Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

COMMENTO DELLA PRIMA LETTERA AI CORINTI

Ultimo Aggiornamento: 04/05/2019 17:13
Autore
Stampa | Notifica email    
09/12/2011 21:47
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

1 Corinti 15, 20-28;


Ora, invece, ...


- La Chiesa ricorda oggi i martiri africani. Affidiamo nella preghiera al Signore tutte le Chiese e le persone dell'Africa, e in particolare le nostre sorelle e i nostri fratelli che sono là, e il bambino Kisito (che porta il nome di uno dei martiri). Ci protegge, oggi, anche Papa Giovanni, di cui ricorre l'anniversario della morte. La morte: è la grande paura, inconscia o esplicita. Ma le letture di oggi ci dicono che la morte è vita in Gesù. Ogni giorno celebriamo Gesù, vincitore sulla morte. La resurrezione dei morti, prima di essere una speranza o un avvenimento, è la persona di Gesù. La resurrezione dei morti ci consente di entrare nella liturgia in comunione con quanti la celebrano in cielo. A Cristo, che ha vinto la morte, chiediamo di intercedere per noi presso il Padre perchè nella nostra vita ogni opera di morte sia consumata.


- vs 20: "Ora invece"; è molto importante questo inizio, perchè si collega ai vs precedenti, dove la situazione appariva disperata. "Ora, invece", Cristo è risorto, e tutto quanto detto prima si capovolge. Il vs 21 è più stringato che in italiano: "a causa di un uomo la morte, a causa di un uomo la resurrezione". Si capisce di più l'importanza del fatto che Dio si è fatto uomo.

- La menzione di Adamo è importante perchè conferisce universalità anche alla resurrezione in Cristo: tutti risorgeranno, c'è un unico destino. Adamo e Cristo sono in parallelo anche in Rm 5, relativamente al peccato; qui relativamente a morte-resurrezione. Cristo, primizia dei dormienti, è la grande speranza di tutti quelli che si addormentano nel sonno della morte.

- vs 20: "primizia": la radice della parola è "principio", per cui non indica un fatto temporale, ma un principio, una finalizzazione per la resurrezione.

- vs 20: è centrale in Paolo, è l'unica notizia veramente buona. E non dice che Cristo vive, ma che è resuscitato. La morte, quindi, è parte integrante di questo annuncio di salvezza. La salvezza è essere resuscitati, in Gesù, dal sonno della morte.


- Sempre più la rilettura di questo brano fa avvertire un punto fondamentale. "Ora invece": è uno strappo. Qui si colloca l'atto di fede. La nostra predicazione e testimonianza è troppo complicata; invece il cuore di tutto è semplice: Cristo è resuscitato dai morti.

E' ovvio che, quando il NT dice resurrezione, principalmente parla del corpo. Questo è decisivo anche rispetto ad altre fedi. Se non fosse una questione di corpo, non parlerebbe di resurrezione, ma di anima immortale o qualcos'altro di simile. A ribadire che il corpo c'entra, nel vangelo Gesù dice: "non toccarmi". E' decisivo che si parli del corpo. La "pietas" cristiana mette la carità al primo posto proprio a motivo del corpo. Lo spirito ateo dispregia il corpo. Ma qui il sepolcro è vuoto. La nostra fede è questo vuoto, perchè Gesù è risorto.

Altro punto importante: non dice che la resurrezione è avvenuta a causa di Dio o del figlio di Dio, ma a causa di un uomo. Il vangelo è possibile perchè Gesù è un uomo nuovo, ma reale. La resurrezione dai morti non riguarda l'al di là, ma quest'uomo che è in mezzo a noi.

L'ultimo punto importante è che si sa come va a finire. E' importante sapere che c'è oggi un regno di Cristo, che serve a svuotare ogni cosa; e che poi, alla fine, Cristo deve consegnare tutto al Padre. E' un avvertimento-notizia importante, che cambia tutto il modo di essere fin da questo momento. Qualunque potestà ci domini, sappiamo che va con pazienza svuotata. Va enfatizzata solo la signoria di Gesù. Tutte le altre signorie (malattia, fatti di ogni natura, ecc) vanno svuotati, e noi dobbiamo aiutarci a fare questo. Il "leghismo" è pagano perchè contraddice la prospettiva unitaria finale. Se le persone potessero essere messe più spesso davanti alla semplice domanda: "Gesù è risorto?", sarebbe meglio che metterle davanti a tanti annunci anche cristiani (es: il congresso eucaristico). Il punto fondamentale è che Cristo è risorto, e che Dio vuole essere tutto in tutti.

Infine il testo parla di resurrezione attraverso sottomissione: libertà, signoria per la sottomissione. La libertà dalla morte ci porta ad essere uniti e quindi sottomessi al Padre.


4-6-97 1 Corinti 15, 29-34; Gv 20, 19-23 (Giovanni)



La resurrezione è per l'oggi


- Chiediamo oggi che la Parola del Signore ci prenda per mano e ci faccia fare qualche passo nella sapienza della Pasqua. Quando ci si addentra in insegnamenti come questo che riceviamo oggi, si capisce come siamo sempre al principio del nostro cammino. Fa sorridere ogni pretesa di maturità, di pensare di capire, di avere atteggiamente adeguati. Questo perchè la parola di Gesù cambia tutto. Si può rifiutare, ma se appena la si accetta un poco, non è possibile non prendere atto che tutto cambia, che tutto è spazio di una creazione nuova. Chiediamo perdono per tutti i nomi nuovi che non abbiamo saputo dare a cose, persone, avvenimenti, e per le opere che in noi ancora celebrano la prigionia della morte. Chiediamo al Signore di condurci per mano, e di farci percorrere la via dell'umiltà, nella ricerca della sua Parola di luce e di bontà.


- Bella la prima delle condizioni che salta se non c'è resurrezione: il battesimo per i morti. E' una partecipazione al mistero della Pasqua, in quanto Gesù è stato "battezzato per i morti", per noi che eravamo irraggiungibili. Viene in mente la regola: "la solitudine dello spitito per la fecondità di molte anime" può essere raggiunta solo da questo battesimo per i morti. Una cosa altrimenti irraggiungibile con le nostre azioni e le nostre capacità.

- Abbiamo visto nei giorni scorsi il legame fra resurrezione e carità. Oggi nel vs 33 viene esplicitato:"Ogni giorno muoio": la consumazione, la spesa per il Signore è di ogni giorno. Vedi anche il riferimento a Rm, e il Sm 43, dove si vede che il popolo anche senza colpa viene "consumato".

- vs 32: è un invito pressante a ripensare a tutta la nostra vita. Se non è fondata sulla resurrezione, la fede non ha senso, ha senso quello che dice il mondo: mangiamo, beviamo ...

- Senza resurrezione Dio rimarrebbe solo, nessuno gli darebbe gloria.

- vs 32: in questo ragionamento umano c'è la paura della morte. Se c'è la resurrezione dei morti, la morte non ha più potere. Gesù è risorto e ha vinto una volta per tutte la morte.


- Diversamente da quelli che dicono:"domani moriremo", non è che noi diciamo "domani risorgeremo", altrimenti è un puro dibattito dottrinale. Il testo però si riferisce ad un altro punto decisivo: non moriremo perchè siamo già morti, e lo siamo tanto più perchè stamattina siamo già risorti. L'importanza della resurrezione è per l'oggi. Noi abbiamo la conoscenza forte che il Signore oggi ci tira fuori dalla morte. Se ci rendiamo conto di cosa vuol dire per noi il vangelo di Gesù, il "prima" e il "dopo" non sono più tanto distinguibili, si inseguono. A motivo della resurrezione tutto è diverso, la resurrezione cambia la nostra vita di adesso. Noi tutti i giorni ripartiamo dal sepolcro vuoto, diciamo "è risorto" e poi cominciamo la giornata. Anche oggi siamo qui a ripresentare la paura della morte; poi Gesù viene, ci dice "pace", e dà inizio per noi ad una giornata di resurrezione. La morte è il "prima del vangelo", è una realtà negativa che Gesù supera. Siamo venuti con tutti i nostri peccati e Gesù ci libera, come il paralitico o il cieco nato. Quindi la resurrezione è un dono per l'oggi, è il tirarci via la pietra che ci tiene prigionieri. Se la pietra è tolta, la giornata è tutta diversa. In noi nasce il desiderio che chi è vicino a noi ed è nella morte, esca dalla morte (battezzare, dare la vita per gli altri, farli partecipi del dono di resurrezione). E' una possibilità per tutti, vivi e morti, entrare nella resurrezione. Il Risorto è capace di irrompere in tutte le porte chiuse e dare la sua pace. La cosa più bella è rendere l'altro partecipe del dono ricevuto. Noi siamo sempre esposti ad interpretare tutto nella paura della morte. Vivere nel vangelo è inebriante, perchè c'è un nome nuovo ed una luce nuova in tutto. Tutto quello che ci capita può diventare memoria del vangelo. Il cristiano non ha motivo di giustificazione per la sua tristezza (salvo che i suoi peccati): se si è tristi, la resurrezione non è ancora arrivata. Per questo la vita cristiana, più che essere eroica, è bella. Poi in realtà, basta un niente per farci rientrare nel dolore e nella tristezza. Se si ha la morte "di dietro", si può combattere contro ogni tipo di belva tranquillamente. La resurrezione finale ci permetterà di vedere meglio tutto questo, perchè sarà la definitiva evidenza del Risorto. Dobbiamo prendere ad esempio Papa Giovanni, che non faceva niente di straordinario, ma illuminava dal di dentro le cose ordinarie.


5-6-97 1 Corinti 15, 35-44a; Gv 20, 24-31 (Giovanni)


Il corpo, nudo seme della resurrezione

- La nostra regola oggi parla di "potatura", ed esprime in altre parole quello che il Signore oggi ci dice attraverso la lettera ai Corinti: la destinazione meravigliosa di tutto, la possibilità di tutto, in particolare della creatura sua immagine, di consumarsi in direzione della gloria. E' il segreto pasquale che è posto in noi. Tutto quello cha appare come l'inevitabile avvilimento per le nostre miserie, a motivo del mistero dell'amore è principio della vera bellezza. La nostra vita non vale per le sue possibilità di autoaffermazione, ma per il desiderio di essere consumati per amore del Signore. Qui a Messa ritroviamo il dono della Pasqua, la nostra più intima verità. Ma sappiamo che veniamo da lontano, e quindi non dobbiamo stupirci delle nostre resistenze al Signore che vuole afferrarci. Ringraziamo il Signore che sempre cerca la sua creatura amata, e chiediamogli perdono.


- Il chicco deve morire, ma il nuovo corpo lo dà Dio. Sono due operazioni importanti. La prima è uguale per tutti, mentre la seconda è come una realizzazione della resurrezione: è la fioritura delle diverse vite che i credenti hanno in questo mondo. - Tutte queste stelle, che brillano di una luce diversa, sono bellissime. Anche nella resurrezione la scrittura ci dice che ci sarà un mondo variegato dovuto allo splendore della fantasia di Dio. Il brano di oggi fa capire meglio i "come se non" del cap 7. Viene ribadito con più chiarezza che non è che dobbiamo vivere in questo corpo come se non ci fosse, ma che questo corpo è importantissimo perchè da lui fiorirà quello della resurrezione. - Il brano va letto in continuazione con l'ultimo vs di ieri. Ci aiutano le letture di domenica prossima: in 2 Co 5,1 ("Quando sarà disfatto questo corpo...") il corpo è un seme; e diverrà glorioso per la passione di Gesù (le stigmate mostrate nel brano evangelico di oggi). - La prima parola del brano di oggi lo collega al testo precedente dove confutava la tesi di chi non crede alla resurrezione. Come si resuscita? I Signore compie su di noi una nuova creazione: ci dà un corpo come ha stabilito, cioè secondo un suo progetto di conformità a Gesù. Uno non può passare così com'è alla casa del Padre; prima deve morire, poi Dio gli darà una luce sua. Ognuno è amato nella sua singolarità.- Il brano richiama la conclusione di Ap ("Lo spirito e la sposa dicono vieni!") perchè la nostra esperienza si ferma davanti ai corpi morti. Domani parlerà dell'angelo con la tromba. Finchè questa resurrezione non avviene la salvezza non giunge a pienezza. Quindi c'è un grido molto forte di "attesa della tua venuta" che si leva dalla nostra povertà finchè il Signore non ritorna.- Il titoletto della Bibbia di Gerusalemme ("Il modo della resurrezione") è un po' deviante perchè più che parlare di modalità, il brano sottolinea la condizione essenziale della resurrezione che è la morte (vedi anche Gv 12). Il vs 42 ("si semina corruttibile, e risorge incorruttibile") è da riferirsi alla morte di Gesù (morte del Figlio che è nel disegno del Padre), che è la condizione essenziale per la nostra resurrezione.- Fino al vs 41 si tratta di esempi "naturali", in cui una parte spetta all'uomo, e una parte spetta a Dio; poi quando si passa al vs 42 i soggetti non sono più chiari. Nel caso della resurrezione il soggetto è sempre Dio, che porta alla morte, poi dà un corpo spirituale. Noi non possiamo far altro se non lasciarci seminare.


- Dobbiamo prendere atto che la domanda "Come risorgono i morti?" secondo Paolo è stupida. Il titoletto della nostra bibbia è ironico, infatti il testo finisce senza alcuna idea su come si risorge.Il pensiero cristiano è molto imbarazzato; non si sa cosa dire, tutto è molto vago. Altre fedi hanno descrizioni molto particolareggiate. Il pensiero sul paradiso del tardo medioevo non dice altro che il paradiso è un'enfasi di quello che è stato fatto sulla terra (Divina commedia). Oggi Paolo rimanda alla storia, con questi risultati:

1) Sottolineare il valore dell'identificazione corporea, perchè l'elemento destinato alla resurrezione è questo corpo che deve morire, quindi attenti al dispregio della materia. Non bisogna mai disprezzare il corpo e più in generale la realtà, anche se ferita. Quello che conta è "il nudo seme", ma non in se stesso (non autoglorificazione), ma nel suo viaggio di passione, nella sua consumazione. 2) Ci sono corpi diversi e carni diverse. Quindi diversi "valori". Quello che vale veramente è l'uomo, che invece viene continuamente svalutato ed è sempre in grande pericolo. Non c'è nulla che valga di più, nulla per cui valga la pena di morire, l'unica creatura fatta ad immagine di Dio. 3) Pochi muoiono con la consapevolezza di essere "nudo seme", molti moriranno senza saperlo, ma se avranno dato un bicchiere d'acqua ad un piccolo del Signore...Questo per dire che Paolo sta parlando di tutto il genere umano. Il valore di ciascuno è quello di essere un "nudo chicco" che Dio semina. E' una dimensione universale. Noi abbiamo la fortuna di esserne, almeno un po', consapevoli. Tutto questo ci riconsegna alla realtà che abbiamo intorno, che vale molto per il viaggio della carità.


6-6-97 1 Corinti 15, 44b-50; Gv 19, 31-37 (Giovanni)

(Sacro Cuore)


Siamo partecipi di un corpo spirituale, che si manifesta nella carità


- E' un regalo prezioso trovare oggi, verso la conclusione del cap 15, la festa del Sacro Cuore, le cui letture proprie sembrano convergere verso ciò che vuol dirci il brano della lettera. E anche la festa del Sacro Cuore è arricchita dalla lettera di Paolo, perchè alla fecondità del Cuore del Figlio di Dio si aggiunge una nota potente di creazione: che è la croce. Nella nostra esperienza spirituale vedremo sempre più la presenza del Signore come l'inizio di tutto. Tutto ha preso forma e recupera volto e vita solo se è immerso nell'atto creativo di Dio, che è la passione di Gesù. Chiediamo perdono per tutte le parole e i gesti che non hanno celebrato in noi questa passione feconda.


- Il brano della lettera ricorda il vangelo delle nozze di Cana. Sia perchè c'è un riferimento letterale ("prima": è la stessa parola usata nel vangelo per dire "prima il vino.."), ma ancor più perchè l'ultimo versetto del brano della lettera afferma che deve esserci una transformazione, come nell'occasione delle nozze di Cana dove non viene creato un vino nuovo, ma viene trasformata in vino l'acqua.

- Col corpo corruttibile e con l'uomo tratto dalla terra il brano ci ricorda che siamo in una condizione di peccato. Nella liturgia siamo fatti temporaneamente nuovi, come poi saremo per sempre.

- E' bello il vs 45: il primo Adamo è essere vivente, poi viene l'ultimo Adamo che dà lo spirito. Siamo tutti fatti di terra e viventi, ma poi è venuto il grande dono dell'ultimo Adamo che a noi viventi ha dato la vita (lo spirito).


- Il testo pone una domanda delicata: finchè sono in questo mondo, il corpo "psichico" diventa spirito, o no? Non è chiaro. Si può cercare di seguire una strada. Ricordiamo l'episodio di Nicodemo (Gv 3), a cui ci può rimandare l'ultimo vs del brano. Nicodemo pensa di aver capito tutto, e Gesù gli dice che non si può entrare nel Regno se non si rinasce dall'alto. E' un discorso che si riferisce all'oggi. Noi già oggi siamo partecipi della vita di Gesù in Gesù; infatti, Dio lo chiamiamo Padre. Allora si può pensare che il discorso di oggi si riferisca al battesimo. Bisogna ricordare che nella Genesi il vivente è molto valutato: è diverso da tutte le altre creature perchè Dio a lui dà il suo soffio, è già immagine e somiglianza di Dio. Questo nuovo Adamo è Gesù, e di lui noi siamo partecipi. Allora "spirito datore di vita" può essere considerata la definizione del soggetto che vive nella carità. Tutta la lettera è sulla carità. Senza la carità, anche i dono più belli del Signore non servono. Nel cap 15 ha voluto chiarire che neanche la morte può fermare la carità, in quanto con la resurrezione noi possiamo continuare ad amare all'infinito. La carità sarà la nostra stabile situazione finale. Anche noi, quindi, siamo "spirito datore di vita" in Gesù, fin da ora. Nella Vulgata "datore di vita" è tradotto con "vivificante". Vuol dire che Gesù dà la vita, ma è anche creatore di vita. Dalla sua morte comincia la nostra vita. Gli uomini e le donne di Dio generano continuamente la vita.

E' ancor più bello il fatto che parli di un corpo spirituale. Per capire, si può andare al brano dove Paolo elenca in modo dettagliato le caratteristiche della vita secondo lo spirito: in una parola, dice che vivere secondo lo spirito è essere buoni. Cosa che Gesù, donando il suo spirito, ci insegna.

In conclusione, siamo partecipi di un corpo spirituale, che si manifesta nella carità. L'esercizio supremo della carità è la preghiera. La preghiera è il modo più forte per dire che ci vogliamo bene. Quando preghiamo Dio, liberiamo la sua potenza di carità, una potenza di vita. Ci è dato il supremo privilegio di volerci bene, nonostante tanti inciampi e incidenti. La carità ci è sempre possibile.


Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?». Quegli rispose: «E come lo potrei, se nessuno mi istruisce?». At 8,30
 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 21:36. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com