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CONFUTAZIONI ( di G.Cattafesta )

Ultimo Aggiornamento: 17/05/2012 23:02
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17/05/2012 15:21
 
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  IL PURGATORIO

 

 

Il cattolicesimo insegna che il Purgatorio è luogo e stato in cui le anime dei giusti morti in peccato veniale e col debito della pena temporanea per i peccati gravi rimessi, sono sottoposte a giuste sofferenze purificatrici, affinchè, pagato ogni debito, siano fatte degne del Paradiso.

La Chiesa, pur difendendo l'esistenza del purgatorio, non ha definito esplicitamente quali siano le sue pene: comunemente si ammette dai padri e dai teologi una pena di senso, non escluso il fuoco. Certo vi è la pena temporanea del danno (privazione della visione e del possesso di Dio) lenita dalla sicura speranza di andare in Paradiso dopo la debita espiazione. Il Purgatorio durerà solo fino al giorno del giudizio.

 

 

 

ARGOMENTO DEI TESTIMONI DI GEOVA:

 

 

1) L'uomo non ha un'anima spirituale.

 

"Onde riconoscere che la dottrina del purgatorio sia vera occorre che ricorrano le seguenti condizioni:

a) che ogni uomo ha in sè un'anima che è separata e distinta dal corpo

b) che non esiste nessuna morte per l'anima o creatura, solo il corpo muore e l'anima continua a vivere

c) che i morti sono consci o vivi in un altro mondo

d) che quelli che si trovano in purgatorio possono essere aiutati e beneficiati dal denaro contribuito dai loro amici sulla terra, per far celebrare delle messe e pronunciare delle preghiere in loro suffragio". In "La religione miete la tempesta" pag. 18

I primi tre punti convergono in un unico argomento: non esiste nell'uomo un'anima spirituale.

L'anima dell'uomo è distinta ma non separata dal corpo (finché l'uomo è in vita). S. Giacomo 2,26; dice che il corpo senza spirito è morto. Ora, se l'anima (o spirito) fosse separata dal corpo anche durante la vita si avrebbe che esso sarebbe morto. I Testimoni di Geova insistono nel dire che l'anima è equivalente a "creatura". Ma la creatura è ciò che esiste (al di fuori di Dio): l'uomo è una creatura composta di spirito e di corpo; gli Angeli sono creature e soltanto spirito.

 

2) LA SACRA BIBBIA NON CONOSCE IL PURGATORIO.

 

 

Che la Sacra Bibbia non conosca il Purgatorio i Testimoni di Geova lo deducono dal fatto che la dottrina del Purgatorio è fondata sui versetti di 2 Mac. 12,43-46; mentre per essi i due libri dei Maccabei sono o falsi o apocrifi.

I libri dei Maccabei, al contrario, sono regolarmente trasmessi nei codici della versione dei settanta e la loro presenza nelle antiche versioni (come la siriana e la latina) è argomento assai più forte che tutte le versioni protestanti. L'origine recente dei protestanti, la loro documentata posizione antiscritturale e la nessuna loro autorità (perchè estranea alla successione apostolica) non possono valere come criterio serio e sano per la soluzione della nostra questione.

Nel citato testo dei Maccabei è affermata la resurrezione (v. 44); è documentata la fede in una misericordia dopo la morte (v. 45); è dichiarata efficace la preghiera per i defunti (v. 46).

In Lc. 12,47-48; abbiamo: "Se un servo sa quello che il suo padrone vuole, ma non lo esegue con prontezza, sarà punito severamente. Se invece un servo si comporta in modo da meritare un castigo, ma non sa quello che il suo padrone vuole, sarà punito meno severamente. Intanto il brano si riferisce al giorno del giudizio: "quando meno se lo aspetta, il padrone arriverà v. 46" ed è chiaro che si parla di castigo. Se c'é poi una graduatoria del male, non può la giustizia di Dio castigare tutti allo stesso modo.

 

 

 

IL PURGATORIO FU INVENTATO DA GREGORIO MAGNO

 

 

Lo affermano i Testimoni di Geova in "La religione miete la tempesta" pag. 22. E' falsa questa affermazione sia perché su questa dottrina S. Gregorio Magno non dice quasi nulla di nuovo, sia perché altri prima di lui ne avevano parlato:

1) Gregorio Magno anno 590-604

2) Cesario morto nel 543

3) Agostino morto nel 430

4) Ambrogio morto nel 397

5) Gregorio di Nissa morto nel 394

6) Cipriano morto nel 258

7) Origene morto nel 254

8) Tertulliano morto dopo il 220

9) Clemente Alessandrino morto prima del 210

 

 

 

CULTO DELLE IMMAGINI

 

Lev 19,4 "Non rivolgetevi agli idoli e non fatevi divinità di metallo fuso".

 

Es. 20,35 "Non avrai altri dei di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra.

Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai".

 

Gn. 35,2 "Eliminate gli dei stranieri che avete con voi, purificatevi e cambiate gli abiti".

 

Atti 17,29 "Essendo noi dunque stirpe di Dio, non dobbiamo pensare che la divinità sia simile all'oro, all'argento e alla pietra che porti l'impronta dell'arte e della immaginazione umana".

 

CONCLUSIONE

 

1) Non è vero che il Signore ha proibito di fare le immagini: infatti Lui stesso le ha fatte fare:

 

ES 25,18-20 "Farai due cherubini d'oro: li farai lavorati a martello sulle due estremità del coperchio (dell'arca). Fà un cherubino ad una estremità e un cherubino all'altra estremità. I cherubini avranno le due ali stese di sopra; proteggendo con le ali il coperchio, saranno rivolte l'uno verso l'altro e le facce dei cherubini saranno rivolte verso il coperchio".

 

Es 37,7-9 "Fece due cherubini d'oro: li fece lavorati a martello sulle due estremità del coperchio: un cherubino ad una estremità e un cherubino sull'altra estremità. Fece i cherubini tutto d'un pezzo con il coperchio, alle sue estremità. I cherubini avevano le due ali stese di sopra, proteggendo con le ali il coperchio; erano rivolti l'uno verso l'altro e le facce dei cherubini erano rivolte verso il coperchio".

 

1Re 6,23 "bella ella fece due cherubini di legno d'ulivo, alti dieci cubiti".

 

1Re 6,27 "Pose i cherubini nella parte più riposta del tempio, nel santuario".

 

1Re 6,29 "Ricoprì le pareti del tempio con sculture ed incisioni di cherubini, di palme e di boccioli di fiori, all'interno e all'esterno".

 

Nm 21,8-9 "Il Signore disse a Mosè: fatti un serpente e mettilo sopra un'asta; chiunque, dopo essere stato morso, lo guarderà resterà in vita. Mosè allora fece un serpente di rame e lo mise sopra l'asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di rame, restava in vita".

 

2) Non è vero che il Signore ha proibito il rispetto delle immagini: ha proibito l'adorazione di esse, come se fossero divinità.

 

Gs 7,6 "Giosuè si stracciò le vesti, si prostrò con la faccia a terra davanti all'arca del Signore, fino alla sera e con lui gli anziani d'Israele e sparsero polvere sul loro capo".

 

1Re 8,54-55 "Quando Salomone ebbe finito di rivolgere al Signore queste preghiere e questa supplica, si alzò davanti all'altare del Signore, dove era inginocchiato con le palme tese verso il cielo, si mise in piedi e benedisse tutta l'assemblea di Israele".

 

2Cr 29,28 "Tutta l'assemblea si prostrò, mentre si cantavano inni e si suonavano le trombe; tutto questo durò fino alla fine dell'olocausto".

 

3) Nel Vecchio Testamento (VT) ben 215 volte e nel Nuovo Testamento (NT) 57 volte si parla di prostrazioni e di inchini dinnanzi a semplici creature, senza che la Sacra Scrittura (SS) accusi di idolatria simili pratiche.

 

4) Molti prodigi sono avvenuti attraverso immagini e cose inanimate:

 

Gs 3,13 "Quando le piante dei piedi dei sacerdoti che portavano l'arca di Dio, Signore di tutta la terra, si poseranno sulle acque del Giordano, le acque del Giordano si divideranno; le acque che scendono dalla parte superiore si fermerranno come un solo argine.

 

2Re 2,14 "Prese il mantello che era caduto a Elia e colpì con esso le acque, dicendo: dove è il Signore Dio di Elia? Quando ebbe percosse le acque, queste si separarono di quà e di là; così Eliseo passò dall'altra parte".

 

2Re 13-21 "Mentre seppellivano un uomo, alcuni, visto un gruppo di razziatori, gettarono il cadavere sul sepolcro di Eliseo e se ne andarono. L'uomo, venuto a contatto con le ossa di Eliseo, risuscitò e si alzò in piedi".

 

Mt 9,20-22 "Ed ecco una donna che soffriva di emoraggia da 12 anni gli si accostò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Pensava infatti: se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita ...... e in quell'istante la donna guarì.

 

Mt14,36 "e lo pregavano di poter toccare almeno l'orlo del suo mantello. E quanti lo toccavano, guarivano".

 

At 9,17 "Allora Quaniz andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: saulo, fratello mio, mi ha mandato a te il Signore Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale venivi, perchè tu riacquisti la vista e sia colmo di Spirito Santo. E improvvisamente gli caddero dagli occhi come delle squame e ricuperò la vista".

 

At 19,11-12 "Dio intanto operava prodigi non comuni per opera di Paolo, al punto che si mettevano sopra i malati fazzoletti o grembiuli che erano stati a contatto con Lui e le malattie cessarono e gli spiriti cattivi fuggivano".

 

5) Nelle S.S. si legge di intercessioni di santi presso il Signore.

 

Gn 26-24 " E in quella notte gli apparve il Signore e disse: io sono il Dio di Abramo, tuo padre; non temere, perchè io sono con te, ti benedirò e moltiplicherò la tua discendenza per amore di Abramo, mio servo".

 

1Re 11,12 "Allora disse a Salomone : poichè ti sei comportato così e non hai osservato la mia alleanza nè i decreti che ti avevo impartiti, ti strapperò via il regno e lo consegnerò ad un tuo suddito. Tuttavia non farò ciò durante la tua vita per amore di Davide, tuo padre,

 

Gb 42,8 "il mio servo Giobbe pregherà per voi, affinchè io, per riguardo a lui, non punisca la vostra stoltezza, perchè non avete detto di me cose rette, come il mio servo Giobbe".

 

Rm 15,30-32 "Vi esorto perciò, fratelli, per il Signore nostro Gesù Cristo e per l'amore dello Spirito, a lottare con me nelle preghiere che rivolgete per me a Dio, perchè io sia liberato dagli infedeli della Giudea e il mio servizio a Gerusalemme torni gradito a quella comunità, sicchè io possa venire da voi nella gioia, se così vuole Dio, e riposarmi in mezzo a voi".

 

Ap 8,3 "Poi venne un altro angelo e si fermò all'altare, reggendo un incensiere d'oro. Gli furono dati molti profumi, perchè li offrisse insieme con le preghiere di tutti i santi bruciandoli sull'altare d'oro, posto davanti al trono".

 

At 2,43 "Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli Apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli

 

At 5,12 "Molti miracoli e prodigi avvenivano fra il popolo per opera degli Apostoli",

 

At 19,11 "Dio intanto operava prodigi non comuni per opera di Paolo, al punto che si mettevano sopra i malati i fazzoletti o grembiuli che erano stati a contatto con lui e lemalattie cessavano e gli spiriti cattivi fuggivano".

 

Tb 12,2-3 "Gli disse Tobia: padre, quanto potrò dargli come salario? Anche se gli lasciassi la metà dei beni che egli ha portati con me, io non ci perderei. Egli mi ha condotto sano e salvo, mi ha guarito la moglie, è andato a prendere per me il danaro e infine ha guarito te".

 

2Mac15,12 "La sua visione era questa: Ania, che era stato sommo sacerdote, uomo eccellente, modesto nel portamento, mite nel contegno, dignitoso nel proferire parole, occupato dalla fanciullezza per quanto riguardava la virtù, con le mani protese pregava per tutta la nazione giudaica".

 

Eccl (Sir) 44,22 "Per questo Dio gli (ad Abramo) promise con giuramento di benedire i popoli nella sua discendenza, di moltiplicarlo come la polvere della terra....".

 

6) Che cosa è dunque proibito? Idolo vuol dire falsa divinità e non immagine. Idolatria vuol dire credere e adorare le divinità non esistenti. La proibizione del Signore si riferisce sempre a queste false divinità. Difatti Salomone fu riprovato non quando fece le immagini, ma quando andò dietro le false divinità.

 

1Re 11,4-6 Quando Salomone fu vecchio, le sue donne l'attirarono verso dèi stranieri e il suo cuore non restò più tutto col Signore suo Dio, come il cuore di Davide, suo padre. Salomone seguì Astarte, dea di quelli di Sidone, e Milcom, obbrobrio degli Ammoniti. Salomone commise quanto è male agli occhi del Signore e non fu fedele al Signore come lo era stato Davide suo padre".

 

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Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una TORRE, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un NOME...Gen 11,4
 
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