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COMMENTO ALLA TERZA LETTERA DI S.GIOVANNI

Ultimo Aggiornamento: 09/01/2012 12:32
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09/01/2012 11:48
 
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PRESENTAZIONE

Nella comunità di Cristo Gesù, nella Sua Chiesa, sia universale che particolare, l’Apostolo, il Presbitero, l’Anziano è la coscienza critica, di discernimento, di separazione del bene dal male, della falsità dalla verità, della santità dal peccato di ogni discepolo del Signore.

Nella Comunità di Cristo Gesù, il Presbitero è rivestito di un ministero altissimo. Per lui la verità rimane nella Comunità, ma anche per lui può scomparire, eclissarsi, dileguarsi.

Per lui la comunità può crescere di verità in verità, camminando verso la verità tutta intera, cui conduce lo Spirito del Signore, ma anche si può procedere di falsità in falsità, fino alla falsità totale, che si fa peccato contro lo Spirito Santo.

Il Presbitero ha un duplice ministero: di approvare e di disapprovare, di lodare e di biasimare, di promuovere e di riprovare.

Egli deve approvare, lodare, promuovere chi cammina nella verità perché cammini più speditamente, più completamente, coinvolgendo tutto se stesso, fino alla suprema testimonianza del martirio, se questo è richiesto dalle vicende storiche.

Egli deve invece disapprovare, biasimare, riprovare quanti camminano nell’errore, nella falsità, nella menzogna, perché abbandonino la via del peccato e della morte, della caligine e delle tenebre, si convertano e credano con fede forte, convinta alla Parola, al Vangelo, l’unica fonte della salvezza, perché la sola fonte della pienezza della verità, di cui egli è il custode, l’interprete, il saggio dispensatore.

Può svolgere il suo ministero con approvazione e lode eterna da parte di Cristo Gesù e di Dio, se lui stesso, il Presbitero, come Cristo Gesù cresce ogni giorno in sapienza e grazia.

Chi è preposto all’approvazione della verità e al biasimo dell’errore, deve essere un conoscitore fine, perfetto, minuzioso, capillare di tutta la dottrina di Cristo Gesù.

Il suo è vero obbligo, vera responsabilità. Per lui il mondo passa nella luce, ma anche per lui il mondo resta nelle tenebre e quanti sono nella luce potrebbero ritornare nelle tenebre di un tempo.

Questa responsabilità obbliga il Presbitero a non allontanarsi mai dalla più pura, più santa, più perfetta, più completa verità.

Questa responsabilità la potrà vivere solo se è ripieno della fortezza dello Spirito Santo.

Il mondo e le sue trappole di falsità sono ingannevoli. Se il Presbitero non è forte, anzi fortissimo in Cristo, gli sarà sempre difficile resistere alle seduzioni del male e nei fatti potrebbe cadere nel rinnegamento della verità, per il semplice fatto che non l’ha difesa con quella fermezza di Spirito Santo, sempre necessaria al suo ministero e al suo ufficio sacro.

Il Presbitero deve essere anche il testimone della santità di Cristo Gesù.

È testimone della santità di Cristo Gesù in un solo modo: rendendosi partecipe della santità di Cristo, conformandosi a Lui nell’obbedienza perfetta al Padre.

Solo se il Presbitero è santo sarà in grado di scovare il peccato che si annida nel cuore dei discepoli di Cristo Gesù.

Se lui non è santo, neanche la comunità potrà egli guidare verso una più grande santità. Nessuno può dare ciò che non ha, ciò che lui stesso non è, non è ancora divenuto, non diviene, non vuole divenire.

La santità del Presbitero è prima di ogni cosa umiltà, grandissima umiltà. L’umiltà è pienezza di vita nella volontà del Padre, sempre, in tutto, in ogni luogo.

Se nell’umiltà c’è in lui perfetta imitazione di Cristo, il mite e l’umile di cuore, egli potrà vedere la superbia che si annida nel cuore dei figli della Chiesa e prendere quelle opportune misure perché questo non avvenga.

Quando in un cuore si fa regnare l’ambizione, la superbia, l’orgoglio, è difficile edificare la comunità. La superbia disgrega. L’umiltà unisce.

Questa Terza Lettera ci rivela un Presbitero attento, solerte, vigile, saggio, circospetto, capace di ogni sano discernimento, dispensatore di consigli sapienti, forte nel prendere le giuste decisioni.

Sotto la sua intelligente cura, di sicuro la comunità potrà sempre camminare nella verità, nella santità e in esse crescere ed abbondare in ogni buon frutto di salvezza, di conversione, di santificazione.

La Vergine Maria, Madre della Redenzione, ottenga dal Cielo per la Chiesa di Suo Figlio Gesù, pastori secondo il cuore di Dio.



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Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?». Quegli rispose: «E come lo potrei, se nessuno mi istruisce?». At 8,30
 
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