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COMMENTO ALLA SECONDA LETTERA DI S.GIOVANNI

Ultimo Aggiornamento: 09/01/2012 11:35
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09/01/2012 11:24
 
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Al termine di questi sette giorni mi fu rivolta questa parola del Signore: Figlio dell'uomo, ti ho posto per sentinella alla casa d'Israele. Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia. Se io dico al malvagio: Tu morirai! e tu non lo avverti e non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta perversa e viva, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te. Ma se tu ammonisci il malvagio ed egli non si allontana dalla sua malvagità e dalla sua perversa condotta, egli morirà per il suo peccato, ma tu ti sarai salvato. Così, se il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette l'iniquità, io porrò un ostacolo davanti a lui ed egli morirà; poiché tu non l'avrai avvertito, morirà per il suo peccato e le opere giuste da lui compiute non saranno più ricordate; ma della morte di lui domanderò conto a te. Se tu invece avrai avvertito il giusto di non peccare ed egli non peccherà, egli vivrà, perché è stato avvertito e tu ti sarai salvato.

Ezechiele - cap. 33,1-33: “Mi fu rivolta questa parola del Signore: Figlio dell'uomo, parla ai figli del tuo popolo e dì loro: Se mando la spada contro un paese e il popolo di quella terra prende un uomo del suo territorio e lo pone quale sentinella, e questa, vedendo sopraggiungere la spada sul paese, suona la tromba e dà  l'allarme al popolo: se colui che ben sente il suono della tromba non ci bada e la spada giunge e lo sorprende, egli dovrà a se stesso la propria rovina. Aveva udito il suono della tromba, ma non ci ha badato: sarà responsabile della sua rovina; se ci avesse badato, si sarebbe salvato. Se invece la sentinella vede giunger la spada e non suona la tromba e il popolo non è avvertito e la spada giunge e sorprende qualcuno, questi sarà sorpreso per la sua iniquità: ma della sua morte domanderò conto alla sentinella.

O figlio dell'uomo, io ti ho costituito sentinella per gli Israeliti; ascolterai una parola dalla mia bocca e tu li avvertirai da parte mia. Se io dico all'empio: Empio tu morirai, e tu non parli per distoglier l'empio dalla sua condotta, egli, l'empio, morirà per la sua iniquità; ma della sua morte chiederò conto a te. Ma se tu avrai ammonito l'empio della sua condotta perché si converta ed egli non si converte, egli morirà per la sua iniquità. Tu invece sarai salvo. Tu, figlio dell'uomo, annunzia agli Israeliti: Voi dite: I nostri delitti e i nostri peccati sono sopra di noi e in essi noi ci consumiamo! In che modo potremo vivere?

Dì loro: Com'è vero ch'io vivo oracolo del Signore Dio io non godo della morte dell'empio, ma che l'empio desista dalla sua condotta e viva. Convertitevi dalla vostra condotta perversa! Perché volete perire, o Israeliti? Figlio dell'uomo, dì ancora ai figli del tuo popolo: La giustizia del giusto non lo salva se pecca, e l'empio non cade per la sua iniquità se desiste dall'iniquità, come il giusto non potrà vivere per la sua giustizia se pecca. Se io dico al giusto: Vivrai, ed egli, confidando sulla sua giustizia commette l'iniquità, nessuna delle sue azioni buone sarà più ricordata e morirà nella malvagità che egli ha commesso. Se dico all'empio: Morirai, ed egli desiste dalla sua iniquità e compie ciò che è retto e giusto, rende il pegno, restituisce ciò che ha rubato, osserva le leggi della vita, senza commettere il male, egli vivrà e non morirà; nessuno dei peccati che ha commessi sarà più ricordato: egli ha praticato ciò che è retto e giusto e certamente vivrà.

Eppure, i figli del tuo popolo vanno dicendo: Il modo di agire del Signore non è retto. E` invece il loro modo di agire che non è retto! Se il giusto desiste dalla giustizia e fa il male, per questo certo morirà. Se l'empio desiste dall'empietà e compie ciò che è retto e giusto, per questo vivrà. Voi andate dicendo: Non è retto il modo di agire del Signore. Giudicherò ciascuno di voi secondo il suo modo di agire, Israeliti.

Il cinque del decimo mese dell'anno decimosecondo della nostra deportazione arrivò da me un fuggiasco da Gerusalemme per dirmi: La città è presa. La sera prima dell'arrivo del fuggiasco, la mano del Signore fu su di me e al mattino, quando il fuggiasco giunse, il Signore mi aprì la bocca. La mia bocca dunque si aprì e io non fui più muto. Mi fu rivolta questa parola del Signore: Figlio dell'uomo, gli abitanti di quelle rovine, nel paese d'Israele, vanno dicendo: Abramo era uno solo ed ebbe in possesso il paese e noi siamo molti: a noi dunque è stato dato in possesso il paese! Perciò dirai loro: Così dice il Signore Dio: Voi mangiate la carne con il sangue, sollevate gli occhi ai vostri idoli, versate il sangue, e vorreste avere in possesso il paese? Voi vi appoggiate sulle vostre spade, compite cose nefande, ognuno di voi disonora la donna del suo prossimo e vorreste avere in possesso il paese? Annunzierai loro: Dice il Signore Dio: Com'è vero ch'io vivo, quelli che stanno fra le rovine periranno di spada; darò in pasto alle belve quelli che sono per la campagna e quelli che sono nelle fortezze e dentro le caverne moriranno di peste. Ridurrò il paese ad una solitudine e a un deserto e l'orgoglio della sua forza cesserà. I monti d'Israele saranno devastati, non ci passerà più nessuno. Sapranno che io sono il Signore quando farò del loro paese una solitudine e un deserto, a causa di tutti gli abomini che hanno commessi.

Figlio dell'uomo, i figli del tuo popolo parlano di te lungo le mura e sulle porte delle case e si dicono l'un l'altro: Andiamo a sentire qual è la parola che viene dal Signore. In folla vengono da te, si mettono a sedere davanti a te e ascoltano le tue parole, ma poi non le mettono in pratica, perché si compiacciono di parole, mentre il loro cuore va dietro al guadagno. Ecco, tu sei per loro come una canzone d'amore: bella è la voce e piacevole l'accompagnamento musicale. Essi ascoltano le tue parole, ma non le mettono in pratica. Ma quando ciò avverrà ed ecco avviene, sapranno che c'è un profeta in mezzo a loro”.

Il discepolo del Signore deve essere sentinella per sé e per il mondo intero; deve vigilare su se stesso e su ogni altro suo fratello nella fede; deve porre ogni attenzione per sé e per gli altri.

C’è sempre il nemico in agguato, pronto a rapire la nostra anima e a portarla lontana da Dio.

Per questo bisogna stare attenti, vigilare, essere sommamente circospetti.

Il cristiano deve conoscere la tentazione che si presenterà a lui sotto infinite forme.

La ricompensa eterna è data a chi avrà vinto la tentazione. Quanti invece si lasciano sopraffare da essa, andranno nelle tenebre eterne.

La tentazione di cui parla il presbitero in questa sua Lettera è la peggiore di tutte e la causa del male che c’è nel mondo.

Questa tentazione si chiama semplicemente: perdita della retta, vera, santa fede in Cristo Gesù. La nostra fede è vera, se vera, santa, giusta è la conoscenza di Cristo. Se la conoscenza di Cristo è falsa, falsa è anche la nostra fede.

Con la fede falsa non si può costruire il regno di Dio sulla terra. Si costruisce solo il regno del principe di questo mondo.

Sulla ricompensa ecco cosa attesta il Nuovo Testamento:

Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi” (Mt 5,12).

Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli” (Mt 6,1).

Quando dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa” (Mt 6,2).

Perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà” (Mt 6,4).

Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa” (Mt 6,5).

Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà” (Mt 6,6).

E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa” (Mt 6,16).

Perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà” (Mt 6,18).

Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto” (Mt 10,41).

E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa”. (Mt 10,42).

Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa” (Mc 9,41).

Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti” (Lc 6,23).

E sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti” (Lc 14,14).

Se l'opera che uno costruì sul fondamento resisterà, costui ne riceverà una ricompensa” (1Cor 3,14).

Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato” (1Cor 9,17).

Quale è dunque la mia ricompensa? Quella di predicare gratuitamente il vangelo senza usare del diritto conferitomi dal vangelo” (1Cor 9,18).

Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute finché era nel corpo, sia in bene che in male” (2Cor 5,10).

Sapendo che come ricompensa riceverete dal Signore l'eredità. Servite a Cristo Signore” (Col 3,14).

Non abbandonate dunque la vostra franchezza, alla quale è riservata una grande ricompensa” (Eb 10,35).

Senza la fede però è impossibile essergli graditi; chi infatti s'accosta a Dio deve credere che egli esiste e che egli ricompensa coloro che lo cercano” (Eb 11,6).

Questo perché stimava l'obbrobrio di Cristo ricchezza maggiore dei tesori d'Egitto; guardava infatti alla ricompensa” (Eb 11,26).

Fate attenzione a voi stessi, perché non abbiate a perdere quello che avete conseguito, ma possiate ricevere una ricompensa piena” (2Gv 1,8).

Le genti ne fremettero, ma è giunta l'ora della tua ira, il tempo di giudicare i morti, di dare la ricompensa ai tuoi servi, ai profeti e ai santi e a quanti temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di annientare coloro che distruggono la terra” (Ap 11,18).

La verità è un bene prezioso. È la via sulla quale bisogna camminare per raggiungere la vita eterna.

La verità si può perdere. Eva l’ha persa. Adamo l’ha persa. Molti uomini la perdono. Sono tentati e si lasciano tentare.

Chi cade dalla verità, cade anche dal conseguimento della vita eterna. Non si raggiunge la vita eterna, perché ci si pone fuori della via che conduce ad essa.

Altro pericolo è questo: si potrebbe percorrere la via della verità, ma non nella pienezza della sua luce, non nella verità tutta intera che giorno per giorno ci insegna lo Spirito Santo.

In questo caso non si perde la vita eterna, ma neanche si raggiunge la pienezza della ricompensa.

Resta tutta la purificazione da fare nell’eternità ed è una purificazione sofferta e dolorosa. Tutte le pene del corpo non sono per nulla paragonabili alle pene dello spirito nel purgatorio.

È questo il motivo per cui il presbitero esorta la Signora eletta a mettere ogni attenzione perché non cada dalla verità, ma anche perché impegni tutta se stessa a percorrere la via della verità nella giustizia e nella sapienza che scendono su di Lei dallo Spirito Santo. Oggi è proprio sulla verità che la fede cristiana vive un momento di stanca. Molti sono fuori della verità. Vivono senza di essa. Quanti sono nella verità, vivono al minimo delle possibilità spirituali. Per loro la verità consiste nell’osservare solo alcuni comandamenti e neanche tutti.

Questo minimalismo nel cammino nella verità fa sì che il nostro cristianesimo non brilli di quella luce di santità capace di attrarre ogni uomo a Cristo per mezzo della sua Parola.

Il cristiano deve avere un solo desiderio del cuore: raggiungere la più grande santità, percorrendo la via della verità tutta intera aggiornata al momento presente dallo Spirito di Dio che aleggia sulla Chiesa.

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Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?». Quegli rispose: «E come lo potrei, se nessuno mi istruisce?». At 8,30
 
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