretazione della Chiesa Cattolica che non muta mai, proprio perché assistita dallo Spirito Santo.

Cosa chiede Cristo? Unità! Cosa vuole e cosa significa Satana, il diavolo? Divisione! La risposta è nelle conseguenze stesse.

Se fosse stato così semplice leggere "alla lettera" la Scrittura, così come domandi e dici tu, non sarebbero sorte tutte queste divergenze, non trovi?

Altro esempio:

Gesù dice: “Il Padre è più grande di me” (Gv 14,28).

Stando al tuo discorso, allora Gesù non è Dio, pertanto la chiesa ha sbagliato! Si sono tutti sbagliati, in 2000 anni.

Invece la Chiesa, assistita dallo Spirito Santo, ci spiega che Gesù non intende che il Padre è più grande di lui come “sostanza”, ma per scelta: cioè il Figlio, il Verbo, ha deciso di umiliarsi, di farsi uomo, povero, piccolo … in quello STATO il Padre è più grande di lui, ma non per inferiorità del Figlio nella sostanza, nella sua natura divina, bensì semplicemente per scelta volontaria di lui!

La Parola di Dio non serve a niente se non si ha l’interpretazione altrettanto divina e sicura come la parola che si interpreta. L’interpretazione umana di una parola divina, toglie dal sentiero divino!L’unico modo per avere l’interpretazione divina (come divina è la parola da interpretare), è vedere quella data dall’istituzione divina: la Chiesa.

“voglio che tu sappia come comportarti nella casa di Dio, che è la Chiesa del Dio vivente, colonna e fondamento della verità” (1 Timoteo 3,15).

Infatti senza la Chiesa, che è il fondamento e la colonna della verità, la Scrittura cade nel mare tumultuoso delle multiple interpretazioni umane, dunque non se ne esce più.

... le "religioni" e "chiese" cristiane fioccano a migliaia nei secoli ...

A quale interpretazione dovrei dar retta? A quella di Tizio? A quella di Caio? A quella di Sempronio? A quella di Lutero? A quella di Calvino? A quella degli avventisti? A quella dei luterani? A quella dei TDG? A quella degli ana-battisti? Tutte sette nate meno di 5 secoli fa.

Sono tornate alla purezza originale del Vangelo? E allora perché non sono tutte un’unica “chiesa”? Perché non hanno tutte la stessa fede? Perché non sono tutte d’accordo su ogni punto, tutte unite in un’unica e medesima fede, come unico e medesimo è lo Spirito di Verità che le conduce (a detta dei loro membri)?

Cosa chiede Cristo? Unità! Cosa vuole e cosa significa Satana, il diavolo? Divisione! La risposta è nelle conseguenze stesse.

“Una sola fede” (Ef 4,5), tuona ed avvisa l’Apostolo!

Forse che lo Spirito Santo si diverte a confonderci? A contraddirsi?

Solo una delle suddette “comunità” è quella veramente ispirata? Ed in tal caso quale?

Se non dobbiamo vedere la più antica (che è quella Cattolica-Romana), ma dobbiamo supporre che una di quelle, con 1.500 anni di ritardo dalla venuta di Cristo, sia quella veramente basata sulla purezza del Vangelo (come se lo Spirito Santo per 1.500 anni abbia dormito, e poi si sia svegliato dopo questo lungo sonno di abbandono delle pecorelle negli errori della Chiesa Romana Cattolica), quale delle suddette è quella ispirata? Chiunque e qualunque può dire: “io sono tornato alla purezza del Vangelo!”.

Meno male che, invece:

"Non si addormenterà, non prenderà sonno, il custode d'Israele" (Sal 120,4).

Altro esempio:

“Questo è il mio corpo”.

Chi dice che si deve intendere come un simbolo? Chi dice che Gesù si fa più presente, ma sempre spiritualmente, in modo più attivo? Chi dice che Gesù mette il suo corpo presente nel pane, ma che il pane rimane pane (companazione)? Chi dice che il pane diventa corpo di Cristo e cessa di essere pane, rimanendo solo nell’apparenza sensibile di pane?

Le confessioni protestanti sono tutte divise; chi dovremmo ascoltare? Chi può dire: “la mia interpretazione è quella giusta”?

Praticamente dovrei basare la mia fede sui pareri umani, anziché sulla “colonna e fondamento della verità”: la Chiesa!

La Chiesa che parla è Cristo che parla, è lo Spirito Santo che parla, come abbiamo visto negli Atti degli Apostoli, nell'episodio citato sopra:

“Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi ….”.

E così noi siamo sicuri. Ecco perché, infatti, ammonisce l’Apostolo, e la stessa Scrittura con lui:

“Vi ordiniamo pertanto, fratelli, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, di tenervi lontani da ogni fratello che si comporta in maniera indisciplinata e non secondo la tradizione che ha ricevuto da noi” (2 Ts 3,6);

“Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così dalla nostra PAROLA come dalla nostra LETTERA” (2 Ts 2,15);

“Vi lodo poi perché in ogni cosa vi ricordate di me e conservate le tradizioni così come ve le ho trasmesse” (1 Cor 11,2);

La Scrittura contiene verità IMPLICITE e SINTETICHE. Senza un’interpretazione altrettanto divina come lo è il testo, è impossibile non cadere in errore.

Quanto al fatto che sia necessario interpretarla, e che debba interpretarla ed istruire su di essa chi ha ricevuto il mandato dalla Chiesa, è vero, e se lo neghi, come hai fatto, vai anche contro la stessa Scrittura:

“Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?». Quegli rispose: «E come lo potrei, se nessuno mi istruisce?». E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui … Filippo, prendendo a parlare e partendo da quel passo della Scrittura, gli annunziò la buona novella di Gesù” (At 8,30-31.35).

E’ l’annunzio della Parola, fatto da --- Scrittura + Annunzio della Chiesa --- (Apostoli, prima; Successori, poi), che fa la “buona novella di Gesù”. Non solo un testo di cui non sapremmo nemmeno perché siamo sicuri, se non credessimo nella Chiesa Cattolica:

"Invero io stesso non crederei al Vangelo se non mi ci spingesse l'autorità della Chiesa Cattolica" (Sant'Agostino).

NB: all' "interno" della Chiesa stessa vi sono molti saccenti biblisti e teologi che forniscono stravaganti interpretazioni della Scrittura, non conformi alla tradizione e, molte volte, eretiche. La nostra certezza, quella dell'inerranza e della retta interpretazione, è data dal consenso unanime dei Padri. Chi si discosta dalla retta ed ortodossa interpretazione, così come ben spiegata nel Magistero, pur essendo "incardinato" nella Chiesa cattolica, si dimostra disubbidiente, superbo e "falso profeta". Chi fu il disubbidiente ed il superbo per eccellenza? Satana. Costoro, i sapientoni che vanno contro il depositum fidei, si condannano da soli.

[Modificato da Coordin. 27/05/2012 17:03]
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Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?». Quegli rispose: «E come lo potrei, se nessuno mi istruisce?». At 8,30
 
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