LA NOSTRA ESISTENZA È UN MISTERO
Ogni bimbo che viene al mondo si rirtova ad esistere senza saperlo.
Di fatto nessun uomo è libero di decidere se esistere o no.
E’ NATO UN BIMBO. E’ nato senza volerlo, anzi senza neppure saperlo: s'è trovato al mondo e nulla più!
Ogni giorno nascono sulla Terra più di centomila bambini come lui, ma nessuno di essi ha scelto di esistere.
NOI TUTTI SIAMO NATI COSÌ. Siamo al mondo senza averlo voluto; siamo nati da genitori a noi sconosciuti; siamo nati in un tempo e in un luogo non scelti da noi. Siamo nati mentre avremmo potuto non nascere...
Chi allora ha deciso la nostra esistenza? chi l'ha realizzata? chi ci ha donato questi genitori e non altri? chi ha stabilito che nascessimo in questo secolo e non in un altro?
Veramente la nostra esistenza è un grande mistero: un mistero che adombra la presenza di Uno che tutti ci sovrasta e ci domina, e che decide e realizza a suo piacimento la venuta nel mondo di ciascuno di noi (2).
(2) Il «mistero della nostra esistenza» non è legato tanto alla nostra esistenza «corporea», quanto alla nostra esistenza «spirituale».
Sappiamo infatti che il nostro corpo è il risultato di una evoluzione biologica che inizia col concepimento e cessa con la morte.
Ma in noi c'è qualcosa di più: ognuno di noi è «cosciente di esistere», «sa di essere lui» e non un altro; sa di possedere il proprio corpo come «suo», di essere «soggeto di azioni responsabili», di essere «persona».
Ebbene, è proprio in questo «avere coscienza di sé» («l'autocoscienza», come la chiamano i filosofi), in questo riconoscersi esistente come individuo, come un «io» personale distinto dagli altri, che si manifesta il mistero della nostra esistenza.