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COMMENTO DELLA LETTERA AGLI EBREI

Ultimo Aggiornamento: 05/02/2019 14:01
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11/01/2012 12:47
 
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TU SEI SACERDOTE PER SEMPRE

Molte volte, in diversi modi, per mezzo dei profeti. Con queste semplici parole viene annunziato il grande mistero della rivelazione. Essa ha la sua origine in Dio. È Lui l’Autore. Lui però si serve di uomini. Questi uomini sono i suoi profeti, coloro cioè che portano ad altri uomini la sua Volontà, la sua Verità, la sua Santità, il suo mistero e il mistero dello stesso uomo. La mediazione nella rivelazione è via ordinaria. Dio si serve di uno per i molti, di uno per tutti. Per mezzo dei profeti Dio ha parlato molte volte e in diversi modi. Dio parla per: rivelazione, manifestazione, ispirazione, visione, segni e parole intimamente connessi. L’Antico Testamento è queste molte volte e i diversi modi attraverso i quali Dio ha parlato, agendo nella storia e guidandola verso il suo compimento di salvezza e di redenzione.
In questi giorni, oggi per mezzo del Figlio. Lo stesso, l’unico, il solo Dio che ha parlato in diversi modi e molte volte nell’Antico Testamento, o un tempo, in questi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio. Il Figlio è Cristo Gesù. Con Cristo il Padre ci ha manifestato, o detto tutto, ma anche ci ha dato tutto. Non deve più né dirci, né darci qualcosa. Donandoci tutto Cristo, in Cristo ci ha donato tutto, ogni cosa. Ci ha donato la pienezza della rivelazione e della salvezza. Cristo Gesù è l’ultimo dono di Dio. Oltre questo dono, non ha nulla più da darci. Donandoci Cristo Gesù, ha in Lui donato tutto se stesso. Il dono è perfetto, la rivelazione è perfetta, la grazia è perfetta. Assai importante, anzi di vitale importanza è questa verità: l’Autore di tutto è il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, da sempre il Dio che è Padre del Verbo della vita e che dopo il sì della vergine Maria è Padre del Verbo Incarnato, Padre del Messia, Gesù di Nazaret, vero Figlio di Dio, ma anche vero Figlio dell’uomo. L’unicità dell’Autore pone gli ascoltatori dinanzi alla non possibilità di separare il prima e il dopo nella rivelazione, ma di accogliere il dopo in nome del prima, perché il prima è tutto finalizzato al dopo e il dopo è tutto preannunziato nel prima. Chi opera tutto questo è sempre l’unico e solo Dio. Non crede in Dio chi separa in Lui il prima e il dopo, accoglie il prima, rifiuta il dopo. Sono un’unica rivelazione, un unico mistero, una sola salvezza, una sola redenzione, giustificazione, santificazione, liberazione, verità. Sono un unico e solo atto salvifico dell’unico e solo Dio. Appare fin da subito che il problema o la questione cristologica si fa e diviene problema teologico. Da Cristo tutto si sposta in Dio perché Cristo è l’opera di Dio e chi rifiuta Cristo opera di Dio, rifiuta necessariamente il Dio che ha fatto l’opera e il Dio di quest’opera mirabile agli occhi nostri è lo stesso ed unico Dio che l’ha iniziata con la vocazione di Abramo, con la liberazione dalla schiavitù dell’Egitto, con l’introduzione nella Terra Promessa, con la rivelazione fatta ai profeti. È questo il motivo per cui chi non crede in Cristo non crede semplicemente in Dio e chi si rifiuta di conoscere Cristo, si esclude dalla vera conoscenza di Dio. Si esclude semplicemente e puramente dalla salvezza promessa da Dio ai Padri e compiuta tutta nel suo Figlio Unigenito.
Erede di tutte le cose. Fin da subito è detto che Cristo Gesù, il Figlio Unigenito del Padre, il Verbo che si è fatto carne nel seno della Vergine Maria, il Messia atteso e promesso è costituito erede di tutte le cose. Lui è stato fatto da Dio l’unico erede della sua verità e della sua grazia, l’unico erede del Paradiso. Anche questa verità è carica di tremende conseguenze: Se Cristo, o il Figlio, è l’unico e il solo erede, perché erede di tutte le cose, ne consegue che nessuno potrà mai ereditare il Paradiso, la grazia, la verità, nessuno può accedere a questi beni divini, se non divenendo una cosa sola con Cristo. Questo avviene solo credendo nella sua Persona e nella sua missione, nella sua Parola e nel suo Vangelo, in ogni Parola che è uscita dalla sua bocca. La fede in Lui è la via per entrare in possesso di ogni promessa di Dio, fatta non attraverso Cristo Gesù, ma per mezzo dei profeti nell’Antico Testamento. Questo significa semplicemente che: quanti si escludono dal Nuovo Testamento, perché si rifiutano di credere in Cristo, si escludono anche dall’Antico, perché il compimento, la realizzazione, la perfezione dell’Antico Testamento è Cristo Gesù. Non: è in Cristo Gesù, ma: è Cristo Gesù, perché è Cristo la promessa fatta da Dio ad Abramo, a Davide, ai profeti.
Mediatore nella creazione. Mediatore nella Redenzione. Cristo Gesù è mediatore nella Creazione: tutto fu fatto per messo di Lui. È anche mediatore nella Redenzione: tutta la salvezza è stata realizzata da Lui, in virtù del suo sacrificio offerto al Padre sul legno della croce. Non due mediazioni, ma una sola. Prima che fosse mediatore nella creazione, il Padre lo aveva già chiamato ad essere mediatore nella redenzione ed è mediatore nella creazione perché già costituito mediatore nella redenzione. È questo il mistero che avvolge Cristo Gesù, mistero di eternità e di tempo, mistero nel tempo perché già mistero nell’eternità. Il mistero di redenzione da realizzare nel tempo dona origine e compimento al mistero vissuto all’inizio del tempo con la creazione dell’universo visibile ed invisibile per mezzo di Lui e in vista di Lui. Crede in Dio secondo verità chi accoglie e vive in tutta pienezza di verità, di amore, di giustizia, di santità la mediazione del Verbo Incarnato sia in ordine alla creazione che alla redenzione. Dio agisce così e questa modalità non è accidentale, ma essenziale, eterna, nel tempo e nel cielo, prima del tempo, nel tempo e dopo il tempo. Senza Cristo, il Padre non è più nella sua verità di operazione. Senza Cristo, ogni confessione di Dio risulta parziale, incompleta, lacunosa, risulta semplicemente inadeguata, inefficace, povera. Cristo e il Padre sono l’unica e sola opera di salvezza. Se manca questa unicità, non vi è neanche vera salvezza. Quella che si crede di possedere è semplicemente un’idea umana di salvezza, ma in nessun caso è la verità divina della redenzione.
Irradiazione della sua gloria. Chi è Cristo Gesù, il Crocifisso che è il Risorto, Colui che era morto ma che ora è vivo ed è presso Dio, assiso alla sua destra? La prima verità, senza la quale ogni altra diventa falsità, è questa: Cristo Gesù non puramente e semplicemente un uomo. L’essenza di Gesù non è la sua sola umanità. Lui, prima di farsi carne nel seno della Vergine Maria, è Dio, è da Dio, è in Dio. Da vero Dio, esistente prima del tempo, nel tempo si fa, diviene vero uomo. Chi si fa uomo è il Figlio del Padre. Questa la vera essenza di Cristo: Dio che si fa uomo, vero Dio che si fa vero uomo. La divinità gli appartiene per generazione eterna dal Padre. Come Figlio generato dal Padre Lui è non creato, è Creatore; non è stato fatto, è Colui per mezzo del quale esiste tutto ciò che esiste. Neanche Uomo egli è stato fatto; Uomo Egli è divenuto, si è fatto. Ogni uomo è fatto uomo da un altro uomo. Il Verbo della vita si è fatto, è divenuto uomo per opera dello Spirito Santo, nel seno verginale di Maria Santissima, che a giusto titolo è Madre della Persona che da Lei è nata e per questo Ella è vera Madre di Dio. Gesù è gloria dalla gloria del Padre, per questo l’Autore non esita a dire che Gesù è irradiazione della sua gloria. La gloria di Dio è la sua divinità e il Padre, generando il Figlio, lo ha rivestito in eterno, dall’eternità, da sempre, di tutta la sua gloria. Poiché questa generazione è fuori del tempo, essa è anche senza tempo. Da sempre e per sempre, in principio, cioè fuori del tempo, il Verbo è generato dal Padre e da sempre e per sempre Dio esiste nell’unità di una sola natura e nella trinità delle Persone divine. L’irradiazione è eterna, cioè senza principio e senza fine. Il Verbo è dal Padre, ma è eternamente da Lui. Non esiste prima il Padre e poi in successione il Figlio. L’irradiazione dice simultaneità eterna. Esiste il Padre, esiste il Figlio, esiste lo Spirito Santo. La simultaneità è anche unità di natura. Una sola natura divina. È questo il mistero. Da questo mistero bisogna partire se si vuole conoscere chi è Gesù.
Impronta della sua sostanza. L’irradiazione da sola per l’autore non è sufficiente a dire l’essenza di Cristo Gesù. Per coglierla meglio si serve di un’altra parola: impronta della sua sostanza. La sostanza divina è tutta in Cristo Gesù. Non è però una sostanza diversa da quella del Padre. È la stessa sostanza, l’unica e la sola, nella quale sussistono Padre, Figlio e Spirito Santo. Cristo Gesù è di sostanza e natura divina. Questa gli appartiene per generazione eterna. Lui è sostanzialmente Dio. Eternamente Dio. Infinitamente Dio. L’autore, dicendo: impronta della sua sostanza, intende affermare che tutta la sostanza divina del Padre è stata donata al Verbo della Vita. Questa impronta di sostanza non ha però generato una nuova sostanza, anche se divina ed eterna. Generata è stata la Persona del Verbo, la natura è la stessa, la sola, l’unica che è del Padre. Non due sostanze, ma una sola; non due nature, ma una sola nell’eternità. Nel tempo poi il Verbo, facendosi uomo, ha acquisito anche la natura umana completa, è divenuto vero uomo. Anche se l’immagine dell’impronta è debole per rapporto al mistero che essa esprime, o contiene, la verità però non è debole. Potrebbe essere debole la spiegazione, ma il contenuto è forte: Cristo Gesù non è solamente da Dio, Egli è vero Dio, perché la sua natura è divina, la sua sostanza è eterna, la sua impronta è dalla sostanza e nella sostanza del Padre. Egli è tutto questo per generazione etera, prima del tempo, prima della creazione.
Sostiene tutte le cose con la potenza della sua parola. Il Verbo della vita, ora Verbo della vita incarnato è Colui che dona vita a tutte le cose. Egli è fuori delle cose, ma è dentro l’umanità. Da dentro l’umanità e anche fuori della stessa creazione, Egli dona sussistenza ad ogni realtà esistente, visibile e invisibile. Ogni cosa esiste per Lui, ma anche in vista di Lui. Senza di Lui nulla esiste di ciò che esiste. Senza di Lui non c’è vita né naturale, né soprannaturale. Egli è semplicemente la vita dell’universo sia nell’ordine della natura che della grazia, sia della creazione che della redenzione. Ogni vita è in Cristo, è per Cristo, è da Cristo, si vive con Cristo.
La purificazione dei peccati. L’autore rivela uno dei fini dell’incarnazione: la purificazione dei peccati. Sappiamo che essa fu compiuta per espiazione vicaria. Lui è pertanto il Giusto che si è offerto per gli ingiusti, perché fossero cancellati i loro peccati. Non c’è purificazione dei peccati se non per mezzo di Lui e nessun peccato verrà mai cancellato se non per Lui, per l’espiazione che Lui ha fatto sulla croce.
Assiso alla destra del Padre. È manifestata qual è la vita attuale di Cristo Gesù dopo la sua Passione, Morte, Risurrezione. Egli è asceso al Cielo e siede alla destra del Padre. Egli è presso Dio. Dio non lo ha abbandonato nel sepolcro. Non lo ha lasciato sulla nostra terra per sempre. Ha voluto che sedesse nei Cieli alla sua destra. Chi è assiso alla destra del Padre è il Verbo Incarnato nella gloria della sua umanità, trasformata dalla risurrezione che ha reso il suo corpo tutto spirituale, incorruttibile, immortale, glorioso.
Superiore agli Angeli. Gli Angeli sono esseri spirituali. Esistono come puri spiriti, senza bisogno del corpo materiale. È questo il loro mistero. Per creazione gli Angeli sono superiori agli uomini. Questa verità è attestata dalla Scrittura Antica. Cristo Gesù invece, Verbo Incarnato, nello splendore della sua umanità è superiore agli Angeli. Anche questa verità attesta la superiorità di Cristo, ma è anche funzionale alla rivelazione. Se si accoglie la rivelazione che Dio ha fatto per mezzo degli Angeli (AT), tanto più si deve accogliere la rivelazione fatta da chi agli Angeli è superiore. Se è superiore chi fa la rivelazione, superiore è anche la rivelazione fatta. Il Nuovo Testamento ha una superiorità per rapporto all’Antico non solo per il suo contenuto di salvezza, ma anche per Colui che l’ha fatta e chi l’ha fatta è superiore agli Angeli.
Oggi ti ho generato. Tu sei mio figlio. È questa l’essenza eterna del Crocifisso che è il Risorto. Egli è vero Figlio di Dio, vero Figlio per generazione eterna. Dio l’ha generato prima del tempo, prima della creazione. Questa verità fa la vera differenza tra Cristo ed ogni altro uomo. Ogni altro uomo è stato fatto per mezzo di Cristo. Cristo non è stato fatto. È stato, anzi è, generato dal Padre, oggi, nell’eternità. Tutti gli altri prima di Cristo, da Abramo fino a Malachia, compresi gli Angeli, scompaiono dinanzi a Lui. Tutti costoro sono da Lui, per Lui. Lui invece è dal Padre, per il Padre. Ogni uomo è da Lui e per Lui. Non solo per redenzione deve essere da Lui e per Lui, quanto anche per creazione è da Lui e per Lui. Abramo è da Cristo e per Cristo, come anche Mosè, i profeti, tutti i giusti dell’Antico Testamento, ogni uomo di ogni razza, popolo e lingua. Anche ogni fondatore di Religione è da Cristo ed è per Cristo. Ogni suo discepolo, dopo Cristo, deve passare a Cristo, perché ogni uomo è per Cristo e da Cristo.
Gli Angeli adorano Cristo. Gli Angeli non sono Signori. È questa una verità tratta dalla Scrittura Antica. Gli Angeli non sono Signori, perché loro sono creature del Signore. Signore è uno solo: Dio. Dio è il Signore del creato. È Signore per creazione, perché Lui l’ha fatto e a Lui appartiene, a Lui obbedisce in tutto. In quanto fattura di Cristo Gesù, gli Angeli riconoscono Cristo come il loro Autore e come loro Autore lo adorano e prestano l’ossequio della loro obbedienza. L’obbedienza è l’adorazione. L’obbedienza si da a chi è Superiore e Cristo è Superiore non perché tale è stato fatto, ma perché in se stesso è Dio.
Cristo è giudice. Cristo è Dio. Cristo è eterno. L’eternità e la divinità appartengono a Cristo per generazione eterna. Il giudizio invece gli appartiene sia perché vero Dio, ma anche perché vero Uomo. Dinanzi al Crocifisso che è il Risorto si piegherà ogni ginocchio, confesserà che Cristo Gesù è il suo Dio e Signore, il suo giudice che lo giudicherà con giudizio eterno. Ogni uomo, nessuno escluso; ogni uomo, chi lo ha confessato, chi lo ha ignorato, chi lo ha combattuto; ogni uomo, chi lo ha accolto e chi lo ha crocifisso; ogni uomo, chi lo ha adorato e chi lo ha rinnegato, maltrattato, venduto, umiliato, schernito, ucciso.
Cristo è alla destra del Padre. Cristo è Signore. Come Dio il Verbo è Signore. Come Dio il Verbo è eternamente assiso alla destra del Padre. Chi è Signore e chi è assiso alla destra del Padre non è il Verbo eterno che non esiste più come solo Verbo eterno del Padre. Dopo il sì della Vergine Maria, il Verbo eterno esiste solo ed unicamente come Verbo Eterno Incarnato, Morto e Risorto. L’incarnazione è stato un divenire irreversibile. È questa anche l’unione ipostatica. Come Verbo Eterno Incarnato, Morto e Risorto è alla destra del Padre ed è Signore.
Cristo è Sacerdote. Il Verbo della Vita è Sacerdote perché ha offerto a Dio, in espiazione dei peccati del mondo, la sua stessa vita, immolandosi nel suo corpo mortale sulla croce. Si badi bene: non è il corpo che Lui ha offerto al Padre. Al Padre ha offerto tutto se stesso. È il Figlio che è stato inchiodato sulla croce, non solo il corpo; è il Figlio che muore in croce, non solo l’umanità. Si offre il Figlio, ma nella sua umanità, nel suo corpo. È il corpo la materia del sacrificio, ma chi si offre è il Figlio. Chi è il Figlio? Il Verbo Eterno Incarnato, divenuto carne per compiere l’espiazione dei peccati.
Cristo è Figlio. Cristo Gesù non è figlio di Dio come ogni uomo: per creazione, o per adozione. Cristo è Figlio del Padre per generazione eterna. Lui è il solo, l’unico che Dio ha generato dalla sua sostanza divina. Lui è il solo che è Luce da Luce, Dio vero da Dio vero. Lui è il solo Figlio generato e non creato. Il Padre è Padre perché ha generato Cristo. È nostro Padre perché ci dona la figliolanza di Cristo, ci fa suoi figli di adozione in Cristo, con Cristo, per Cristo. Questa unicità è solo di Cristo Gesù. Questa verità fa la differenza tra Cristo ed ogni altro uomo. Ogni altro è creatura. Cristo Gesù invece non è creatura, è vero Figlio del Padre.
Cristo è Figlio di Davide ed è Signore di Davide. Poiché Creatore di Davide, di Davide Cristo Gesù è Signore. In quanto però Verbo Eterno Incarnato nel seno della Vergine Maria, Cristo è figlio di Davide, perché da Maria, che è carne di Davide, è nata la Persona divina nella sua vera umanità. Poiché è la Persona divina che nasce, Cristo Dio è vero Figlio di Davide, vero Figlio di Maria. È questa la ragione teologica per cui Maria è vera Madre di Dio, ma anche perché anche di Maria Gesù è il suo Dio e Signore.
Gli Angeli incaricati di un ministero di salvezza. L’autore specifica qual è la relazione che intercorre tra gli Angeli e gli uomini. Gli Angeli sono incaricati di un ministero di salvezza. Non sono loro gli autori della salvezza. Cristo Gesù non è incaricato di un ministero di salvezza. Cristo Gesù è la stessa salvezza; è l’Autore di essa. Se per l’Antico Testamento sono grandi gli Angeli, quanto più grande è Cristo Gesù.
Tutto è dalla Scrittura. Dicendo che tutto è dalla Scrittura si vuole affermare una sola verità. Tutta la Scrittura Antica conduce a Cristo. Lui essa vede. A Lui prepara la strada. Di Lui parla. Lui annunzia. Lui profetizza. Di Lui tratteggia i lineamenti. Di Lui dice ogni cosa. Se la Scrittura è questa verità, nessuno che legge la Scrittura secondo verità può non approdare a Cristo Gesù. Chi non approda a Cristo Gesù non legge la Scrittura secondo verità. Di sicuro la leggerà in modo distorto, sbagliato, erroneo, falso. La leggerà secondo criteri e principi umani, non di certo secondo vera esegesi, autentica ermeneutica, vera saggezza e intelligenza nello Spirito Santo. La legge con mentalità religiosa distorta, frutto spesso del peccato che oscura la mente, accecandola. L’autore apparentemente compone un’opera cristologica, in verità la sua argomentazione è una possente opera di teologia. L’Autore di Cristo, per generazione eterna e per incarnazione nel tempo, è Dio. È lo stesso e l’unico Dio che ha chiamato Abramo, Mosè, i Profeti, ogni altro saggio e giusto perché annunziassero e preparassero il suo popolo ad accogliere il Salvatore e Signore che Lui avrebbe inviato un giorno. La non fede in Cristo non è non fede in Cristo Gesù, è semplicemente non fede in Dio e nella sua opera di salvezza. Chi non crede non è Cristo che in fondo rinnega, rinnega e sconfessa quel Dio nel quale pensa di credere. In realtà non crede perché rifiuta, rigetta, rinnega l'opera, la sola opera per la quale ogni altra cosa è stata pensata, voluta, attuata. Cristo è l’opera di Dio. Chi rinnega Cristo, rinnega Dio che ha “operato” Cristo. Ma se Cristo è l’opera di salvezza di Dio, l’unica opera di salvezza, rinnegando Cristo, Dio non ha altra salvezza da offrire. L’uomo rimane nella sua morte eterna. Cristo Gesù può essere “compreso” solo partendo da Dio. È la sua opera. Dio però si può comprendere solo partendo dall’opera. È l’opera che rivela il suo Autore. Senza Cristo non si conosce Dio. Ma anche senza Dio non si conosce Cristo. Il vero Dio ci dona il vero Cristo, il vero Cristo ci dona il vero Dio. Il Dio che non ci dona Cristo non è il vero Dio. Il Cristo che non ci dona il vero Dio, non è il vero Cristo. La Lettera agli Ebrei ci dona il vero Dio che ci dona il vero Cristo e ci dona il vero Cristo che ci dona il vero Dio.
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Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?». Quegli rispose: «E come lo potrei, se nessuno mi istruisce?». At 8,30
 
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